Capitolo 13

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Jungkook: oggi hai fatto la bambina cattiva
Arin: i-io non sono una bambina
Si lamentò lei balbettando per la stretta vicinanza tra il suo viso e quello del più grande.
Jungkook: si invece, sei la mia bambina
La ragazza arrossì e Jungkook le stampò un altro bacio sulle labbra.
Arin: t-tu mi ricordi Hobi
Il sorriso che era stampato sul volto del ragazzo sparì dopo aver sentito quella frase appena pronunciata dalla ragazza, aveva capito di chi stesse parlando Arin.
Jungkook: Hobi?
Arin: si Hoseok, era il mio migliore amico però...è m-morto

Arin pronunciò l'ultima parola con molta fatica con le lacrime agli occhi e Jungkook decise di raccontarle tutto anche se non era del tutto lucida.
Jungkook: lo conosco
Arin: cosa?
Chiese lei confusa.
Jungkook: io conosco Hoseok, mi parlava tanto di te e prima di morire mi disse di prendermi cura di te e proteggerti.
Arin rimase a bocca aperta, non ci credeva.

Jungkook e Hoseok erano molto amici e si erano conosciuti al Kim's Fighting perché anche lui era un boxer molto bravo, è una leggenda, occupava il primo posto in classifica dei ragazzi più bravi di tutta Corea del Sud, ma dopo la sua morte causata da un incontro molto pericoloso, il primo posto in classifica divenne ormai proprietà di Jungkook.
Arin: c-come ha fatto a sapere che sarebbe
m-morto?
Le domande di Arin erano tante, voleva sapere tante cose, le avevano detto che il ragazzo morì a causa di un incidente stradale ma non è stato così, aveva la sensazione di perdere la vita in quel incontro e quindi prima di salire sulla ring per l'ultima volta disse a Jungkook:
"per favore cercala e prenditi cura di lei, proteggila come proteggeresti la tua sorellina, l'affido a te Jeon."
Era questa la sua ultima frase, Jungkook si diede dello stupido per non aver tenuto la bocca chiusa, Arin non sapeva come fosse morto il suo migliore amico.
Jungkook: andiamo a dormire Arin

Arin: no, tu mi devi dire come fai a conoscere Hoseok
Jungkook: Arin per favore, sono stanco
Disse lui mettendo giù la ragazza per poi raggiungere la sua stanza da letto.
Arin: noo io voglio andare a casa
Urlò lei per poi iniziare a piangere facendo allarmare il ragazzo che tornò subito da lei preoccupato.
Jungkook: ehi...piccola dai non piangere
Lui l'abbracciò e la strinse a sé facendola sentire al sicuro tra le sue braccia.

Jungkook: vieni cucciola, andiamo a dormire ora che è tardi e domani quando sarai più lucida ne parleremo, va bene?
La più piccola annuì asciugandosi le lacrime e Jungkook le diede un ultimo bacio a stampo poi andarono nella sua stanza da letto.
Jungkook: tu dormi qua, io dormo nell'altra stanza
Quando Jungkook stava per uscire la voce di Arin lo fece girare verso di lei.
Arin: p-puoi dormire con m-me?
La richiesta della ragazza fece sciogliere il cuore al più grande che sorrise ed annuì volentieri mettendosi sdraiato accanto a lei.

Jungkook: buonanotte piccola
Arin: buonanotte anche a te
Il ragazzo l'abbracciò da dietro stringendola ancora una volta a sé e si addormentarono.
Il giorno seguente il ragazzo si svegliò a causa del rumore del telefono di Arin che squillava, era sua madre.
Jungkook: piccola
Cercò lui di svegliarla.
Arin: mh...
Jungkook: tua madre ti sta chiamando

Arin appena udì quella frase si alzò di scatto dal letto andando verso il suo telefono che era sul comodino vicino a Jungkook.
Arin: oddio, ora che le dico
Jungkook: ieri Minji mi aveva detto che le avrebbe detto che avresti dormito da lei quindi dille che sei da Minji.
Arin annuì e prese un respiro profondo poi rispose alla madre.
Signora Kim: Arin torna a casa ho bisogno di te
Dal tono di voce, la mamma di Arin, sembra calma ma seria.
Arin: mamma si dice buongiorno

Signora Kim: si buongiorno Arin, dai su vieni a casa che ho bisogno di parlarti
La ragazza alzò gli occhi al cielo.
Arin: tra mezz'ora vengo
Signora Kim: NO! La casa di Minji è qua davanti vieni, SUBITO.
Arin sobbalzò per il volume di voce alzò che usò sua madre.
Arin: va bene, vengo subito
La ragazza riattaccò infastidita, aveva un mal di testa allucinante e doveva affrontare i discorsi di sua madre di prima mattina.

