capitolo 2

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Mi catapultai letteralmente sulla sella della mia moto e indossato il casco passai a prendere il mio migliore amico, Alessandro. Raggiunta la scuola le ore di lezione sembravano infinite e io Ale ci guardavamo da un capo all'altro dell'aula per poter 'condividere' la nostra voglia infinita di scappare da quell'inferno. Nei corridoi, alla fine delle lezioni era sempre la stessa storia, zaini in faccia, spinte da ogni parte, grida e urla. Sempre le solite facce, le solite voci, niente di nuovo, mai.
"Allora andiamo?" Ale mi sorrise appoggiandomi una mano sulla spalla e io dopo aver annuito lo accompagnai a casa.
"A domani scemo" sorrisi
"Silvia aspetta.. che ne dici di uscire oggi pomeriggio, mia cugina è molto carina magari fate conoscenza. Che ne dici? " il suo tono era così entusiasta già dapprima che io rispondessi
"Perché no, ti chiamo dopo" gli feci l'occhiolino e sfrecciai verso casa.
Mangia di fretta, studiai e dopo un'ora di cazzeggio su whatsapp andai a prepararmi per questo incontro. Sinceramente non ero affatto agitata perché tra me e me pensavo: 'sarà la solita etero che parla per ore e ore del suo fidanzato' quindi niente da fare Silvia, forever alone. Organizzatami con Ale ci incontrammo al parchetto vicino al mare, lì non c'era quasi mai nessuno e ognuno se ne stava per fatti suoi. Lo vidi in lontananza che si dirigeva verso di me con una ragazza al suo fianco, non so bene il perché ma in quel preciso momento dentro di me sorridevo a 32 denti. Perché mai questo strano effetto?

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