Capitolo 2

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¡Hola! Mi scuso per il ritardo. So di averci messo quasi un mese per pubblicare il capitolo, ma sapete il detto come fa " maggio studente fatti coraggio". Il prossimo lo inzio a scrivere oggi stesso e cercherò di pubblicarlo presto. Un bacio grandissimo, vi adoro.
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-Tu?-
Chiesi alla ragazza di fronte a me. Gemma, la sorella di Noah.
-Ciao Luisana-
-Gemma! Ma che piacere! Prego, entra pure e fa come se fossi a casa tua- dissi spostandomi e facendola passare.
-Grazie mille-
-Che ci fai qui? Non dovresti essere a Milano?- dissi prendendo la sua giacca e adagiandola sul divano.
-Sono venuta in vacanza...e a farvi visita...e a salvarti- disse infine seria guardandomi negli occhi.
-Salvarmi?-
-Si, mia madre voleva mollare il lavoro per venire qui in California a controllare quali fossero i tuoi preparativi per il matrimonio.-
-Oh mio Dio- dissi in un attacco di panico.
-Si, appena me l'ha detto non ho potuto far altro che immaginarti con un lungo vestito pervinca, in un hotel a 5 stelle e con uno sguardo indemoniato, accerchiata da mamma che non faceva che spargere tulipani a destra e a sinistra- disse lei cercando di non ridere.
Immaginai la scena e mi vennero i brividi. -Per questo sono venuta ad aiutarti. Le ho detto che le avrei dato notizie e avrei giudicato tutto io. Chiaramente dirò che è tutto okay e quando lei arriverà in California, il giorno stesso del matrimonio, non potrà fare più nulla-
L'abbracciai d'impulso
-Grazie, grazie, grazie. Sei la cognata migliore che si possa desiderare.-
-Non c'è di ché- rise.
-Amore che succede...Gemma! Che fai qui?- disse il mio uomo rientrando in scena, sempre in boxer e con in braccio la mia Grace in un'adorabile tutina rosa.
-Ehi fratellone! Sono venuta a farvi visita. Il matrimonio è tra tre giorni-
-Si ma pensavo venissi il giorno stesso con mamma e papà-
-Ho preferito venire da sola per non sorbirmi i loro commentini vari su ogni cosa-
E si...i genitori di Noah erano tornati ad essere ipercritici...ma non del tutto antipatici.
-Che piacevole sorpresa- disse lui avvicinandosi a lei. Si abbracciarono.
-E questa bambina, è già così grande?- disse Gemma guardando Grace ammaliata. -Dio, ragazzi è stupenda. Per quanto mi costa dirlo, assomiglia tutta al papà-
-È bella per questo, non è vero?- disse lui.
Gli diedi uno spintone scherzoso.
-Posso tenerla un po' in braccio?- chiese.
-Certo, sei sua zia. Noah, coraggio, dagliela-
-Ehm...- disse lui esitando.
-Noah per favore! - dissi alzando la voce.
-Okay, okay- disse lui lasciandola tra le braccia di Gemma.
-Attenta alla testa- la rimproverò.
-So tenerlo un bambino in braccio, Noah!-
-Si...ma non si sa mai- disse lui e io risi.
-Ah, tesoro di zia- disse lei facendo le boccacce e facendo ridere la mia bambina.
-Dove hai deciso di alloggiare?- chiesi io.
-Penso che starò in albergo- rispose lei pensandoci su.
-Possiamo benissimo ospitarti noi- le proposi io.
-Oh...no, non mi sembra il caso. Avete la bambina ancora molto piccola a cui pensare e...e vi state per sposare quindi io sarei solo di intralcio.-
-Ma assolutamente no, ci farebbe molto piacere. Non è vero Noah?-
-Ehm...si, si- disse lui fissando Grace con lo spavento dipinto in volto.
Gemma sbuffò e poi rise. Ridiede Grace in braccio a Noah che parve tranquillizarsi.
-Bene, che dicevamo?- chiese lui ritornando sulla terra.
-Tua sorella vorrebbe stare in albergo quando potremmo benissimo ospitarla noi qui-
-Per noi non ci sarebbero problemi- ammise lui.
-Lo so e vi ringrazio, però penso che mamma e papà abbiano già prenotato. Semmai mi fermo solo oggi-
-Benissimo- sorrisi.
-Bene, adesso io vado a vedere la partita- disse Noah lasciandomi in braccio Grace. -Ci vediamo a pranzo- mi baciò e scappò in camera.