Jungkook: va tutto bene?
Arin: mia madre ha bisogno di parlarmi, mi ha detto di tornare a casa
Jungkook: va bene dai ti accompagno
Arin realizzò il fatto che lei stesse a casa di Jungkook, sgranò gli occhi quando vide che non aveva il suo vestito ma aveva una maglietta sicuramente di Jungkook, non ricordava niente della sera precedente.
"Oddio, ma io stavo dormendo con Jungkook nello stesso letto" pensò lei guardando il vuoto.
Jungkook: Arin
richiamò lui la sua attenzione.
Arin: s-si?

Jungkook: non ricordi niente?
A quella domanda Arin si preoccupò, sperava di non aver fatto niente con il ragazzo.
Arin: n-no
Jungkook: tranquilla non abbiamo fatto niente e ti sei cambiata da sola
Rispose lui come se le avesse letto il pensiero, lei tirò un respiro di sollievo e sorrise al ragazzo.
Arin: grazie
Jungkook: sicuramente non puoi tornare a casa così e nemmeno con il vestito quindi ti do un paio di pantaloni della tuta che non mi stanno più, ti staranno larghi ma meglio di niente.

Arin: ah sisi grazie
Passò un oretta e Arin arrivò a casa, sua madre la stava aspettando molto arrabbiata.
Arin: sono a casa
Signora Kim: primo: perché ci hai messo un'ora per arrivare, secondo: di chi sono questi vestiti?
Arin per la seconda domanda si trovò subito una scusa ma per la prima dovette pensare.
Arin: sono i vestiti di Minho e la mamma di Minji non mi ha fatto uscire di casa prima di fare colazione.
Minho è il fratello minore di Minji quindi lo usò come scusa.

Signora Kim: e scusa Minji non poteva prestarti uno dei suoi pigiami?
Arin: erano...erano tutti a lavare
Signora Kim: va bene Arin ora parliamo di qualcosa di più importante.
Arin: di cosa?
Signora Kim: tu verrai con me a convivere con il mio compagno in America.
Arin sgranò gli occhi e scosse subito la testa in segno negativo.
Arin: non mi puoi obbligare a fare una cosa che io non voglio fare

Signora Kim: sono tua madre Arin
Arin: no mamma, io sono maggiorenne e ho il diritto di vivere dove voglio, non mi puoi assolutamente obbligare a venire con te, se tu vuoi andare vai io sto qui.
Signora Kim: com'è che sei diventata così testarda tu?
Arin: non ti ho detto niente, i miei amici sono qua, la mia casa è qua, la mia vita è questa non mi interessa andare a vivere in America con un uomo ricco che non riuscirei mai a considerare padre, grazie per la tua proposta ma io vivo meglio così
Arin lasciò sua madre a bocca aperta e salì in camera sua chiudendosi dentro.
Signora Kim: Arin, io non ho finito
Urlò la madre dal piano inferiore senza avere nessuna risposta.

Arin tirò fuori il cellulare per scrivere a Jungkook.
Arin: Jungkook grazie per esserti preso cura di me
Lo ringraziò lei attraverso un messaggio.
Jungkook: mi prenderò sempre cura di te Arin
Rispose lui dopo qualche minuto facendole perdere un battito con la sua risposta.
Arin: metterò i tuoi vestiti a lavare e te li porterò
Jungkook: tranquilla puoi anche tenerli

Arin: nono te li riporto
Jungkook: tutto apposto con tua madre?
Arin: mmh si
Jungkook: perché quel mmh? È successo qualcosa?
Arin: vuole che mi trasferisca con lei e il suo compagno in America
Jungkook quando lèsse il messaggio della ragazza sgranò gli occhi e sperò che la ragazza rifiutasse.
Jungkook: e tu ci andrai?

Arin: no, io rimango qua
Il ragazzo prese un sospiro di sollievo dopo aver letto la risposta della ragazza e sorrise.
Jungkook: domani sei libera?
Arin: di mattina sono al liceo poi sono a lavoro
Jungkook: va bene Arin ora vado a lavorare dopo ti scrivo
Arin: va bene, buon lavoro attento a non farti male
Arin dopo aver inviato il messaggio realizzò quello che scrisse, Jungkook sorrise e le mandò un cuoricino rosso.

I'm in love with a Fighter// J.JK Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora