border | taekook ✓

otto

corsi fino a sentire il petto fare male.

avevo bisogno di chiarire, di tenerlo stretto a me e di baciarlo per fargli dimenticare l'accaduto.

corsi fino al dormitorio e lo trovai davanti la porta. era con lo sguardo rivolto verso terra e quando lo raggiunsi con il fiato in gola, non si voltò neanche.

gli toccai la spalla e non ebbi ancora nessuna reazione da parte sua. quando si voltò a guardarmi, i suoi occhi erano privi di emozione.

«jungkook..» parlai piano guardandolo. «non è come pensi.»

prima ancora che potessi continuare però, jimin ci venne incontro e mi spintonò con forza dalle spalle.

«vattene.» ringhiò, non l'avevo mai visto così arrabbiato.

vide che non mi mossi e che continuai piuttosto ad insistere con jungkook e fece un altro passo in avanti.

«ti ho detto di sparire.» mi spinse ancora dal petto e spostai lo sguardo furioso su di lui.

«cosa cazzo vuoi.» non m'importava che qualcuno mi vedesse litigare nel bel mezzo del dormitorio, volevo soltanto parlare con lui.

«lascialo in pace, l'hai già ferito abbastanza.» da lì capì che avesse visto tutto e boccheggiai in cerca di qualcosa da dire.

jungkook nel frattempo rimase cupo ed in silenzio, poi entrò in stanza e sparì.

«jungkook apri, voglio solo parlarti.» sbattei con forza i pugni sulla porta ma non ottenni nulla.

jimin mi riservò un'occhiata e se ne andò, lasciandomi lì tra mille pensieri.

[ ... ]

erano le tre passate quando mi risvegliai. guardandomi attorno, mi resi conto che mi ero addormentato proprio davanti la sua porta.

mi lamentai a causa del dolore alla schiena ma non m'importò, volevo soltanto sapere come stesse.

provai a bussare altre tre volte e nonostante dall'altra parte potevo sentire dei movimenti, la porta non venne mai aperta.

«resterò qui finchè non sarai disposto a parlare con me.» gli dissi, poi strisciai di nuovo con la schiena per terra.

rimasi a fissare il muro bianco davanti a me per molto tempo, forse erano passate delle altre ore.

a volte prendevo il telefono per chiamarlo, ma ancora una volta, non ottenni nulla.

sospirai e socchiusi gli occhi, portandomi le ginocchia al petto.

«ti stavo cercando.» la voce di namjoon mi risuonò alle orecchie e quando alzai la testa era li in piedi, a fissarmi.

lo guardai e gli allungai una mano per aiutarmi ad alzarmi, esitò un po' prima di stringerla.

cercammo un posto tranquillo dove parlare e andammo a sederci all'esterno.

namjoon si poggiò con la schiena ad un albero e mi fissò a lungo. «spiega.»

lo guardai confuso e mi indicò il dormitorio dove stava il minore. sospirai e mi passai una mano tra i capelli.

«è tutto un casino.» ringhiai, ero già esausto da quella situazione.

«sei tu ad aver incasinato tutto.» il suo tono non era scherzoso come sempre.

«mi ha visto baciare jihyo.» dissi tutto ad un tratto e lo vidi annuire, a quanto pare già in molti sapevano di quella situazione.

«sei un coglione.» mi puntò il dito contro. «non lo conosco bene, ma so che è stato parecchio male in passato per jimin. e vederlo così nuovamente a causa tua mi fa incazzare.»

«le cose non sono andate così.» risposi e si zittí fissandomi.

«ho incontrato jihyo per chiederle di chiudere definitivamente, ha anche ammesso di avermi tradito. ma ha insistito tanto per avere un ultimo bacio e gliel'ho lasciato fare. non avrei mai immaginato che jungkook passasse di lì e ci vedesse.»

«sei un coglione, non dovevi permetterle di baciarti.» annuì, sapevo avesse ragione ma in quel momento pensai che fosse l'unico modo per allontanarla.

«aspetta..» alzai lo sguardo nel suo. «sapevi di noi due?»

«sei il mio migliore amico, come potrei non sapere che avevi un altro per la testa.» si fece più vicino per stringermi la spalla.

«va da lui.» mi disse soltanto e seguì il suo consiglio, correndo via.