Capitolo 17

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Damon

Da quando è morta mia madre la mia vita è stata molto brutta, buia, priva di senso ma soprattutto priva d'amore e tutto è cambiato quando un giorno qualunque incontrai colei che ad oggi è la mia ragione di vita. La presenza e l'amore di Melek mi hanno cambiato tantissimo al punto di desiderare una famiglia con lei e non mi sarei mai aspettato di averla così presto ma non smetterei mai di ringraziarla. Vederla con nostro figlio in braccio mentre dolcemente lo culla è la visione più bella che io abbia mai avuto. Il piccolo Nicholas è nato il diciannove settembre e da allora solo passati tre mesi e se dovessi ripensare al giorno in cui è nato vorrei prendermi a pugni da solo per come sono andate le cose. Non so precisamente come sia accaduto ma ad un certo punto mi sono ritrovato sul pavimento freddo della sala da parto. Ricordo vagamente di aver sentito Melek urlare il mio nome e poi dopo vari secondi un pianto divino che è stato in grado di farmi alzare dal pavimento e quando vidi Melek mentre al suo petto stringeva nostro figlio ho pianto come un fottuto ragazzino.

<Sei pronto per uscire?> chiede Melek dopo aver messo Nick dentro la carrozzina.

<Sei sicura che il freddo non gli farà male?> chiedo borbottando al che lei alza gli occhi al cielo disperata. Tra un paio di giorni sarà la vigilia così avevo deciso di andare con Melek e il piccolo Nick a fare una vacanza prima di tutto perché insieme a lei non sono mai andato da nessuno parte e poi volevo rendere questo natale speciale con la speranza che venga dimenticato quello dello scorso anno in cui avevo pensato di averla persa.

<Ti garantisco che lui starà al calduccio dentro la carrozzina. Esci fuori da questa casa> sbotta l'attimo dopo mentre senza aspettarmi apre la porta dirigendosi fuori. La mia idea di vacanza era quella di andare a New York. Melek una volta mi disse che nel periodo natalizio la città che non dorme mai è più bella del solito ricoperta di neve e tantissime decorazioni e mi va pure bene ma non pensavo che facesse così freddo. Insomma, Nick potrebbe raffreddarsi no?

<Che ne pensi se andiamo a fare un po' di shopping?> chiede speranzosa mentre gira in tutta tranquillità per le strade affollate di questa grande città.

<Preferisco di no> borbotto piano quando i ricordi mi travolgono. L'anno scorso quando Leyla mi mostrò quelle foto con il finto tradimento di Melek mi sono serviti due minuti per capire che in realtà in quelle foto eravamo noi, ma questo lo capì il giorno dopo, dopo che l'effetto di quella droga fosse passato. Praticamente tutto è iniziato il giorno in cui noi andammo a comprare le cose per decorare la casa. È stato lì che incontrammo Leyla e lei minacciò Melek.

<Deniz?> sento Melek urlare incredula e quando alzo la testa poco più distante da noi si trova colei che un tempo era la sua amica a Istanbul.

<Oh mio Dio. Melek!> urla felice per poi raggiungerla e abbracciarla forte. Questa è decisamente strana, penso mentalmente. Insomma, prima sparisce senza dire nulla e ora è felice di vederla?

Sento le due parlare a vanvera raccontandosi chissà cosa e per dissociarmi prendo la carrozzina con Nick all'interno e mi allontano leggermente mentre incuriosito guardo le vetrine dei negozi fino a quando una cosa non attira la mia attenzione.

<Che ne pensi Nick? Lo compriamo?> chiedo sorridendo mentre guardo mio figlio che dorme beatamente.

<Lo prenderò come un si> borbotto piano per poi entrare dentro il negozio per acquistare più velocemente possibile quello che mi serviva per poi scappare prima che Melek mi vedessi. Il problema non è nascondere il regalo ma la commessa che non faceva altro che fissarmi in modo strano e voleva a tutti i costi prendere Nick in braccio.

<Cosa voleva quella da te?> chiede Melek in modo duro appena metto piedi fuori dal negozio.

<Quella chi?> chiedo balbettando. Per quanto io possa essere un uomo forte, alto e bravo a impuntare un fucile quando ho davanti a me Melek divento piccolo piccolo. La tigre che vive in lei certe volte mi fa paura soprattutto se diventa gelosa.

<Ha, ecco, lei, voleva prendere Nick in...>

<Aspetta qua> dice solamente per poi entrare dentro il negozio chiudendosi la porta alle spalle e dalle urla che si sentano da fuori sicuramente niente di buono starà succedendo.

<La signorina ti manda le sue scuse per il modo in cui si è comportata> dice appena esce fuori in tutta tranquillità come se niente fosse successo lasciandomi di stucco. Mica l'avrà minacciata?

<Tu mi fai paura> sussurro piano mentre la segue.

<Mi serve un negozio di tatuaggi>

<Non pensavo che ti piacessero> mormoro piano.

<Effettivamente no ma a te serve decisamente uno>

<Come scusa?> chiede incredulo.

<Dovrò scriverti in fronte che sei impegnato altrimenti le altre non smetteranno di avvicinarsi a te!> urla contro di me arrabbiata. Io amo tanto Melek ma succede che quando lei si incazza in questo modo il mio amico la giù si sveglia, desiderandola. Io la desidero con tutto me stesso.

<Mi fai impazzire quando fai così> sussurro piano avvicinandomi a lei.

<Non fare il pervertito in mezzo alla strada> sussurra a sua volta mentre involontariamente si morde il labbro inferiore mandandomi in tilt.

<Che ne pensi se torniamo a casa?> propongo speranzoso.

<Io penso proprio di accettare> risponde sorridendo per poi unire le nostre labbra in un dolce e piccolo bacio a stampo per poi afferrare il mio labbro con i denti e mordicchiarlo piano facendomi gemere. Questa donna mi manda fuori di testa ma la amo troppo.

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