Melek
C'è una cosa che amo nella vita. A parte Damon, la danza e il milkshake. Pensando sono già troppe cose che amo però se proprio dovessi scegliere Damon sicuramente e in capo alla lista. Certo lui e quei momenti quando adoro innervosirlo e in questo momento sta succedendo proprio questo. Ci sono dei momenti quando durante la giornata mi annoio e non so proprio cosa fare.
<Damon!> inizio a chiamarlo dalla camera da letto mentre mi siedo comodamente sul pavimento con la bottiglia di acqua in mano per poi versare un po' sul vestito lilla che sto indossando e buttarne un po' anche sul pavimento.
<Damon!> lo chiamo nuovamente fingendomi disperata.
<Penso che mi si sono rotte le acque!> urlo nuovamente aspettando il suo arrivo per divertirmi. Prima ancora che mi sedessi qui bella comoda ho socchiuso la porta per poi posizionare sopra un secchio pieno di acqua e appena aprirà quella porta il secchio cadrà bagnando Damon.
<Arrivo, sto arriva...> si interrompe quando entrando nella stanza succede quello che avevo previsto ma al dopo non si avevo pensato minimamente. Damon nonostante fosse fradicio inizia a correre verso di me quando mi vede a terra ma con tutta l'acqua che c'è e la rincorsa che ha preso scivola cadendo per terra.
<Melek!> urla disperato quando io scoppio a ridere senza potermi più fermare.
<Sei una stronza! Mi fa male il sedere!> sbraita contro di me e quando cerca di alzarsi scivola nuovamente per poi ricadere.
<Oddio> scoppio a ridere nuovamente e quando capisco che cerca di avvicinarsi a me mi alzo velocemente stando attenta a non scivolare per poi scappare fuori.
<Giuro che appena ti prenderò nessuno potrà salvarti dalle mie mani>
<Ma se siamo solo io e te> constato l'ovvio ma appena metto piedi fuori casa mi blocco all'istante quando vedo il piccolo giardino decisamente diverso.
<Ma cos...> sussurro incredula mentre pian piano mi avvicino alle giostre che fino a stamattina non erano qui.
<Da quando abbiamo aperto un parco giochi?> chiedo cercando di essere ironica anche se in realtà il cuore mi sta scoppiando di felicità.
<Da adesso> risponde Damon mentre mi abbraccia da dietro sfiorando la mia pancia che ormai manca poco per scoppiare, cioè, per partorire.
<Ti piace?>
<Penso che è magnifico> ammetto sincera mentre con gli occhi lucidi guardo il giardino. Proprio al centro c'è una casetta in legno e per salirci su c'è la scala che ti porta sia alla casetta che allo scivolo. Di sicuro non manca l'altalena, la giostra girevole.
<Veramente hai fatto montare un carosello?> chiedo incredula quando noto all'angolo del giardino la giostra a carosello con i cavallucci.
<Si, anche se penso che nostro figlio dovrà aspettare parecchio per salirci su>
<Io no però> dico entusiasta mentre a passi felpati mi avvicino per poi salirci sul cavalluccio stando attenta al pancione.
<Ma che fai? Scendi subito Melek. Sei incinta> il mio uomo mormora piano e decisamente preoccupato.
<Forza Dam, fai partire sto coso> parlo su di giri mentre non sto più nella pelle. Non ricordo neanche quando ci sono salita l'ultima volta su una giostra ma ora avendo praticamente il giardino un parco giochi sicuramente ne approfitterò.
<Ma se sei grande>
<Non si è mai grandi per le giostre Damon> dico ridacchiando mentre la giostra inizia a girare facendomi sorridere felice.
<Sei peggio di una bambina> dice ridendo.
<Il bambino> mormoro piano quando sento un liquido caldo bagnarmi le gambe.
<Si lo so, il bambino si divertirà con queste giostre>
<No Damon, non hai capito. Il bambino sta arrivando> dico disperata mentre cerco di scendere dalla giostra.
<Arrivare dove?> chiede confuso facendomi urlare frustrata. Ma è possibile che è così cretino da non capire?
<Mi si sono rotte le acque Damon e tra non molto dovrò partorire!> urlo contro di lui mentre sento una forte fitta.
<Anche prima l'hai detto eppure non era vero. Non mi prendi in giro nuovamente>
<Giuro che se non mi fai scendere da questa maledetta giostra ti farò molto male, molto più di quello che io sento in questo momento>
<Ma quindi è vero?> chiede strabuzzando gli occhi.
<No per finta>
<Ah, ma allora vedi che mi stavi...>
<Damon!>
<Oddio ma allora sei seria! Merda sta arrivando il bambino. Cazzo, non si dice merda> inizia a blaterare cose a caso mentre corre da me e per quanto e fuori di testa inciampa su i suoi stessi piedi cadendo di faccia.
<Sto bene, ho solo un po' di erba in bocca> si affretta a parlare mentre velocemente si alza iniziando a sputare a destra e a manca facendomi alzare gli occhi al cielo.
<Dio dammi la forza di non fargli male sul serio> borbotto quando finalmente riesco a scendere dalla giostra dirigendomi dentro casa.
<Cosa credi di fare?> chiede accigliando quando mi dirigo verso il bagno con l'intenzione di farmi una doccia veloce.
<Non ho intenzione di andare in giro bagnata Damon>
<Sei sicura che puoi lavarti?>
<Si Damon stai tranquillo non arriverà nessun goccio d'acqua a tuo figlio> nell'ultimo periodo non ha fatto altro che stressarmi un po' su tutto. Volevo ballare? Non potevo farlo perché non si sa mai Nick dentro la pancia faceva le capriole. Volevo ascoltare la musica? Eh no, poi Nick non avrebbe potuto dormire per il forte rumore. Mangiare più gelato del normale? Si sarebbe raffreddato e così via finché una sera non l'ho chiuso fuori casa per fare quello che più volevo e di più davanti a lui mentre lui si disperava guardandomi dalla portafinestra.
<Devo chiamare a tutti?> chiede balbettando mentre ci mettiamo in macchina dopo aver preso borsone e valigia.
<Penso di si> sussurro piano per niente convinta. In questi mesi per quanto ho cercato di fare la matura ancora non ho potuto perdonare mio fratello la mamma e Emre per quello che hanno cercato di fare. Potrei sembrare infantile ma mi hanno deluso tanto tutti e tre ma per quanto io possa essere arrabbiata con loro mio figlio merita di avere la famiglia tutta al completo e per lui sono disposta a mettere da parte il rancore.
Una volta arrivati in ospedale una delle tante ostetriche mi vista dicendomi che manca veramente poco per tenere fra le mie braccia il mio ometto.
<Il papà vuole assistere?> chiede l'ostetrica girandosi verso Damon.
<Oh, si, penso di si> risponde sicuro, o quasi. Una volta preparata mi accompagnano nella sala parto e tra una contrazione e l'altra Damon sviene.
<Damon!> sbotto incredula quando lo vedo lungo lungo per terra abbracciando il pavimento ma poi succede. Il pianto di nostro figlio mi fa emozionare e quando l'ostetrica appoggia il mio piccolo è bellissimo bimbo sul petto le lacrime iniziano a bagnare il mio viso.
<Benvenuto al mondo Nicholas>
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Broken Heart
Chick-LitQuesta storia è il sequel di Deceptive Love. Consiglio prima la lettura della prima parte e poi di Broken Heart altrimenti vi perderete l'inizio di tutto. Delusione, intrigi ma soprattutto tanti segreti fanno parte della vita di Melek Wilson. Quand...