It is hard to let it all go
Let the past just disappear(flashback)
Era una giornata d'autunno, una di quelle tante giornate quando improvvisamente ti veniva la voglia di uscire fuori a prendere una boccata d'aria.
Le foglie degli alberi del parco si erano tinte di rosso, giallo, e arancione e avevano lasciato i propri rami per cadere sul suolo formando una specie di tappeto colorato. Gli alberi spogli davano al paesaggio un certo fascino.
Le temperature erano diminuite e il cielo aveva assunto un colore grigiastro, colore molto simile al ferro.
Il fruscio del vento era mischiato a quello delle foglie quando le si calpestano.«Guarda, Bianca! Ho trovato la foglia più grande di tutte!» disse Nico porgendogliela.
«Bella, ma ora dobbiamo andare.» gli fece ricordare Bianca.
«Aspetta!»
«Sbrigati, Nico... o ti lascerò qui!»
Vide il moro annuire per poi sorridere e chinarsi a terra per afferrare delle castagne.
«Fatto?»
«Fatto.» il figlio di Ade si alzò.
«Un attimo...» sussurrò lei avvicinandosi di più a lui «Sta' fermo, così ti sistemo il berretto.»
I capelli neri gli erano cresciuti molto nell'ultimo periodo. Quelle ciocche tutte arruffate fra loro gli incorniciavano il volto:
Picasso o Leonardo Da Vinci avrebbero potuto fare un ritratto perfetto di quel viso sorridente.
Il berretto rosso di Nico era un po' grande per lui, ma gli stava comunque alla meraviglia.«E comunque eri seria quando hai detto che mi lasceresti qui?»
Quell'insolita domanda sorprese molto Bianca, la quale reagì con voce calma e dolce:
«No, non ti lascerei mai.»
***
Davanti a loro giaceva un essere femminile mostruoso, se non di più.
La loro professoressa di arte era rimasta la stessa di prima, con il corpo da donna, ma al posto delle gambe ora aveva una coda di serpente colossale.Bianca rimase impietrita di fronte alla scena.
Sentì le proprie membra irrigidirsi e il proprio respiro cessare.
Il primo pensiero che le sfiorò la mente fu: "ma che razza di mostro è questo?"Nico sembrò averla letta nel pensiero, infatti le rispose quasi subito non distogliendo lo sguardo dall'orribile mostro:
«È un'echidna! Luna, scappa!»
«La tua spada...» farfugliò lei.
«Non ce l'h– » ma non ebbe tempo di finire la frase siccome la creatura si gettò sopra Luna.
Lei cadde all'indietro, finendo a far sbattere il peso del proprio corpo contro la vetrina delle armi del medioevo. L'impatto non fu molto leggero, infatti le causò dolore.
Fortunatamente, il vetro rimase intatto.
Se invece si fosse rotto, probabilmente lei avrebbe fatto una brutta fine cadendo sopra ad una sciabola o una lancia.
Rimase comunque ferita dalla caduta: non riusciva più a muovere il polso.Cercò di levarsi di dosso le orrende mani del mostro che si stava avvicinando sempre di più fino a soffocarla con il suo alito letale.
Bianca, con tutta la forza, le conficcò le unghie nella pelle e dalla bocca della creatura uscì fuori uno strillo lacerante.
Ma non era stata lei a farla strillare.
Mise a fuoco le cose: Nico, in piedi, a qualche metro da lei, la stava guardando.
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Bianca's other life
FanfictionBianca di Angelo è morta. Suo fratello, Nico, cerca di riportarla in vita ma ogni tentativo è invano e fallisce. Tuttavia, all'insaputa del figlio, Ade fa un'eccezione per Bianca: le offre una seconda vita nel corpo di un adolescente con la sola con...