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givemetartare's story

______________________________Stamattina ho fatto colazione con Reb, portato i cani a fare un controllo veterinario, fatto la spesa e infine un po' di shopping meritato, a pranzo ero da sola e ho cucinato la mia amata carbonara con le canzoni di u...

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Stamattina ho fatto colazione con Reb, portato i cani a fare un controllo veterinario, fatto la spesa e infine un po' di shopping meritato, a pranzo ero da sola e ho cucinato la mia amata carbonara con le canzoni di ultimo sparate al massimo volume dalla cassa. Nel pomeriggio ho studiato, purtroppo mi toccava, e poi mi sono faccia un bagno rigenerante.
*squilla il telefono*
J: "Reb"
R: "Jac stasera carbonara e poi beviamo qualcosa in centro?"
J: "In realtà..."
R: "Che c'è? hai qualche impegno con tuo padre? lo convinco io a farti uscire"
J: "No no, niente con mio padre"
R: "E allora cosa? non fare la misteriosa con me farà Jacqueline"
Che devo fa? dirle che stasera aspetterò qualcuno che non so nemmeno se verrà?
J: "Diciamo che ho da fare....domani giuro che ti racconto tutto"
R: "L'hai giurato eh"
J: "Love youuuu"
R: "Anche io, bye"
J: "Byyyye"
All'inizio anche Reb veniva in America, stava lì qualche mese per lavorare poi tornava qua, abbiamo origini Americane e il parlare in inglese non l'abbiamo mai abbandonato. Ceno con mio padre e mi vesto in modo molto semplice ma abbandono il mio felpone è metto un paio di pantaloncini neri e una maglietta corta bianca, prendo i cane e vado al parco.
Sono le 22 e ancora non c'è l'ombra di quel ragazzo, rimango ancora un po' li e poi mentre mi alzo ecco che sento la sua voce alle mie spalle in lontananza.
X: "Scappi già?"
J: "Pensavo quasi di tornare a casa" dico senza girarmi verso di lui appoggiandomi alla ringhiera.
X: "Proprio adesso che sono arrivato"
I suoi passi sono vicinissimi e sento che è arrivato dietro di me ma per qualche ragione rimane lì.
J: "Non mordo"
X: "Lo so"
J: "Allora che fai lì impalat- oh mio dio"
quando mi giro lo trovo vestito normale, con una maglia e un pantaloncino da basket, gli occhiali da sole e senza cappello....è ultimo. Per diversi secondi rimango in apnea, non so che dire e non so nemmeno se sto sognando.
J: "No cioè, qualche ora fa cucinavo con la tua musica di sottofondo e e ora ti ho difronte"
X: "Piacere Jacqueline, Niccolò" dice allungano la mano
J: "Piacere Niccolò, io so perfettamente chi sei"
N: "Beh allora parti avvantaggiata"
J: "Dio che storia, la tua voce era troppo famigliare ma non avrei mai pensato fossi tu, che sbadata....neanche guardandoti ti ho riconosciuto"
N: "Ora capisci perché esco tutto coperto"
È tutto così strano, non so che dire e lui nemmeno, forse non avrei dovuto avere questa reazione ma come si fa a non impazzire quando ti trovi davanti il tuo cantante della vita?
N: "So che è strano, so che non posso pretendere che tu mi veda come Niccolò e non come Ultimo, però vorrei davvero conoscerti"
J: "Io non so che dire"
N: "Sono un coglione, scusa" fa per andarsene e mentre si allontana lo richiamo.
J: "Niccolò aspetta"
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Quel filo che ci unisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora