Capitolo 3

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Quando quella mattina mi ero svegliata, il mio unico pensiero era stato quello di rilassarmi in vista del matrimonio. Non avrei mai pensato di ritrovarmi in auto, con la mia migliore amica incinta, a spiare mio cugino nel pieno di un tradimento con "la gallina" che non vedevamo da un anno.
Eppure...

Sofia singhiozzò. Il mio sguardo si posò su di lei immediatamente e potetti constatare che stava piangendo. Oh, cavolo!
-Dio mio Sofy, non piangere!-
-I-io...io sarò una ragazza madre sola...- sussurrò con le lacrime agli occhi.
-Per la miseria Sofy, non dire così- l'abbracciai.
-Cosa vuoi che dica? Tod si è rivisto con quella...con lei. Sono stati insieme per così tanto tempo. Lei è così, sofisticata, donna. Io sono una palla che non gli da i suoi spazi- disse ormai in un mare di lacrime.
-Sofy, non agitarti. Prima di tutto se si sono visti non significa che lui ti stia tradendo. In ogni caso tu sei così bella e simpatica e inoltre sei la mamma di suo figlio. Come potrebbe non amarti? Lei lo ha tradito, non la perdonerebbe mai-
-È questo il punto Lusy. Si sono lasciati perché lei l'ha tradito...lui l'amava e potrebbe non aver mai smesso! Mi ha voluta per dimenticarla e ora che la rabbia non c'è più la rivuole con sé-
-Stai esagerando. Non avrebbe fatto un figlio con te se in realtà non ti amasse. Ora torniamo a casa e poi gli chiediamo spiegazioni, ok? - lei annuì tristemente e si accoccolò sul sedile con le gambe tra le braccia.
Era un inferno per me vederla così. Tod ci avrebbe dovuto dare un bel po' di spiegazioni più tardi.

Varcammo la soglia di casa e Sofia si gettò a peso morto sul divano.
Non vi sembra un deja-vu? Tornate un po' indietro con i ricordi e... esatto, la mia rottura con Noah. Incinta, disperata e con la testa sui cuscini del divano.
-Che cosa è successo?- disse Noah entrando in sala con Grace sopra un braccio e il mestolo da cucina in una mano. Il perfetto mammo con addominali scolpiti e sguardo ipnotico.
Sorrisi e gli andai incontro baciandolo.
-Ciao- sussurrai.
-Ciao- ricambiò -Che cosa è successo?-
-SONO STATA TRADITA- gridò Sofia. Il suo urlo rabbioso innervosì mia figlia e il suo sonno. Grace scoppiò in un pianto disperato.
-Oh, complimenti Sofia, ci ho messo mezz'ora per farla riaddormentare-
-Sta zitto babbeo!- gridò lei.
-È più nervosa del solito, che le prende?-
Presi mia figlia in braccio per calmarla e mi allontanai da lui.
-Abbiamo notato che Tod era strano oggi a pranzo e abbiamo deciso di seguirlo. Si è visto con la tua cara amica bionda, Ashley.- spiegai

-È tornata a farsi sentire?- disse lui corrugando la fronte.
-Si, perché, ti interessa?- lo fissai improvvisamente.
-No amore ma...-
-Ma che??- dissi innervosendomi e innervosendo anche Grace che si dimenò tra le mie braccia.
-Amore, sai che amo solo te, tra poco ci sposiamo e abbiamo una bambina...-
-Questo non basta, gli uomini tradiscono comunque! - strillò Sofia.
-Ehi bionda, il fatto che Tod se la faccia con quella alle tue spalle non significa che lo faccia anche io!-
-Noah!- lo spintonai.
-Mostro!- gridò Sofia e si chiuse in camera mia.
-Ma che ti è preso?- gli chiesi sbuffando.
-La tua amica è insopportabile - disse sedendosi sulla sedia e sbuffando anche lui.
-È la gravidanza...e l'aver trovato Tod con quella- difesi la mia amica nervosa, cullando una Grace indomabile.
Lui annuì e si stropicciò gli occhi.
Poi mi guardò teneramente.
-Quando saremo sposati e in luna di miele, sarà tutto più tranquillo e più...nostro-
Sorrisi. -Grace permettendo- la guardai.
-Grace permettendo- ripetette lui.

Tod varcò la soglia della porta circa un'oretta dopo.
Gemma dormiva ancora come una bambina, il viaggio doveva averla distrutta, Grace si era addormentata da circa mezz'ora e non dava segni di agitazione. Sofia, nonostante le mie costrizioni, non era ancora uscita da camera mia, mentre io e Noah, esausti, ci eravamo accoccolati sul divano a chiacchierare.
Tod ci fissò e tentò di sorridere.
Mi alzai.
-Dov'eri?- chiesi subito e lui sbuffò.
-Te l'ho detto Lù, mia madre...-
-Amico- lo interruppe Noah -Ti conviene dire la verità per non peggiorare la situazione -
Tod sospirò.
La porta di camera mia si aprì e ne uscì la mia migliore amica con i capelli scompigliati e le lacrime agli occhi. La mano costantemente poggiata sulla pancia.
Disordinata ma sempre stupenda.
Tod le andò incontro ma lei indietreggiò.
-Sof, ti prego...-
-Dove sei stato?- singhiozzò.
-Io...-
-Non azzardarti a fuoriuscire la scusa di tua madre. Ti conosco e so quando menti...ti abbiamo seguito. Cosa diamine è successo? Perché eri con lei?-
-Mi avete seguito?- gridò lui.
-Non azzardarti ad arrabbiarti con me! Non provarci! Quella tradita qui sono io!-
-Tradita? Ma di che parli?- chiese confuso.
-Oh per favore Tod, non usare la scusa che vi siete visti come vecchi amici per ricordare i vecchi tempi. Stiamo per diventare genitori, siamo adulti, dimmi la verità-
Lui si zittì e poi annuì.
Fece segno a Sofia di seguirlo in camera e sparirono dietro la porta.
-Wow- dicemmo in coro io e Noah.
-Cosa pensi sia successo?- chiesi avvicinandomi a lui.
-Non ne ho idea, ma spero risolvino presto. Il matrimonio è tra due gioni e anche la nascita del loro bambino avverrà tra poco, serve un clima tranquillo- disse accogliendomi tra le sue braccia.
Un senso di pace e sicurezza avvolse il mio corpo e in quel momento...ero certa che tutto sarebbe andato a buon fine.

Un amore matematico 2 [il continuo della nostra storia]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora