CAPITOLO 5

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Il viaggio verso il Regno non fu troppo lungo e ci arrivarono già nel pomeriggio.
Ad Aeryn era piaciuto molto guardare il panorama.
Il paese si estendeva in mezzo a dolci colline verdi e grandi campi giallo dorato ma aveva potuto vederlo solo da lontano perché avevano preso una strada esterna per fare più in fretta.
Tutto attorno al paese c'era il bosco, all'inizio più rado con solo qualche albero solitario, poi iniziava a diventare più fitto man mano che si allontanava dal villaggio.

Proseguirono lungo una strada sterrata bordata da grosse pietre ai lati.
Ogni tanto, ad intervalli regolari, Aeryn vedeva una piccola stele ai margini della stradina con delle scritte che però non riusciva a comprendere.
Immaginò che si trattasse di una sorta di cartello con le indicazioni.
Un po' come le pietre miliari che venivano usate nei tempi antichi dai romani per segnalare i chilometraggi dalle città principali.

La strada iniziò ad addentrarsi in un carinissimo boschetto caratterizzato da alberi di noci che lasciavano filtrare i raggi del sole creando bellissimi giochi di luce sulla terra battuta.
Aeryn chiuse gli occhi godendosi la brezza leggera e il rumore delle fronde degli alberi.
Daryl la guardava pensieroso.

Quando i cavalli si fermarono Aeryn riaprì gli occhi e rimase a bocca aperta.
Lo spettacolo davanti ai suoi occhi era tale da averla lasciata senza parole.
Un maestoso castello si ergeva fiero in mezzo ad un piccolo bosco di querce e noci.
Un momento, non era solo in mezzo, ma era addirittura stato costruito lungo il tronco di una grande, anzi grandissima, quercia millenaria!

Guglie altissime si innalzavano dai tetti azzurro pastello verso la chioma del grande albero e intricati fregi decoravano parapetti e gronde.
Una scalinata imponente portava fino all'ingresso del palazzo passando per due specie di ponti sopraelevati.
Era incredibile come gli alberi e la vegetazione si unissero alla costruzione artificiale creando un insieme così armonioso.
Quasi come fosse stata la natura ad accogliere ed accettare quel Palazzo e non viceversa!

"Che meraviglia" esclamò Aeryn smontando da cavallo con l'aiuto di Daryl.

"Benvenuta a casa" disse Cassandra entusiasta mentre gli altri stavano già iniziando a salire la scalinata bianca.

Daigo nel frattempo portava i cavalli nelle scuderie vicine.
Aeryn salì le scale al fianco di Cassandra dietro a Daryl.

Dopo una serie infinita di gradini arrivarono finalmente in cima dove stava la stanza del trono.
Un enorme portone decorato da vetrate e ghirigori in ferro battuto si schiuse lentamente rivelando la magnificenza della stanza interna.
Un enorme salone dai soffitti altissimi decorati minuziosamente con motivi floreali in oro si schiuse sotto ai suoi occhi.

Il pavimento era liscio e lucidissimo, fatto di un bellissimo materiale che ad Aeryn ricordò il marmo chiaro.
Tutto in quella stanza era luminoso grazie alle grandi vetrate che si interponevano ai muri ad intervalli regolari.
Una finestra era aperta e lasciava entrare l'aria leggera del pomeriggio che faceva svolazzare pigre le tende bianchissime fatte di seta.

I dettagli oro sulle pareti e i soffitti rendevano l'ambiente più lucente e davano un tocco di ricercatezza.
Al centro della stanza un lungo tappeto color oro portava verso una pergola rialzata sotto la quale si trovava un trono enorme.
Dal fondo della stanza entrò una figura minuta e tutti si inginocchiarono.

Cassandra tirò Aeryn per un polso facendola inginocchiare.
"Tieni la testa bassa finché non ci dirà di alzarci" sussurrò lei.

I passi leggeri risuonarono nella stanza silenziosa e quando la Regina si avvicinò a loro, ad Aeryn venne la fortissima tentazione di alzare lo sguardo per vedere come fosse questa donna tanto rispettata.

"Quanta formalità, alzatevi"

Ad Aeryn per poco non venne un colpo sentendo la voce melodiosa e... Infantile?
Alzò lo sguardo per cercare conferma delle sue ipotesi e la figura che aveva davanti non era proprio quella che si aspettava da una Regina.

Una bambina dai lunghi capelli biondi e grandi occhi azzurri la fissava con un leggero sorriso sulle labbra.
Teneva le mani congiunte davanti a sé e in mano reggeva uno scettro di legno intarsiato e decorato d'oro.

I capelli erano adornati da una tiara dorata molto elegante che le conferiva un aspetto etereo.
Quanti anni aveva? Sembrava proprio una bambina, pensò Aeryn.

I suoi compagni si alzarono e così fece anche lei.
La Regina la guardò e le fece cenno di avvicinarsi.
Si avvicinò di un passo timorosa asciugandosi le mani sudate sui pantaloncini.

"Bentornata tra noi Aeryn, ti stavamo aspettando tutti quanti" le disse la Regina bambina prendendole una mano.

"Ti sei già ambientata? Avremo bisogno del tuo aiuto sai... Però ti spiegherò tutto domani, immagino che tu oggi sia stanca e vorrai riposare"

Aeryn fece cenno di sì con la testa.

"Bene, qualcuno ti mostrerà la tua casa. Ti aspetto domattina in questa sala alle 8, immagino che tu abbia molte domande da farmi" disse la Regina tornando a sedersi sul trono. "Ora andate, avete tanto da fare" .

Li salutò con un cenno della mano sorridendo e loro uscirono chiudendosi le grandi porte alle spalle.
Per essere una bambina parlava in modo impeccabile.

Quando furono in fondo alle scale Aeryn chiese quanti anni avesse la Regina.

"La Regina Helena ha 11 anni. È salita al trono dopo la morte dei suoi genitori per mano della stregona dei ghiacci. Aveva solo 8 anni all'epoca" disse Cassandra avvicinandosi a lei.

"Interessante, è molto matura per essere appena una bambina"

"Ha dovuto diventarlo per forza" disse Elias "con un regno a cui badare e una minaccia enorme da fronteggiare immaginerai che abbia dovuto crescere in fretta" fece un sorriso malinconico.

Cassandra lo guardò con apprensione.

"Senti Aeryn, avrai bisogno di abiti e viveri per la casa... Che ne dici di un po' di sano shopping tra donne?" Chiese entusiasta "poi dopo ti mostrerò la tua casetta e ti aiuterò a sistemare un poco"

"Credo che possa andare bene" disse lei sorridendo. Si stava abituando in fretta alla sua nuova vita e anzi, iniziava quasi a piacerle quello strambo mondo pieno di strambe creature.

Non era l'avvenuta in nord America che aveva sempre desiderato, però era sicuramente un'avventura e qualcosa che non capitava tutti i giorni.

Le due ragazze salutarono gli altri e si diressero a piedi in una stradina che a detta di Cassandra portava al villaggio.
In meno di dieci minuti raggiunsero un paesino molto caratteristico con piccoli cottage, botteghe di ogni genere e persino qualche ostello.
Sembrava quasi che il tempo si fosse fermato.

Donne e bambine passeggiavano per strada con abiti lunghi di lino in quello che Aeryn avrebbe definito "stile cottagecore".
Improvvisamente le venne una voglia matta di provare anche lei alcuni abiti su quello stile.

"Vieni Aeryn, entriamo in questa bottega e compriamo qualche vestito" le disse Cassandra quasi saltellando.

Decisamente amava fare shopping, al contrario di lei.
Entrarono insieme sorridendo.

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