Sorprese

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I giorni erano passati in fretta ed era arrivato il giorno del Congresso, quel fantomatico Congresso a cui Claudio aveva fatto credere di dover partecipare.

Alice cercava di allontanare i brutti pensieri tenendosi occupata ma non poteva far a meno di pensare che quella mattina, stranamente, CC non si era proprio fatto sentire. Aveva saltato l'appuntamento quotidiano con la videochiamata mattutina e, nel corso dell'intera mattinata, né una telefonata né un messaggio da parte sua.

Era tutto molto strano.

Lui, in poche ore, tempestava Alice di messaggi, un po' perché gli mancava e un po' anche per controllare cosa stesse facendo. Ma quella mattina no. Niente di niente.

<<Saranno iniziate le relazioni>> – si ripeteva Alice, più per convincere se stessa che per qualche altro motivo ma, più ci pensava e più le sembrava tutto molto strano. Non era da Claudio comportarsi in quel modo. Lui non si era mai fatto alcun tipo di scrupolo, neanche quando aveva dovuto mollare qualche sua fiamma, perché, proprio ora, proprio con lei, si stava comportando così?

Aveva cercato di resistere tutta la mattina, concentrandosi sul lavoro che le era stato assegnato e che doveva condividere con Daniele, ma nella pausa pranzo non fu più capace di trattenersi e decise di chiamare Lara dopo che le tante telefonate fatte a CC si erano rivelate un buco nell'acqua.

Il cellulare di Conforti era sempre, perennemente, spento.

"Alice, che bello sentirti!" – le disse Lara che, d'accordo con Claudio, non doveva rivelare nulla alla sua amica pena un trattamento molto particolare quando sarebbe tornato a Roma.

"Lara, ascolta ... volevo sapere se hai notizie di Claudio. Oggi non l'ho proprio sentito, il suo cellulare risulta spento ... comincio ad essere seriamente preoccupata"

"Beh, Alice, qui in Istituto non c'è ... lo sai che oggi doveva andare al Congresso di Milano ... vedrai che prima o poi ti chiamerà"

Alice, intanto, aveva un brutto presentimento, così, chiusa la chiamata con la sua amica si mise a cercare notizie su questo fantomatico Congresso e, con suo immenso stupore, scoprì che quel giorno a Milano non ci sarebbe stato nessun Congresso.

Dov'era finito Claudio?

Perché le aveva mentito?

La voglia di lavorare, ormai, era completamente passata. In fondo erano quasi le 15; Alice si recò nella stanza di Daniele e, insieme, decisero di tornarsene a casa.

Quando giunsero alla residenza universitaria, Alice non riusciva a credere ai suoi occhi. Claudio era lì, fuori casa sua che, pazientemente, la stava aspettando. Alice gli corse incontro e lo abbracciò fortissimo, riempiendolo di baci, incurante della presenza di Daniele.

Claudio era un po' distante, Alice lo aveva notato subito, non rispondeva con lo stesso calore al suo abbraccio, c'era qualcosa che non andava ...

"Claudio, ti presento Daniele ... è un mio compagno di stage ... è siciliano come Paolone"

Claudio lo scrutava senza parlare.

"Daniele, lui è il dottor Conforti"

"Il tuo fidanzato!" – rispose Daniele che era sempre stato curioso, specialmente dopo il racconto di Anita, di conoscere il celebre dottor Conforti.

"Il suo fidanzato!" – rispose secco CC.

Daniele salutò educatamente entrambi e andò via lasciandoli soli.

Alice e Claudio si diressero nel monolocale di lei e fu lì che Alice volle vederci chiaro nel comportamento di CC.

"Va tutto bene, Claudio?"

"Dimmelo tu se va tutto bene" – rispose CC roso dalla gelosia. Aveva visto Alice tornare insieme a quel ragazzo di cui non aveva ancora mai sentito parlare. Era, oggettivamente, un bel ragazzo e temeva che avrebbe, in qualche modo, potuto allontanare Alice da lui.

"E' per Daniele che fai così? Sei geloso?"

"Non sono geloso, non farti strane idee, Sacrofano ma ... devi ammettere che arrivare qui e trovarti in compagnia di un altro non può farmi proprio piacere"

"Claudio ... ma siamo compagni di corso e vicini di casa ... dovrò pur parlare con qualcuno!"

Alice non sapeva come interpretare quelle parole e quel comportamento del suo CC. Era felice che lui fosse venuto a trovarla ma quella felicità veniva turbata dalle paranoie del dottor Conforti.

"Forse ho sbagliato, non dovevo venire"

"Claudio ... ma che stai dicendo? Stamattina stavo impazzendo all'idea di non avere tue notizie, ho chiamato perfino Lara che ... ti ha retto il gioco, accidenti a lei ... e tu mi dici che hai sbagliato? Mi sei mancato da morire in queste due settimane, non vedevo l'ora di rivederti e di stare un po' con te"

A quelle parole Claudio non seppe resistere, si avvicinò ad Alice e, finalmente, la baciò. Erano due settimane che aspettavano il momento di assaporare l'uno le labbra dell'altra; ora quel momento era arrivato e presto, molto presto, si trasformò in pura magia.

Dimenticando tutte le gelosie e le incomprensioni, Alice e Claudio fecero l'amore, non avrebbero mai voluto staccarsi; ora stavano bene, ora stavano di nuovo insieme.

"Quanto tempo resterai qui con me? – chiese Alice mentre si era accoccolata sul petto di Claudio.

"Vuoi già mandarmi via, Sacrofano?" – la prese in giro lui prima di darle un tenero bacio sulla guancia – "ho fatto le cose per bene, resto fino a lunedì ... quindi ..."

Alice non credeva alle sue orecchie, avrebbe avuto CC per tre giorni tutto per sé, avrebbero passeggiato insieme per Barcellona, avrebbero cenato in locali tipici e si sarebbero amati, tanto, tutti i giorni per poter resistere fino alla visita successiva.

"Quindi?" – chiese interrogativa Alice.

"Quindi, quel Daniele fuori dai piedi"

E riprese a baciarla con passione prima di posizionarsi nuovamente sopra di lei e ricominciare ad amarla. Era, ormai, sera quando Alice decise di scoprire tutte le carte e rivelargli anche di aver conosciuto Anita. Voleva vedere che faccia avrebbe fatto CC quando l'avrebbe sentita nominare.

"Sai, Claudio, Daniele non è l'unica persona che ho conosciuto in questi giorni"

Claudio inarcò il sopracciglio e la guardò dritto negli occhi.

"Ho conosciuto una tale Anita ... di Milano ... sai ... lei si ricorda molto bene di te"

CC non capiva, in fondo Anita era solo una delle tante che erano finite nel suo letto durante i Congressi; di certo non poteva ricordare i nomi di tutte quelle donne.

"Si. Hai capito benissimo, si ricorda molto bene di te e di un Congresso in particolare"

"Non so di cosa stai parlando ... Alice, dopo il nostro Congresso, non sono stato da nessuna parte se non con te ... quindi ..."

"E infatti, questo famoso Congresso è precedente ... domani te la presento"

"Alice ... che cosa vuoi che mi importi di questa qui ... sono venuto per te e preferirei che domani, visto che è sabato, ce ne stessimo soli io e te"

OVUNQUE ANDRÒ SARAI CON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora