CAPITOLO 2: GLI OCCHI NEL BUIO

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Dopo circa 2 ore di tragitto, il gruppo di viaggio arriva finalmente a destinazione.
Il Grand Canyon, una meraviglia per gli occhi, paesaggi rocciosi sconfinati, spaccati a metà da un fiume che si perde a vista d occhio, percorsi nel deserto e soltanto pochi spiazzi verdi che lasciano spazio agli alberi.
Nonostante sia un'area prevalentemente desertica, la temperatura è mite, e il cielo sconfinato, neanche una nuvola in cielo, l unica figura che infrange lo sconfinato azzurro è il volteggiare nell'aria , altissima, di un aquila testa bianca, simbolo della Nazione, simbolo di libertà.
<<Questa si che è vita>> afferma Lawrence non appena mette piede giu dal furgoncino.
Non perde tempo, si allontana dal gruppo ancora posizionato nel parcheggio. Per andare verso un piccolo negozietto di souvenir.
<<Dove vai cocco?>> Chiede Logan a Lawrence, ed egli risponde: <<potrebbe essere l'unica chance di prendere qualche ricordo di questa vacanza memorabile Frá! Devo per forza prendere qualcosa>>
Logan sembra essere d'accordo con il discorso di Lawrence, e quindi alza le spalle in segno di Negligenza e si volta , tornando dagli altri campeggiatori.

Non appena Lawrence entra in questo capanno, un'aria mistica lo avvolge. Da fuori il capanno sembra ben curato, un piccolo "chalet" prefabbricato in legno, con il tetto leggermente muschiato, forse a causa dell'età dell'immobile, e delle colonnine a sorreggere il portico che funge da ingresso.
Tuttavia dentro, lo chalet è più rudimentale, interamente tappezzato di pelli grigie, al posto delle solite cartoline delle file piene di amuleti particolari, per la maggior parte rappresentanti una luna.
A proposito di questi amuleti, Lawrence, soffermatosi a guardarli con molta attenzione, nota un dettaglio particolare:
Ogni amuleto, raffigura una fase della luna, novilunio, mezza luna, un quarto ecc.
Fatta eccezione di una fase, la più famosa;
<<Scusi>> chiede Lawrence al negoziante, voltato di spalle rispetto al bancone, intento a lucidare un oggetto dapprima indefinito.
<<Come mai di tutti questi amuleti, nessuno di essi rappresenta una luna piena?>>.
A queste parole il negoziante rabbrividisce, si volta con il corpo , stavolta in direzione del protagonista, e poggia l'oggetto che stava lucidando con molta cura.
Per L'oggetto in questione ci si rende conto subito essere un teschio, minuto e ben curato, un teschio umano per l'esattezza.
Lawrence rabbrividisce alla vista del teschio, ma distoglie subito lo sguardo dall'oggetto per volgerlo al volto del negoziante.
Il Venditore è un signore anziano, con un volto stanco, distrutto, tormentato da qualcosa.
Le parole : "luna piena" hanno risvegliato qualcosa in lui, un sentimento di rabbia, rammarico, rancore..
Il negoziante dopo aver udito quella domanda guarda con occhi impauriti, sgranati , e quasi alle lacrime Lawrence, pronunciando una frase:
<<La luna piena qui, non è mai buon simbolo.. non chiedere di lei, ma scappa da essa>>.
Lawrence, dapprima inorridito, volge al negoziante un sorriso, quasi di sfida, di burla e cita: <<dai vecchio non farmi ridere, luna piena, uno spicchio, che differenza vuoi che faccia?!>>.
Il protagonista continua a girare per il negozio, tra pelli, animali imbalsamati, amuleti e teschi di animali vari, finché non trova una piccola libreria antichissima, una manifattura del legno di origine probabilmente europee, inciso completamente in stile gotico.
All'interno di questa libreria, un solo enorme libro, con la copertina in pelle lavorata e i legamenti in acciaio, a prima vista si può notare che il libro è antico, forse antichissimo. Tra la polvere sopra di esso si può notare una scritta incisa nella pelle: "Folklore".
Lawrence, da sempre appassionato di mitolgia e folklore di tutto il mondo, risulta irriquieto nel voler aprire quel libro, cosi guarda un secondo il negoziante in segno di approvazione, ma quest'ultimo è di nuovo voltato di spalle, a lucidare il suo teschio.
Questa libreria si trova di fronte al bancone , sulla destra, a 5 metri circa in linea d'aria da dove si trova il negoziante.
Non avendo nessuna reazione da parte del venditore per aver toccato il libro, Lawrence inizia a leggerlo , sfogliando tutto ciò che riguarda la mitologia e folklore locale, pagina dopo pagina:
"Bigfoot, mostri dei laghi, alieni dall'area 51, strani avvistamenti di animali quadrupedi chiamati chupacabra, streghe.."
Poi volta un altra pagina a caso, saltandone qualcuna.
E gli capita davanti la pagina dedicata ai licantropi...
Su queste creature in particolare, il libro della folklore si sofferma, spiegandone, origine, nascita, causa della trasformazione e avvistamenti, dietro la pagina dedicati a quest'ultimi un foglio di giornale cade, dalla parte posteriore di quella pagina .
Lawrence poggia subito il libro, chiudendolo, e si china per raccogliere il foglio di giornale caduto a terra.
Prendendolo, si accorge che codesto foglio presenta macchie vecchissime, di un indefinito liquido rossastro.
Lawrence inizia a leggere attentamente l'articolo, che cita: "coppia scomparsa nella gola del Grand Canyon, 1 mese dopo ritrovato il corpo della donna dilaniato da quelli che sembrano segni di artigli."
Un brivido lungo la schiena , assale Lawrence leggendo quell'articolo di giornale, e si volta come d'istinto verso il negoziante, che, a sorpresa del protagonista, non si trova più dietro il bancone, e in nessuna zona captabile dalla visuale di Lawrence.
Disturbato da questo avvenimento, Lawrence comincia ad avvertire un senso di nodo in gola, e non perde tempo nel posare il foglio di giornale, sopra il libro della folklore.
In quell'esatto momento, un ululato agghiacciante, in lontananza, riempe con il suo suono di sottofondo, echeggiante, l'intero negozio prima silenzioso.
<<Sarà solo la suggestione>> pensa tra sé e sé Lawrence, quindi poggia definitivamente il foglio. E si volta di scatto, intento ad uscire dal negozio.
In quel preciso istante, il volto del negoziante, appare a pochi centimetri dal volto del protagonista, uno sguardo indemoniato e i denti che mordono le sue labbra, fino a farle sanguinare, Un espressione maniaca, impazzita quasi.
Lawrence non esita a fare un sussulto di paura, tirando fuori un urlo strozzato, paralizzato.
La scena durata pochissimi secondi si conclude con una frase sussurrata all orecchio di Lawrence dal negoziante:
"Ruin è ciò che ne seguirà.."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 10, 2022 ⏰

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