Il primo bacio non si scorda mai? Sicuramente non il primo bacio di Giada.
Giada, una ragazza, allegra, solare, ingenua, inesperta. Tanto Ingenua! Tanto inesperta. Della vita e dell'amore conosce solo due cose: le fiction in TV e la routine che caratterizza la sua vita ordinaria e controllata. Azzarderei super controllata! Alla "poveretta"– sedici anni compiuti – è ancora imposto il coprifuoco alle ore 20:00, anche di sabato e domenica.
Genitori iperprotettivi, famiglia di stampo patriarcale, cittadina di provincia dalla mentalità borghese... come può non essere ingenua una creatura che non ha opportunità di fare esperienze, che vive in una gabbia dorata?
Giada non è introversa, ha un temperamento solare, ma non è neanche tanto estroversa, colpa dell'educazione impartitale da bambina: non si fa così; non disturbare; ma non vedi che il signore ha da fare?; aspetta il tuo turno prima di parlare; i grandi hanno sempre ragione; stai composta; comportati bene... e si potrebbe continuare all'infinito.
Tanto per chiarire, una giovane donna in crescita che viene sempre zittita, che non può esprime un'opinione, finisce per sentirsi sempre in soggezione e in difficoltà, anche perchè non le viene mai chiarito, quando invece può parlare, a che punto della conversazione può interrompere: viene educata a non fare questo o quello e non educata a come fare questo o quello.
Giada, non osa mai interrompere una conversazione: nella mente, le risuona in continuazione il mantra educativo non interrompere quando parlano le persone.
È chiaro che con un'educazione così rigida e castrante, anche la più estroversa delle ragazze finisce per diventare timida o meglio insicura.
Giada è in effetti, terribilmente confusa su cosa fare o non fare, perché la sua di educazione, non corrisponde poi tanto a quella della maggior parte degli altri coetanei, sembra quasi che viva in un mondo diverso, dove le regole educative valgono solo per lei. Loro – i suoi coetanei – infrangono continuamente e senza conseguenza alcuna, quelle regole educative che Lei rigorosamente rispetta, o meglio, deve rispettare. La mente le si riempie di dubbi che tenta allora di chiarire chiedendo spiegazioni ai suoi genitori – alla madre in particolare – che le risponde "se gli altri sono maleducati questo non vuol dire che lo debba essere anche tu, pensa a comportarti bene a non farci fare brutte figure!"
Giada è dunque tendenzialmente insicura nei rapporti relazionali, parla poco, annuisce molto, ascolta ed osserva tanto, ma la sua vera natura è gioiosa, lei vuole divertirsi, fare nuove esperienze e soprattutto trovare l'amore. E Giada, l'amore o qualcosa che gli assomiglia, seppur lontanamente, lo incontra trovando il coraggio di evadere dalla sua prigione dorata.
Riesce finalmente a dare un pò di brio alla sua vita a disobbedire, ad uscire dal guscio protettivo, a vivere la sua libertà. Evade sovvertendo le regole della famiglia e lo fa spesso, ripetutamente con grande accuratezza e maestria, sfruttando le poche ore di libera uscita.
Lo fa anche quella mattina, è Carnevale, c'è una festa, è orario di scuola – in effetti dovrebbe essere a scuola – decide di festeggiare il Martedì Grasso a modo suo, con le sue amiche, organizzando insieme la fuga verso la libertà.
La libertà è quel locale in periferia. Quella mattina è strapieno, ma tra tanti sguardi uno solo cattura la sua attenzione. È magnetico, carismatico, profondo. Come ipnotizzata mantiene il contatto visivo, improvvisamente qualcosa di morbido dal tocco delicato le si posa sulle labbra. È il preludio al suo primo bacio. Lo riceve da un bellissimo giovane sconosciuto.
