8°Capitolo: 27 Marzo /Ritorno a casa

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PUNTO DI VISTA DI CHARLIE

Per l'ennesima volta, quel pomeriggio, fissai l'orologio con impazienza, che cresceva sempre più, poco prima di uscire da casa, mi soffermai davanti allo specchio e mi apprestai a sistemare i capelli e nel farlo scorsi il sorriso spontaneo che mi si formò sulle labbra al pensiero che li stessi sistemando inutilmente dato che Nick non perdeva l'occasione di scombinarli ogni volta che ne aveva l'occasione.

Mi chiusi il portone d’ingresso alle spalle e mi recai con  dieci minuti di anticipo alla fermata dell’autobus più vicina a casa mia, aspettai trepidante l’arrivo dell’autobus e non appena lo avvistai mi alzai rapidamente dalla panchina e non appena l’autista aprì la porta mi ci fiondai dentro sempre più impaziente.

Poco prima di arrivare alla fermata più vicina a quella della scuola realizzai di essere stato tanto stupido da non aver pensato di prendere un ombrello, così maledicendomi mentalmente sistemai meglio il berretto in testa e la sciarpa intorno al collo e chiudendo la giacca, mi preparai mentalmente a bagnarmi dalla testa ai piedi.

L’intensità della pioggia aumentò sempre più e io cercai di indietreggiare per quanto possibile verso la pensilina della fermata del bus, ma a causa del vento che soffiava sempre più, il mio tentativo fu più che vano.

"Charlie!" Mi sentì chiamare inaspettatamente.

Curioso, mi voltai verso la direzione del suono, assottigliando gli occhi per aguzzare la vista, attraverso il flusso di pioggia intensa.

Dopo qualche istante, in cui mi sentì chiamare di nuovo con tono più alto attraverso la pioggia battente, avvistai una piccola fiat, parcheggiata sul marciapiede opposto al mio, e il volto di una donna a me familiare che al di là di una piccola fessura del finestrino agitava il braccio con urgenza facendomi segno con la mano.

"Buonasera signora Nelson" la salutai imbarazzato.

"Sei venuto a salutare Nick? " mi chiese con tono dolce, ritirando il braccio dentro l’abitacolo dell’auto.

Annuì impacciato ricambiando il suo sorriso timidamente.

"Sta piovendo troppo forte, entra in macchina dai, lo aspettiamo insieme!" Mi propose con un dolce sorriso.

Con imbarazzo e con movimenti impacciati, mi accomodai sul sedile davanti dell’auto ringraziandola sinceramente per avermi offerto un riparo asciutto.

"Ti propongo una cosa!" mi propose con entusiasmo, guardandomi con sguardo dolce mentre mi toglievo il berretto fradicio dalla testa.

Con attenzione ascoltai l'idea della madre di Nick e mi piacque immediatamente, così non appena terminò di parlare annuì con entusiasmo alla sua proposta, scesi rapidamente dalla macchina e mi sedetti sul sedile posteriore accanto a Nellie che, non appena mi vide, mi si avvicinò contenta e appoggio il muso sulla mia guancia facendomi le feste.

Passò qualche minuto in cui raccontai alla madre di Nick di avere una sorella maggiore di nome Victoria e un fratello minore di nome Oliver.

Lei restò piacevolmente colpita nel sapere che fossimo una famiglia numerosa.

Così le feci vedere alcune foto di famiglia mentre la pioggia attorno a noi cadeva sempre più forte e le macchine ferme lungo i bordi della strada aumentavano sempre più.

"Sono davvero molto carini i tuoi fratelli, Vittoria ti assomiglia molto, Oliver invece sembra proprio una tua versione più giovane ma con gli occhi di un colore differente!"

"È vero noi Spring siamo fatti tutti con lo stampino, carnagione chiara, capelli neri e occhi azzurri, a parte Oliver che ha ereditato gli occhi scuri di mia padre, io e Tory delle nostre origini spagnole fisicamente non abbiamo preso in eredità proprio niente!"

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