~Lui~

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Noah c'è sempre stato per me. Ci conosciamo da quando andavano alle elementari. Durante le superiori ci siamo persi di vista, lui era diventato il tipico bad boy: aveva la moto, era il più figo della scuola, faceva parte di un bel gruppetto di amici con il quale faceva baldoria, usciva con una ragazza diversa ogni sabato sera, alla quale poi lasciava un'amarezza nel cuore: non voleva nessuna, ma solo divertirsi, e il sentirsi rifiutate ad usate le faceva star male giustamente. Aveva iniziato a fumare, non andava poi così tanto bene a scuola come un tempo. Perciò i miei mi consigliarono di tener le dovute distanze, e di non farmi influenzare dalla sua pessima condotta. Dunque iniziai tutto da capo: nuove amicizie, nuova scuola, e nuove passioni (dato che quelle che avevo erano legate a lui: musica, pittura, boxe.. ). Poi è successa una cosa strana. Ci siamo ritrovati. È stato fantastico, dopo tutto quel tempo passato ad ignorarli, nessuno dei due si era dimenticato dell'altro. Pian piano ci siamo riavvicinati e abbiamo iniziato a frequentarci di nuovo: andavamo a boxe insieme, mi accompagnava a scuola in moto e mi aspettava all'uscita, il sabato lo passavamo insieme e qualche volta andavamo a delle feste organizzate dai suoi amici, io dopo tutto non volevo perdesse i rapporti con loro...

Eravamo in terza superiore quando tutto è iniziato. Quell'anno era molto importante per me, iniziavo il triennio, quindi ciò significava sacrificio e dedizione. Eravamo migliori amici, e perfino i nostri genitori avevamo ristabilito un ottimo rapporto. Praticamente lui era sempre a casa mia ed io a mia volta a casa sua. Ci comportavamo come due fratelli, eravamo inseparabili. Così legati che giunse addirittura a preferire me alle sue Marlboro.

Avevamo trascorso l'estate separati: io come ogni anni andavo a trovare i miei nonni materni durante tutte le vacanze estive; mentre lui rimaneva in città ad aspettare il mio ritorno. Da quando sono partita fino al giorno in cui sono tornata a casa, non mi sono mai sentita sola, lui c'era.

Erano le 7:30 di un lunedì mattina. Mi ero svegliata super carica per iniziare al meglio quella giornata. Ero rientrata da qualche giorno a casa, dopo aver trascorso l'estate lontana essendo stata dai miei nonni. Avevo deciso di andare a correre la mattina presto, quando non faceva ancora troppo caldo e il venticello era sopportabile. Mi alzai, aprii le finestre e respirai quell'aria fresca mattutina che mi pizzicava leggermente il naso. Tornai a sedermi a letto, presi il cellulare e composi il numero di Noah.

"Sveglia dormiglione!!!", urlai appena rispose.

"Buongiorno anche a te... ", era ancora mezzo addormentato, come al solito non aveva impostato una sveglia, non gli piaceva svegliarsi presto la mattina.

"Rise and shine suneshine!!", "Ti ricordi vero che dobbiamo andare a correre? "

"Cavolo ecco cos'era quel presentimento di ieri sera, mi sentivo di dover fare qualcosa di importate ma non ricordavo cosa hahahah... "

"Ti serve un manager. " "Ah giusto, ci sono io per te, comunque ora alzati e vai a prepararti che tra mezz'ora passo a prenderti... Ah e fai un'abbondante colazione proteica, non vorrei raccoglierti con il cucchiaino a fine corsa, ahah. "

"Ha ha ha spiritosa", "Agli ordini capo. "

Terminata la chiamata, mi alzai, mi infilai i pantaloncini del pigiama e andai in bagno per lavarmi la faccia: mi raccolsi i capelli in una coda, dopodiché mi feci un piccolo scrub al viso per tonificare e depurare la pelle, risciacquai per bene e per finire tamponai il viso con un asciugamano pulito. Una volta terminata la mia skin routine andai giù in cucina e scelsi alcuni ingrediente per un bel frullato proteico: una banana, un vasetto di yogurt magro bianco, latte scremato, cacao amaro e un po' di miele. Versai tutto nel frullatore e dopo qualche minuto trasferii il composto nel bicchiere della Sturbucks. Misi un po' di musica per farmi compagnia che tra l'altro è molto utile per iniziare al meglio una giornata. La mia playlist proponeva ottimi brani, ma io ovviamente scelsi il mio preferito: "Under the influence". Era la preferita di Noah, la prima volta che l'ho ascoltata è stato grazie a lui. Mi aveva portata a veder il tramonto, eravamo in moto e dopo un po' abbiamo deciso di fermarci presso una distesa d'erba. Ci siamo sdraiati l'uno di fianco all'altro, mi prese la mano e restammo vicini vicini per quasi un'ora ad aspettare i colori arancioni del cielo. Dopo un po' il sole cominciò a calare, così ci mettemmo seduti ad osservare l'orizzonte. Avevamo una piccola cassa portatile con noi, così collegammo il suo Iphone e dunque avevamo come sottofondo alcune delle sue canzoni preferite. Ad un certo punto andò in riproduzione "Under the influence", disse che era stata scritta apposta per me. Me l'aveva dedicata, da quel giorno l'ho sempre ascoltata ogni mattina.

Life's a bitchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora