Capitolo I

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Si preparava per la cerimonia nella quale l'avrebbero nominata successore del re.
Le avevano comprato un vistoso vestito color pesca , con il corpetto oro e i ricami in pizzo. Odiava vestirsi in quel modo , preferiva di gran lunga poter mettersi un paio di pantaloni e una camicia, ma , in quanto ragazza , non le era permesso , era un principessa e tale doveva apparire.
"Devo stringere di più signorina Grace?" Chiese la serva.
"Si" rispose aiutandola a tenere fermo il corpetto alquanto stretto, quasi da non riuscire a respirare.
Quando ebbe finito le acconciarono i capelli verso l'alto , sembrava quasi un ananas, ma tuttavia era molto bella, nel fiore dei suoi diciannove anni.
"La attendono di sotto" disse la serva.
Grace fece un profondo respiro e s'incamminò verso la larga scalinata di marmo, dove, alla fine , la attendevano tutti gli invitati per la cerimonia. Tutti vestiti in modo elegantissimo.
Arrivata tra la folla , cercò un viso amico. Ma l'unico viso amico era quello delle serve e del padre. Infatti la povera ragazza non aveva mai conosciuto altra gente al di fuori della servitù. Non le era permesso , il padre temeva per la sua vita.
"Grace tesoro, vieni a conoscere il duca e la duchessa di Francia"
"Madmoiselle" dissero facendo un inchino, che la ragazza ricambiò.
"Nous sommes très content du faire votre conossaince"
"Moi aussi" rispose gentilmente. Grace frequentava lezioni private nella sua reggia , imparava il francese e lo spagnolo , e approfondiva la sua madrelingua inglese ,ma ciò che preferiva in assoluto erano le escursioni a cavallo lungo la riva del mare. Sognava di poter viaggiare un giorno.
Durante il banchetto , la fanciulla non bevve ne mangiò nulla , temeva che col riempirsi della pancia , il corpetto sarebbe diventato più stretto.
Quando tutti si furono saziati , si diressero in nel giardino di pietra accanto al mare , dal quale si sentivano le onde infrangersi sugli scogli.
"Devo mettermi in prima fila?" Chiese al padre, mentre la sua ansia cresceva sempre di più.
"Là , dove c'è quella guardia , vestita di rosso , mettiti davanti a lui , ti scorterà fino a me quando il tuo nome verrà chiamato"
Grace scrutò la guardia che aveva un comportamento insolito. Solitamente le guardie tenevano dritta la schiena e restavano immobili , mentre questa , aveva la schiena un poco incurvata , ed era più basso e giovane delle altre guardie. Si mise di fronte a lui.
Sì guardò il polso , vedendo che la macchia nera a forma di 'isola' , era diventata più scura del solito. La aveva fin da bambina ,ma mai si era curata di chiedere al padre il motivo di quella voglia, sapeva solo che ogni tanto le doleva , ma poi passava.
Cominciò a grattarsela sperando in un lieve sollievo.
Il vescovo salì sull'alto palco in legno e cominciò il discorso di iniziazione.
Man mano che il tempo scorreva , aumentava in Grace il desiderio di grattarsi la macchia , che mai le aveva dato così fastidio.
D'un tratto , le campane suonarono. Tutti si allarmarono. Queste suonavano solo quando c'era pericolo , ovvero intrusi , è proprio in quel momento tutta la folla si perse tra sussurri , le file che prima erano dritte e perfette , ora erano storte, la gente scappava da ogni parte , chi urlava, chi correva.
Grace fece per voltarsi in cerca del padre , ma tutto ciò che vide era una mano tatuata tapparle la bocca , e con l'altra , armata di un pugnale , puntata alla gola.
Cominciò a dimenarsi , nessuno pareva notarla, cercò di liberarsi la bocca per poter cacciare un urlo e così fece , il suo urlo scosse tutti i presenti , che si voltarono nella sua direzione. Il padre la vide e le puntò il dito contro.
"Guardie! Uccidete quell'uomo!" Ordinò il re alle guardie ,che , in massa si diressero verso di loro.
L'uomo che teneva la ragazza la sollevò di peso e cominciò a correre nella direzione opposta , verso il mare. Grace gli vide il volto : sorridente , era quello di un ragazzo adulto.
"Lasciami andare!" Urlò.
"Mi ringrazierai!"
"Che cosa?! Attento li sotto non c'è niente!" Disse riferendosi al pianerottolo da quale si vedeva il mare aperto. Sotto di questo , c'erano almeno un centinaio di metri di altezza e poi il mare con gli scogli.
"Oddio!" Urlò la ragazza , che d'istinto si era aggrappata al ragazzo , stringendolo.
Sentì una forte spinta , e poi il vuoto.
In men che non si dica il suo corpo ebbe un forte impatto con l'acqua , sbattendo la testa sugli scogli, svenne perciò all'istante.
Johnny , il pirata che l'aveva rapita , si spaventò vedendo il sangue che le ricopriva il volto.
"Non essere morta ti prego" disse afferrandola e nuotando verso la nave , dove gran parte della ciurma lo attendeva. Arrivato a destinazione sentì in lontananza gli spari dei fucili.
"Tiratela su!" Disse agli altri che li fissavano imbambolati.

