Nuove realtà

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Era passata, ormai, una settimana da quando Alice era volata in terra iberica.

Aveva iniziato a fare i conti con la sua nuova realtà, si era sistemata in uno dei monolocali messi a disposizione dall'Università e condivideva il pianerottolo con uno stagista siciliano – Daniele – che quando parlava le ricordava tanto il suo amico Paolone.

Alice e Claudio, intanto, si sentivano tutti i giorni.

Lui le faceva sentire la sua presenza con tanti messaggi, a tutte le ore del giorno, e con almeno due videochiamate quotidiane. Una al mattino, per il buongiorno diceva CC, in realtà aveva paura che Alice, ritardataria come al solito, non arrivasse in tempo; una alla sera in cui si raccontavano la loro giornata e si dicevano frasi sdolcinate che ad Alice mettevano addosso tanta malinconia.

Era solo una settimana ma Claudio le mancava come l'aria.

Di Daniele ancora non gli aveva parlato, non lo riteneva importante; uno perché era fidanzatissimo e neanche l'avrebbe mai guardata, due perché lei aveva occhi solo per CC e, anche se Daniele era un bellissimo ragazzo, per lei non significava assolutamente nulla.

Daniele aveva rappresentato un'ancora di salvezza per lei, specialmente i primi giorni, perché, ovviamente, Alice non conosceva lo spagnolo e con l'inglese aveva ancora qualche difficoltà.

All'Università aveva conosciuto anche una ragazza di Milano, una certa Anita, una dottoranda, che non appena aveva saputo che Alice proveniva dall'Istituto di Medicina Legale della capitale si illuminò al ricordo di una magnifica notte d'amore (durante un Congresso, alcuni anni prima) trascorsa con il medico legale più affascinante dell'Istituto: sissignore, proprio lui, Claudio Conforti in persona.

"Non l'ho mai più rivisto da allora" – disse Anita mentre ricordava quei momenti – "ma ti assicuro che una notte come quella che ho passato con lui non si è mai più ripetuta"

Fu una doccia fredda per Alice, fu costretta a fare i conti con la realtà.

Claudio le aveva detto che la settimana successiva avrebbe partecipato ad un Congresso (quello che Alice non sapeva era che il Congresso altro non era se non una scusa per non farle sospettare una sua visita in terra di Spagna, non voleva rovinarle la sorpresa) e al solo sentir nominare quella parola, iniziò ad immaginare le cose peggiori.

Sapeva benissimo quello che succedeva ai Congressi, era successo anche a lei e proprio con il dottor Claudio Conforti; lei sapeva benissimo com'era fatto CC e sapeva anche che se si fosse presentata l'occasione, lui sarebbe finito nel letto di qualche bella dottoressa dimenticandosi di lei.

<<Stai calma Alice>> – si ripeteva come un mantra al quale stentava a dare ascolto lei stessa – <<Claudio è cambiato, ti ama, non lo farebbe mai>> – ma mentre pensava queste cose non poteva far a meno di immaginare Claudio, al Congresso, in compagnia di un'altra.

Come avrebbe fatto a resistere tre mesi lontana da lui?

Anita era una ragazza spregiudicata che, pungolata a dovere da Daniele, stava scendendo addirittura in dettagli intimi di quella notte; fu allora che Alice sbottò.

"Claudio Conforti è il mio fidanzato!" – disse lasciando entrambi i suoi interlocutori senza parole.

Daniele e Anita si guardarono imbarazzati e, forse, anche un po' dispiaciuti per quello che era successo ma, ovviamente, né Anita né Daniele potevano sapere chi era Alice e cosa rappresentasse Claudio per lei.

"Scusa Alice" – le disse Daniele mentre tornavano a casa "non potevo sapere, non mi hai neanche detto di essere fidanzata"

"Non importa, ma non credo di poter essere amica di Anita. Non potrei far a meno di immaginarla con Claudio. Quando c'è lei, per favore evita di coinvolgermi"

"I Congressi non sono tutti uguali" – le diceva Daniele - "a me non è mai successo niente del genere, eppure ho partecipato diverse volte. Sono tutte storie che vengono messe in giro per darsi importanza"

<<A me sì>> – avrebbe voluto dirgli Alice – <<a me sì e proprio con Claudio Conforti>> – ma pensò di tenerselo per sé. In fondo conosceva Daniele solo da pochi giorni e non aveva ancora capito se fidarsi o meno di lui.

Alice si rifugiò nel suo monolocale e, mentre si struggeva al pensiero di Claudio a letto con quella donna, decise che doveva tenerla il più lontano possibile da lei. Claudio, prima o poi, sarebbe venuto a trovarla e se l'avesse rivista ...

<<Su Alice, non pensarci, lui ama te ora>> – si ripeteva mentre aspettava la videochiamata di CC.

Puntuale come un orologio svizzero, alle 21 in punto Claudio Conforti apparve sullo schermo del PC di Alice.

"Ehi, piccola ... che c'è? È successo qualcosa?" – le disse Claudio, preoccupato, non appena vide il viso triste della sua Alice comparire sullo schermo. Non era la stessa della mattina e questo a Conforti, certamente, non era sfuggito. La conosceva troppo bene.

"No, niente, tranquillo, è tutto ok?"

Claudio sapeva che non era tutto ok, glielo leggeva in faccia, ormai aveva imparato a conoscerla e capiva quando gli stava mentendo.

"Alice?" – la richiamò lui dolcemente.

Alice abbassò lo sguardo ...

"E' che mi manchi, vorrei che fossi qui"

Era passata solo una settimana e Alice era già a pezzi.

Avrebbe voluto Claudio accanto a se, avrebbe voluto stringerlo e anche litigare con lui ma sapeva che non era possibile, almeno non prima di due o tre settimane.

Claudio, dal canto suo stava già pianificando un weekend a Barcellona per la settimana successiva ma non le aveva detto nulla, voleva farle una sorpresa, voleva lasciarla a bocca aperta quando lo avrebbe visto fuori dalla sua residenza. Sarebbe partito il venerdì pomeriggio e sarebbe rimasto con lei fino al lunedì usufruendo di uno dei tanti giorni di ferie arretrati.

"Alice, sai bene che non è possibile per il momento. Tieni duro. Presto verrò a trovarti e staremo un po' insieme"

"Si, ma quando? La verità è che tu stai bene anche senza di me mentre io mi sento terribilmente sola qui"

"Lo sai che non è vero, Sacrofano" – cercava di farla sorridere e di tirarle su il morale – "sai benissimo che sono abituato ad averti sempre tra i piedi e che mi manchi anche tu!"

"Dovresti dirmelo più spesso"

"Cosa? Che sono abituato ad averti sempre tra i piedi?"

"No ... che ti manco" – rispose Alice con lo sguardo malinconico.

Claudio glielo disse, le disse che gli mancava, ed era vero. Quella ragazzina l'aveva stregato e gli faceva fare cose che fino a qualche anno prima erano impensabili. Ora, aveva cercato di farla stare bene, facendola ridere anche se durante la videochiamata fu tentato di rivelarle tutto, di rivelarle che il Congresso era solo una scusa per non farle capire che, presto, sarebbe volato in Spagna da lei.

Alice aveva gli occhi troppo tristi ma poi si ripeteva che erano solo pochi giorni e che sarebbero passati in fretta. Probabilmente era solo un giorno più triste degli altri e forse l'indomani mattina Alice avrebbe ritrovato il sorriso di sempre, quel sorriso meraviglioso che aveva fatto innamorare il cinico dottor Conforti.

OVUNQUE ANDRÒ SARAI CON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora