Capitolo 14.

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Me ne andai da jaden sperando di riuscire a dimenticare ciò che accadde due minuti fa.
Jad: si può sapere cosa cazzo è successo??
*come non detto*
T/n: niente jaden, tuo fratello è un coglione.
Jad: pur troppo lo sapevo già.
*sorrisi*
Io jaden parlammo per un bel pò fino a quando una figura si posò davanti a me, alzai gli occhi, era Carl.
Carl: ei t/nn come va??
T/n: ei carl tutto apposto, che ci fai quii?
Carl: stavo facendo una passeggiata.
T/n: oh bene, se vuoi puoi unirti qua con noi mi farebbe molto piacere * dissi sorridendo*
In effetti era vero. Con Carl mi trovo veramente bene, è stra dolce sopratutto con me, chissà forse gli piaccio?? COSA!? NO T/N MA CHE STAI DICENDO, DIO MIO
Carl: oh grazie
Anche se andava tutto liscio come l'olio mi sentivo strana, osservata. Infatti gli occhi di qualcuno mi stavano mangiando, bruciando addosso. Mi girai e incontrai i suoi occhi. Erano bellissimi secondo me, non Erano nè troppo scuri nè troppo chiari, una tonalità perfetta.ma resta di fatto che sono gli occhi di uno stronzo.
T/n: non lo so vuoi che ti faccio un disegnino javon?
*roteò gli occhi*
Javon: senti non rompere non è te che stavo guardando.
*mi voltai per vedere chi ci fosse dietro di me*
Era una ragazza. Era bellissima, aveva I capelli biondi platino, occhi marroni e labbra carnose, dio se era bella, non mi sorprende io fatto che javon la stesse guardando. Devo dire ci rimasi un pò male ma non ci diedi molto peso.
7:45 pm
Si fece tardi e decisimo tutti quanti di tornare a casa
Solo che c'è un piccolo problema.
Siamo in sette in una macchina da 5 posti.
Jayla: allora dobbiamo organizzarci, io guido, jaden sta accanto a me, dietro ci stanno javon carl e ian e quindi T/n e Marcus dovete mettervi in braccio a qualcuno.
Marcus: io sto in braccio a ian
Jayla: okk, allora t/n devi decidere se stare sopra javon o Carl.
*ah*
T/n: io non lo so-
Marcus: dai t/n scegli uno dei due e basta.
Panico.
Javon mi sta guardando con la mascella serrata, mi sta guardando in modo "minaccioso"(?) Dio è difficile capire questi ragazzo. Dall'altra parte c'è il povero Carl, mi guarda in modo spaesato ma ha sempre quello sguardo dolce che ti fa sciogliere.
Non sapevo chi scegliere ma del resto cosa me ne fregava.
javon è uno scassa palle e sicuramente non mi vuole tra i piedi, quindi scelsi carl.
T/n: vabbene allora Carl.
Il viaggio durò un bel pò, perchè dovevamo accompagnare tutti a casa propria, e per mia sfortuna la strada era piena di buche.
Carl: t/n ti prego, puoi stare ferma??
T/n: scusa,ci provo.
Javon ci fissava ogni minuto sempre con più disgusto.
A un certo punto sentii una mano sui miei fianchi.
Carl: scusa t/n, ma devo trattenerti per forza.
T/n: Tranquillo hai ragione.
02:04 am
Era tarda notte ma comunque non riuscivo a dormire, decisi di andare a prendere una boccata d'aria. Anche se è agosto oggi fa parecchio freddo ma uscii lo stesso.
*Mentre passeggiavo incontrai una figura già conosciuta*
                    Javon pov
Ero seduto su una panchina, fino a quando i miei occhi incontrarono lei. Cosa cazzo ci fa qua a quest'ora?? È pericoloso insomma.
Javon: cosa cazzo ci fai qui!?
T/n: volevo solo prendere una boccata d'aria tutto qui.
Javon: ok, ma devi tornare a casa.
T/n: scusami?? È perché dovrei pure tu sei qui.
Javon: perchè non ti voglio in mezzo alle palle e sopratutto è pericoloso stare qui a quest'ora , non siamo nella bella Florida tutta rose e fiori, noi siamo ad Atlanta. Qua girano le persone più corrotte che ti possa immaginare, e una ragazza,qualsiasi essa sia, a quest'ora da sola ha solo due opzioni: o essere stuprata o non ritornare più a casa.
