L'inizio della (dis)avventura.

5 0 0
                                    

Rachele's pov:
Ma dove mi trovo? Che cos'è quest- AHIA! La luce mi acceca, non riesco nemmeno ad aprire gli occhi...
Mamma? Mamma? Mamma dove sei?

Intravedo una sagoma bianca appropinquarsi al mio letto.
Comincia a toccarmi e a parlarmi con un tono tutt'altro che rassicurante:
-Non temere piccolina, ora sei con noi. Tireremo fuori il mostro che è in te.

A quel punto, la sensazione che qualcosa non andasse diventò certezza.

Passarono due ore prima che il mal di testa lancinante e che la fotofobia regredissero e cominciai a guardarmi intorno alla stanza, dove mi resi conto che erano presenti altre tre ragazzine.

Così esordì la prima: Ciao, piacere, mi chiamo Marta.
-Piacere, Rachele. Scusa, ma non credo di dover essere in questo posto, per cui devo salutart- Ma che diavolo?!
La porta è chiusa a chiave!

-E lo credo bene, siamo in un manicomio. Non le vedi le sbarre alla finestra?

-In un manicomio?! E che cosa avrei mai fatto per finirci?

-Sai, Rachele, spesso non c'è un motivo. Pensa che io sono qui rinchiusa da dieci anni, soltanto perché quando ero bambina i miei genitori mi avevano abbandonato.

-E cosa dovrei fare adesso? Cosa voleva dire la frase dell'infermiere??

-Piccola, permettimi di chiamarti affettuosamente così visto che sono di tre anni più grande di te, c'è poco che tu possa fare adesso. Ora tu rimani qui. E, per quanto riguarda le frasi dei dottori, ti assicuro che certe cose nella propria vita è meglio non saperle, ma temo che le scoprirai entro breve.
Ora vieni, sdraiati sul letto e lascia che io mi prenda cura di te. Sei visibilmente confusa, hai bisogno di riposare.

Io, attonita e disorientata, obbedisco.
"Tireremo fuori il mostro che è in te..."

Fuga da sé stessi. Legge 180.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora