«Ti ho portato qui per raccontarti la storia di Harry Edward Styles. La mia storia prima di diventare il custode di questo posto»
***
Louis rimase per qualche secondo senza parole e con la bocca aperta a formare una piccola "o".
«Voglio che tu sappia che non devi sentirti in obbligo a raccontarmela»
Harry scosse la testa.
«Voglio farlo, credo sia giusto che tu sappia qualcosa in più di me»«Okay» Louis appoggiò una mano sulla sua e il suo cuore perse qualche battito quando l'altro ragazzo voltò il palmo verso l'alto per intrecciare le loro dita.
«Ti ascolto»Harry chiuse gli occhi e si prese una manciata di secondi per riordinare le parole. Poi sbatté le palpebre e iniziò a raccontare, lo sguardo che si alternava a Louis, al cielo con il sole ormai completamento sorto e alla radura sotto di loro.
«Tanti secoli fa, lavoravo come stalliere per il Re della regione. Io e suo figlio, il principe Braeden, ci vedevamo quasi tutti i giorni dato che mi prendevo cura del suo cavallo.
Giorno dopo giorno mi innamorai di lui, ma cercai di tenerlo il più nascosto possibile dato che, oltre al rango sociale diverso, i rapporti tra persone dello stesso sesso erano vietati e punibili con la morte. Ma un mattino presto Braeden venne da me e mi baciò. Iniziò a fare così ogni giorno e a me sembrava di vivere in un sogno.Vivevamo la nostra relazione in segreto, incontrandoci spesso ai confini della foresta che distava qualche chilometro dal castello, ma mi andava bene perché credevo che lui mi amasse come io amavo lui, nonostante come principe ereditiero era già destinato ad un matrimonio combinato.»
Harry fece un a pausa per riprendere fiato. Louis non parlava, si limitava ad ascoltare in silenzio e ad accarezzargli la mano che ancora era intrecciata con la sua.
«Da quando Braeden si sposò iniziammo a vederci meno, lui diceva che era troppo alto il rischio che ci scoprissero.
Dopo neanche due mesi sua moglie scoprì di essere incinta.
Sapevo che sarebbe accaduto prima o poi ma questa consapevolezza non mi aiutò a stare meglio quando appresi la notizia.
Da quel momento se vedevo il principe una volta ogni una o due settimane era tanto. Mi sentivo malissimo, spesso tiravo fuori la pietra di giada che mi aveva regalato una volta e me la rigiravo tra le dita, cercando conforto tra quella superficie fredda.Poi morì il Re.
Fu una morte improvvisa di cui nessuno capì la causa, o forse semplicemente non lo dissero al popolo.
Braeden e sua moglie vennero incoronati Re e Regina e per qualche tempo furono dei bravi sovrani.
Le poche volte in cui riuscivamo ancora a vederci lui mi salutava e mi baciava con disattenzione e quasi con noia.
Poi arrivò il giorno in cui tutto cadde a pezzi.»Una lacrima prese a scorrergli sulla guancia e Louis portò in fretta una sua mano ad asciugargli il viso, lasciandogli poi una piccola carezza.
«Non devi andare avanti se non vuoi» gli mormorò piano guardandolo negli occhi.
Come unica risposta ottenne il continuo della storia.«Ero nelle stalle a prendermi cura dei cavalli quando alcune guardie reali entrarono e mi trascinarono di peso nella sala delle udienze. Ero confuso e non capivo cosa stava succedendo. Ancora adesso faccio fatica a ricordare ciò che avvenne. Ricordo l'accusa di essere omosessuale, anche se ovviamente non usarono questo termine, e ricordo quando decisero di condannarmi a morte, perché una persona come me non poteva certo far parte della corte del re, per quando umile fosse. Non sapevano che anche il loro Re, secondo la legge, avrebbe dovuto fare la mia stessa fine.»
STAI LEGGENDO
A Shadow in the Darkness || Larry Stylinson
FanfictionLouis ha perso una scommessa con i suoi amici e ora deve pagare, ma in un modo un po' particolare: entrare nel bosco infestato vicino al paese dove vive e rimanerci tutta la notte. Beh, lui non crede sia davvero infestato, è solo una storiella che...