-Ma Noah!! Le valigie di Gemma!- strillai senza ricevere risposta.
-Non sei per niente un cavaliere- continuò Gemma incrociando le braccia al petto.
-Noah se non vieni immediatamente qui, oggi non mangi!- lui mi ignorò
-Dico a mamma di vestirti di rosa al matrimonio- disse Gemma.
Noah non rispose.
-Ehi Noah che ne pensi se io, tu e Gemma usciamo e lasciamo Grace ad una babysitter?-
-COSA?- si sentì gridare a due camere di distanza.
Un Noah spaventato ci raggiunse. -Che hai intenzione di fare quasi mrs.Jefferson?-
-Niente amore. Dico solo che io, Gemma e Grace andremo a farci una passeggiatina e a farci belle magari mentre tu metterai a posto le cose di tua sorella e preparerai anche qualcosa da mangiare- dissi prendendo le nostre giacche e il passeggino per Grace.
-Ma...amore tu sei sempre bella...non ti serve uscire- disse con il suo sorriso da conquistatore.
-Bel tentativo amore, alza il sedere dalla poltrona e fai ciò che ti ho detto-
-Ma c'è la partita!- si lamentò.
-Che te ne frega di 11 uomini sudati che vanno dietro ad un pallone...neanche fossi tu a giocare-
-E a te che te ne frega di quei programmi che ti vedi ogni dannato pomeriggio dove ogni due per tre qualcuno viene tradito o lasciato...neanche fossi tu ad esserlo- disse facendomi il verso. Lo fulminai.
-Sarai tu ad essere lasciato se non fai ciò che ti ho detto-
Aprì la bocca per ribattere ma incontrò il mio sguardo furioso e si zittì. -Molto bene tesoro, noi torniamo tra 1...o 2 ore. Buon divertimento-
E con eleganza e stile uscimmo di casa.
-Io ti stimo sorella- disse Gemma.
-Basta solo avere polso-
-Desidero avere una relazione del genere- disse venendomi accanto mentre raggiungevamo il parco.
- E l'avrai, il bello arriva a chi sa aspettare-
-Se lo dici tu-
-Si...guarda me. Conosco tante persone che sarebbero potute piacermi, ma alla fine l'amore della mia vita rimane Noah...il mio professore, il papà della mia bambina, il mio futuro marito e colui con cui passerò la fine dei miei giorni-
-È così romantico- disse con occhi sognanti.
-Già...e tu? Niente amore in vista?-
-Per ora ho incontrato solo rospi- sbuffò.
-Scommetto che il principe è proprio dietro l'angolo-
-Sarà...-
Mi vibrò il cellulare.
-Scusa un secondo, mi sta suonando il telefono- le dissi.
-No problem, fa pure-
-Pronto?-
-Lusy!- disse Emily alzando la voce dall'altra parte del telefono.
-Dio, Emily mi hai rotto un timpano- dissi massaggiandomi l'orecchio-
-Scusa- rise. -Non hai idea di chi è qui con me adesso...-
-Joe?- tentai di indovinare.
-No...cioè si...ma non solo-
-Non ne ho idea, dove sei?-
-All'aeroporto-
-E chi potrebbe...aspetta- mi fermai -non vorrai dirmi che...-
-Sii, la seconda gravida e il suo boyfriend sono in California-
Smisi di camminare e rielaborai la cosa. Strillai di gioia.
-Davvero? Non venivano qui dopodomani?-
-Contrordine amica- disse la mia migliore amica ridendo dall'altra parte del telefono.
-Sofii, ciao, vorrà dire che mi truccherai tu per il matrimonio.-
-Ovvio, sono qui per questo-
-Dio, ti adoro. Vi raggiungo subito...-
-No, ferma lì, veniamo noi da te- disse Emily recuperando il telefono.
-Sono fuori con Grace e Gemma, la sorella di Noah, saremo a casa tra 10 minuti-
-Facciamo in modo di esserci-
-Vi invito a pranzo, sta cucinando Noah-
-Gli scrivo che siamo aumentati- mi disse Gemma prendendo il suo cellulare.
Le feci un occhiolino.
-Ci vediamo tra poco Lusy- dissero in coro.
-A dopo- risi e attaccai.
-Si torna a casa?- disse sorridendo Gemma.
-Si torna a casa- affermai facendo retromarcia con il passeggino.

Un amore matematico 2 [il continuo della nostra storia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora