Le catene che mi tenevano erano fredde, ma non quanto gli sguardi che mi lanciavano le guardie del palazzo e mio padre "Non mio padre...Odino" mi suggerì la coscienza.
Ero abituato al dolore, avevo vissuto nel dolore e nelle menzogne, ma lo sguardo di mia madre Frigga incrinò qualcosa in me.
Il suo sguardo non trasmetteva niente, ma nel profondo di quegli occhi così familiari lessi la delusione ed un grande dolore celati agli occhi dei presenti e dello stesso Odino.Le sue parole...le ricordo ancora, la sua voce tesa.
"Salve madre" dissi io con il mio solito tono strafottente "ti ho reso orgogliosa" un'affermazione e il suo sguardo che mi diceva "Loki ti prego..Loki!" e poi le sue parole che crearono uno squarcio nel mio cuore così freddo "Ti prego, non commettere questo errore" "perché non mi parlava come quando parlavamo da madre a figlio!? " lo squarcio si risanò con quel pensiero "l'ultimo errore!".Fui portato via..strattonato..nelle prigioni del palazzo