T/n: ok ma ci sei tu, non sono sola e poi posso fare quel che cazzo mi pare
*è sempre così testarda cazzo*
Javon: HAHAHAHA io non me ne starò qui con te, ora vado da qualche altra parte, poi fai quel cazzo che ti pare non me ne fotte nulla di te.
                       T/n pov
Se ne andò. Come aveva detto, non gliele fregava un cazzo di me. Ma sono troppo testarda per ascoltarlo è quindi iniziai a vagare senza meta. Che idea di merda.
Dopo 15 minuti mi si avvicinò un tizio, aveva su una trentina d'anni e mi iniziò a parlare.
X: ei donzella che ci fai qui a quest'ora, sai che è pericoloso?? Dai ti accompagno a casa mia che ne dici ee * disse con voce maliziosa*
T/n: i-io no devo andare
X: AVANTI CHE SARA MAI SU
T/n: devo andare io n-non posso..
X: TI TRASCINO IO DI FORZA SE NON VUOI VENIRE.
*perché sono così testarda, javon mi aveva avvisata, cazzo sono in pericolo non so che fare, mi sta salendo l'ansia e ho anche il cellulare spento*
T/n: no, non vengo * dissi indietreggiando sempre con più velocità*
X: ALLORA RAGAZZINA DEL CAZZO, GIURO CHE SE NON VIENI TI FACCIO DEL MALE
*disse prima di afferrare il mio polso, con una forza tale da potermi anche fermare la circolazione del sangue se volesse*
Ho paura.
T/n: io non-
* non ci pensai due volte urlai, ma siccome ho la voce di una bimba di 4 anni, non servì a nulla se non a complicare le cose*
X: Ah allora vuoi fare così?? Andiamo ragazzina.
*Disse trascinandosi a forza*
Stava succedendo un casino iniziò a dirmi cose del tipo "ora ti faccio vedere che so fare" "sei bella per la tua eta" e robe del genere ma poi divenni pietra quando sentii le sue manaccie su di me.
Mi stava toccando.
Mi stava toccando il sedere.
Stava iniziando a salire e lì scoppiai.
Non so come,riuscii a liberarmi , corsi,corsi più che potevo, avevo le lacrime agli occhi, avevo paura, non c'era nessuno nei dintorni e il tizio mi stava seguendo, era più veloce di me. Non sapevo cosa fare. In lontananza vidi la panchina dove ero seduta poco prima e lì, dio mio c'era javon. Aveva dimenticato la giacca e ora la stava prendendo. Non ci pensai due volte
T/n: JAVON AIUTOO
Questa volta si era sentito così tanto che anche a kilometri di distanza javon riuscì a sentirmi, si voltò di scatto e appena mi vide iniziò a correre come un matto, sembrava stesse facendo una maratona e in pochi minuti me lo ritrovai davanti.
Javon: COSA CAZZO È SUCCESSO T/N
Disse subito dopo aver notato le mie lacrime e i vestiti arricciati.
Non parlai.
Piangevo.
Riuscivo a fare solo quello.
Dopo javon si accorse anche del tizio e ricollegò tutti i pezzi come un puzzle. Era rosso, rosso di rabbia,  di nervoso e anche delusione.
Javon: COSA CAZZO GLI HAI FATTO!?
X: sta zitto ragazzino, fammi passare, io e la ragazzina abbiamo un conto in sospeso.
Javon non disse nulla.
Agì e basta.
Gli tirò così tanti pugni che dio solo sa se ritornerà come era prima. Il tizio se ne andò subito. Javon aveva tutte le mani tumefatte. Si girò di scatto verso me, si stavo ancora piangendo. Quelle mani. Quelle fottute mani luride sul mio sedere.. stavo esplodendo e javon se ne accorse.
Javon: va tutto bene piccola * disse abbracciandomi*
Non c'è la feci più, piansi come non avevo mai fatto.
Javon: eiei shh, tranquilla e tutto  finito.

Spazio autrice:

Eiii, guys scusate per l'assenza dovevo postare prima lo so, ma sono stata stra impegnata tra compiti e vacanze perciò oggi ho pubblicato un capitolo un pò più lungo dal solito per farmi perdonare, so che non è bellissimo ma ancora siamo all'inizio della storia e ne succederanno delle belle, se vi piace questo capitolo lasciate una stellina, ci vediamo al più presto💓

"penso di amarti nanetta"🖤|| Javon & tnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora