Quando tutto si ferma

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Novembre 1946.
Rachele è un'adolescente che, da quando ha perso il padre schieratosi fra le file dei partigiani della seconda guerra mondiale, sperimenta una forte depressione e vive da sola con la madre. Non frequenta la scuola,
sono infatti troppo pochi i soldi in casa per poter permettere alla madre di pagarle gli studi. Conducono insieme una vita rurale, coltivano il loro orto e allevano il bestiame, seguendo un'economia di sussistenza.

Una notte, però, qualcosa nel cervello di Rachele si scatena.
Saluta la madre, come di consueto e si ritira nella sua stanzetta, dipinta di rosa e con un letto bianco. Affianco a lei il suo pupazzetto preferito.

La mattina successiva, però, quando sua madre si desta e, avendola chiamata più volte, non la vede arrivare, decide di irrompere nella sua camera per poi scoprire il disastro. Rachele era riversa su un fianco, sanguinante, con un coltello sul tappeto del locale.
Tempestivo l'intervento del medico vicino di casa, che mette di fretta e furia in moto la sua Cinquecento per trasferire la piccola in ospedale dopo le prime medicazioni d'urgenza.

Diagnosi: Tentativo di suicidio in un quadro di disturbo depressivo maggiore.
Trasferita all'Ospedale Psichiatrico di Volterra.

Fuga da sé stessi. Legge 180.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora