Capitolo 4

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Passarono settimane e dopo varie uscite insieme decisi finalmente di dire a Bet ciò che provavo per lei. Non ce la potevo più fare perché ormai mi ero innamorata di quella ragazza pur non sapendo ancora di che sponda fosse. Credo che si sia accorta della mia omosessualità ma in caso contrario avrei dovuto dirle tutto quanto. Decisi di chiamarla per organizzarci e da lì a poco ci saremmo viste sotto casa sua. Passai a prenderla in moto e la sua espressione alla mia vista fu quella di una bambina il giorno di Natale mentre scarta i regali;
"Non hai paura,vero?" Dissi quasi con un tono si sfida
"Beh... io un p-pò si..." mi rispose arrossendo
"Allora tieniti forte a me e io andrò piano, promesso" le sorrisi tranquillizzandola. La sua timidezza e anche solo il fatto di pensare al contatto del suo petto sulla mia schiena mi faceva impazzire, avevo voglia di un contatto con lei e se quello,nella peggiore delle ipotesi, fosse stato l'unico modo per sentirla 'mia'... avrei accettato. Andai in spiaggia, sulla riva, l'unico posto i cui riesco a parlare di tutto ciò che mi passa per la mente senza aver paura che orecchie indiscrete possano ascoltare.

"Bet io devo dirti una cosa importante" stavo arrossendo, sicuro.
"Dimmi tutto non preoccuparti" mi stava fissando quasi preoccupata
"Bet io.."
"Tu...?"
"Sono l-lesbica.." dissi tutto d'un fiato
"Va bene, tranquilla e allora?"
"Eh... e allora c'è di più"
"Su forza sputa il rospo" dal suo tono si notava un'evidente curiosità di sapere
"Bet, tu.." non ebbi neanche il tempo di concludere la frase che il suono del suo cellulare mi fece bloccare immediatamente.
B: "ciao amore! " a quelle parole ingoiai un groppo e mi sentii il cuore lacerarsi, davvero. Mi ero innamorata di una ragazza che non poteva mai essere mia, era inutile continuare a parlarle dei miei sentimenti nei suoi confronti.
B: "sono con un'amica" 'amica, purtroppo' pensai
B: "ci sentiamo dopo dai ho fretta" e riattaccò.

"Allora, dicevi? "Sorrise
"No niente non è importante" sorrisi falsamente per cercare di convincerla a cambiare discorso
"Dai su parla, per favore"
Sospirai e pronunciai a bassa voce: "Bet, mi sono innamorata di te" ero diventata bordeaux
"Silvia io...non sono lesbica mi dispiace"
Ci rimasi letteralmente di cazzo.
"Va bene, vuoi che ti accompagno a casa o..?" Per me la serata poteva finire lì
"Potresti accompagnarmi in piazza?"
Non risposi e accesi la moto, la accompagnai in piazza e ci salutammo con un semplice gesto della mano. La vidi abbracciare un ragazzo e dopo poco si baciarono. Fu davvero una fitta al cuore e allo stomaco. Sfrecciai a casa trattenendo le lacrime, non mi immaginavo di rimanerci così di merda però qualcosa dentro di me mi spingeva a volerla ancora mia, magari.

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