Un'esperienza Nonplussed, un turbinio di emozioni indescrivibili, così tante, così intense, da stordire l'anima. Giada quel turbinio di emozioni indescrivibili, quel nonplussed, l'ha provato tutto nel preciso istante in cui quelle labbra hanno richiesto la sua attenzione, la sua partecipazione.
È stato un sogno? No, Giada ha vissuto quella che si definisce un'esperienza Luftmensch: ha sognato ad occhi aperti.
Ma dai sogni ci si risveglia, anche da quelli reali. Impressi nella mente di Giada rimangono il sogno vissuto ad occhi aperti e la fine di quello stesso bellissimo sogno. Il luogo in cui tutto era iniziato, scrigno di attimi di felicità, è ben presto diventato la buca ove seppellire un profondo senso di sconforto e smarrimento che ha segnato per Giada, il passaggio dall'età adolescenziale a quella adulta.
Giada ora è una donna, una Millennials fatta e finita, in crisi perenne, in conflitto con se stessa: non si riconosce più, non riconosce più le scelte di vita che ha fatto, sente che la vita che stà vivendo non le appartine. Ricerca autenticità e la sua vera Identità.
Giada ora è lì, davanti allo specchio, si guarda, non si riconosce, quel riflesso non le appartiene: occhi spenti, incarnato pallido, viso scarno. Dov'è quel sorriso vivace, quel viso dall'ovale armonioso e l'incarnato roseo? Dove sono quegli occhi luminosi in grado di catturare la meraviglia del mondo che la circonda. Dov'è quell'anima curiosa che ha caratterizzato la sua infanzia?
Si osserva: non le piace ciò che vede, quell'immagine non le appartiene, non è lei.
In quel riflesso si perdono i suoi pensieri, vagano confusi nel passato, tornano irrequieti al presente, frammenti sconnessi, immagini istantanee di esperienze pregresse, luoghi, volti, oggetti, tutto si mescola: il passato al presente, antiche esperienze a quelle più recenti.
La mente vaga, si diletta in libere associazioni. I pensieri fluttuano e si confondono. Improvvisamente, un'immagine, nitida, le si palesa dinanzi agli occhi proiettata dalla sua memoria, è una scritta, più precisamente una citazione:
"Per ritrovare la strada di casa, dove risiede la tua anima, devi allontanare il tuo Ego ed imparare ad ascoltare: una voce ti indicherà il percorso da seguire. Quella sarà la tua voce, la tua casa"N.d.L.
La vede scritta lì, nero su bianco, in alto a destra del foglio immacolato, sulla pagina introduttiva al primo capitolo di quel manuale...dal titolo?
L'immagine della sua mente richiude il libro ritrovando la copertina: sfondo rosa scritta bianca "Scrivere per Ritrovarsi. Tecniche di autoguarigione per anime perse."
Impresso nella sua mente, quel libro, rappresenta per Giada la chiave per riprendere in mano la sua vita. Distoglie lo sguardo dallo specchio, con passo spedito si reca nello studio, prede il kindle, si siede in poltrona, scorre il dito sul dispositivo elettronico navigando tra i volumi della sua libreria virtuale: lo trova, lo apre, lo legge, senza distogliere mai gli occhi dal display, alla ricerca di quel capitolo in particolare, al quale non aveva dato quell'importanza che gli attribuisce ora. Quelle pagine, adesso, per Giada, non sono solo interessanti, rappresentano la strada per ritrovare se stessa. Quelle pagine, quelle righe la esortano a scrivere per comprendere se stessa, per conoscere se stessa, la guidano nel viaggio verso la libertà emotiva.
Inizia così il suo percorso di autoguarigione. Scrivendo. Trasformando il suo passato in un dialogo epistolare, un dialogo che rivolge a se stessa.
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ANIMA IN GABBIA
General FictionIncastrata in un presente soffocante e destabilizzante che le impedisce "emotivamente" di spiccare il volo, come fosse imprigionata in una dimensione che non le appartiene, Giada deve evadere. Non sa come fare. È in questi momenti di sconforto che l...