"Sanguina capitano!"
Johnny si voltò di scatto. "Oh , non è niente , legatela"
E così fecero , la legarono all'albero della nave , che si allontanava nel mare aperto.
Il capitano la guardò un po' perplesso e poi ordinò ai suoi uomini di medicarle la ferita , che grondava di sangue scuro.
"Quanti anni ha?" Chiese Johnny.
"Diciannove signore"
"Bene...aspettate il suo risveglio" disse , e si ritirò nella sua cabina.
Il capitano Reed temeva che la fanciulla , una volta svegliatasi , avrebbe rifiutato l'offerta di uccidere quante persone bastavano per far si che il marchio si espandesse.
Ma , non aveva paura di nulla sostanzialmente il giovane capitano , e pertanto rimase a bere rum , in attesa che la fanciulla si svegliasse.
Grace sentiva un forte dolore alla testa, fece per toccarsi la ferita , ma aveva le mani legate dietro la schiena. Aprì debolmente gli occhi e tutto ciò che vide era una via vai di marinai sporchi. Subito ricordò l'accaduto, era stata rapita. Si mise a sedere , anche se con una certa fatica.
"Ei!" Urlò.
Tutti si voltarono verso di lei, come se non avessero mai visto una ragazza viva tanto bella.
"Chi diavolo siete?!" Chiese cercando di liberarsi dalle catene che le impedivano di muoversi.
"Chiamate il capitano" sussurrò Charles ad un altro uomo.
Grace non aveva mai visto così tanti ragazzi tutti insieme.
Nessuno rispose alla domanda della ragazza.
Poco dopo , arrivò il capitano barcollando, con una bottiglia ormai vuota tra le mani.
"Bene bene , buongiorno" disse biascicando le parole.
Grace riconobbe il volto.
"Tu!"
"Io!" Rispose ridendo.
"Che diamine volete da me?!"
"Oh , mia cara ...come si chiama?" "Grace signore" rispose subito un marinaio. Johnny continuò "Grace , a te non succederà nulla , non ti vogliamo fare del male"
"Voi siete ubriaco! E se avete detto che non avete intenzione di farmi del male , allora perché sanguino? E perché sono legata?!"
"Si sono ubriaco" disse.
"Liberatela" ordinò facendo dei gesti strani.
È così fecero , non appena ebbe le mani slegate, sferrò un pugno al primo che si trovò davanti , spinse tutti e corse fino ai margini della nave , era pronta a saltare , ma qualcuno la afferrò da dietro , facendola precipitare ancora un volta.
Il capitano si sedette a cavalcioni su di lei. E poi le porse una mano aiutandola ad alzarsi.
"Vieni con me"
È così andarono nella cabina del capitano, piena di carte geografiche , bottiglie vuote e piene , tappeti ovunque , bussole , orologi , gioielli e quant'altro.
"Sedetevi" disse Johnny.
"Non se prima non mi dite che cosa volete da me"
"Lo vuoi sapere subito? In poche parole , anzi in pochissime parole , tu ci servi per trovare un luogo , dove c'è qualcosa , che non solo noi vogliamo, ma anche tanti altri pirati" "pirati?" Lo interruppe Grace "si pirati , dicevo...ci serve il tuo marchio che hai sul polso sinistro"
Grace si guardò il polso. "È una voglia razza di pirata! Avete preso la persona sbagliata, e siete anche fuori di testa"
"No, ma ci andrai tu quando capirai che ci servi davvero, e che non solo le nostre vite dovremo salvare , ma anche la tua, sei condannata a morire a causa di quel marchio , più anime darai il signore , più il marchio si espanderà fino a completare la mappa , che , mi spiace dirlo , ma ti terrai su per sempre, come un tatuaggio" disse tranquillamente , come se avesse appena detto la cosa più innocua del mondo.
"Come?" Grace riusciva a vedere un filo di verità in ciò che diceva , anche se le sembrava assurdo.
"Cosa come?"
"Dovrei uccidere delle persone?"
"Si" disse sorridendo.
"Non so per esattezza quante"
"Che cosa c'è in quel posto che voi volete?"
"Una cura per noi"
"Una cura per cosa?"
"Per una maledizione, rimarremo così per sempre , senza invecchiare , ma ormai è passato troppo tempo, siamo intrappolati un queste vesti da trentenni o che so io, non vogliamo più essere così"
"Avete detto che non solo voi la volete, chi sono gli altri?"
"Sono demoni diciamo, a loro serve per poter tornare in vita , ma questo non dovrebbe mai accadere ,e finché ti abbiamo con noi , siamo in vantaggio"
"Dovrò uccidere delle persone innocenti"
Disse la povera ragazza sedendosi , fissando atterrita il pavimento.
Johnny non era affatto dispiaciuto , per lui uccidere era una cosa normale , mentre per la fanciulla era la cosa più terribile, temeva di più per la vita della ragazza.
"Ci stai o ci stai?"
"Se posso salvare più vite di quante ne ucciderò si" mentì la ragazza , gli unici che avrebbe ucciso erano quei pirati , e nel frattempo era sicura che delle navi inglesi li stavano inseguendo.

La figlia del reDove le storie prendono vita. Scoprilo ora