- day four

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Dolce è l'alba che illumina gli amanti, disse Shakespeare

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Dolce è l'alba che illumina gli amanti, disse Shakespeare.

Harry capì cosa intendeva. Credeva di averlo compreso molto tempo prima, quando ogni giorno si svegliava all'alba e apprezzava i suoi colori e il suo silenzio, ma quando aprì gli occhi quella mattina la citazione che custodiva segretamente ebbe molto più senso.

La luce calda affrontava le tende sottili delle finestre e si infiltrava flebile nella stanza, rendendo più vera ogni cosa che sfiorava, dando una dimensione alla realtà che toccava.

Accarezzava gentile il fianco di Louis, steso a pancia in giù nel letto matrimoniale, il viso rivolto verso Harry. Teneva un braccio sul cuscino sopra la testa e uno proteso nella sua direzione, l'alba illuminava i tatuaggi sulle dita rilassate. Non era solo per il suo respiro regolare, gli occhi chiusi e i capelli scompigliati, non era il lenzuolo che gli lambiva i fianchi nascondendo il suo corpo nudo. Era qualcosa di più profondo, di più intenso, che travolse Harry in un abbraccio caldo e confortante da cui non sarebbe più voluto uscire.

Sorrise appena, tra sé e sé, e fissò il soffitto scuro che di rimando lo guardava silenzioso. Non aveva mai vissuto un momento simile. Non era capitato. Richard dormiva molto meno di lui e non dormiva di certo nudo. Erano una serie di piacevolissime prime volte che Harry avrebbe custodito nel cuore insieme alla citazione shakespeariana.

Scivolò fuori dal letto silenziosamente, per non svegliare Louis. Il tappeto attutì i suoi passi, raccolse un paio di mutande e dei pantaloncini, le scarpe da ginnastica, e si chiuse la porta alle spalle.

Le luci del mattino si stagliavano nell'acqua come fossero le prime parole di una timida storia d'amore: esitanti e seducenti.

Del resto, non è un segreto che l'alba sia il momento più profondo della giornata, un rifugio per l'essere umano. L'alba rappresenta quel risveglio interiore che ritrova se stesso, una stretta connessione con la natura e l'ammaliante universo. È l'ora in cui le cose si spogliano dell'ombra della notte e prendono consistenza a poco a poco, riacquistando colori e dettagli, un limbo incerto ed insicuro nell'esistenza del mondo.

Nulla respirava. Harry corse in piena solitudine sul bagnasciuga.

Si dice che l'alba sia l'ora di andare a letto per gli uomini ragionevoli. Per altri, invece, è l'ora si svegliarsi e può sembrare stupido, ma sono così pochi i coraggiosi che decidono di mettere piede fuori di casa all'alba che sembrano i re del mondo, in quel momento. Quando tutto tace, quando niente si muove, il mondo esiste solo per loro.

Era così che si sentì Harry, come se l'isola esistesse solo per lui.

L'immensa bellezza della natura non può essere acquistata o posseduta, ma in quel momento era un po' come se fosse stata solo sua.

Corse per più di un'ora e alla fine si sedette nella sabbia ad ammirare il sole. Si abbandonò al frantumarsi delle onde, alla sabbia dorata sotto la luce calda dell'alba, l'acqua dai riverberi aranciati in contrasto con il profondo blu all'orizzonte. Perfino le nuvole si colorarono delle più affascinanti sfumature, scivolando nel cielo sospinte dal vento.

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