Why we fight? I don't knowWe say what hurts the most
Oh, I tried staying cold, but you take it personal
All these firing shots and making ground
It's way too hard to cope, but I still can't let you go
'Cause when it all falls down, then whatever
When it don't work out for the better
If it just ain't right, and it's time to say goodbye
When it all falls down, when it all falls down
I'll be fine
Erano circa le due del pomeriggio, in una giornata di meta’ Agosto, nella periferia di Tokyo. Il locale era un piccolo ristorante messo in un angolo del centro, non era troppo affollato, era un locale modesto, ad alcuni umani veniva servito il pranzo, altri facevano invece un leggero aperitivo, sembrava una giornata qualunque, tutto era calmo, quasi al limite della noia. I camerieri andavano avanti e indietro con piatti pieni e piatti da lavare, poi tornavano col taccuino per i nuovi clienti appena entrati, affamati ed allegri. C'erano studenti che parlavano di esami, due amiche che si consolavano a vicenda per storie d'amore andate male, c'era un tipo che beveva solo birra, mentre osservava il suo conto in Banca rosso, altri erano impiegati in pausa pranzo ed infine, una ragazza all'angolo da sola, un peluche tra le braccia e uno zaino accanto,sembrava di dimostrare a malapena la maggiore età. Era seduta davanti un computer portatile con in onda uno shonen, le cuffie nelle orecchie. Aveva i capelli rosa acceso, I suoi occhi avevano due colori diversi, uno rosso immerso in una sclera nera come la notte e uno azzurro davanti ad una sclera candida, sulla pupilla dell'occhio rosso, vi era disegnata una croce nera, come se l'iride fosse in realtà un bottone, una stranezza che lei non si curava di nascondere e che nessuno sembrava notare. Era concentrata sul suo anime, dove gli eroi si picchiavano senza sosta col cattivo di turno. Di lato aveva un bubble tea al taro appena iniziato, una torta di fragole,un peluche di un cane seduto accanto a lei ed un'agenda con un sacco di adesivi colorati attaccati sopra. C'erano anche delle foto attaccate tra le pagine,una di queste spiccavo’ più di tutte quando la chiuse,era incollata alla copertina, una polaroid con lei al centro, ai lati due ragazzi alti che la abbracciavano, sorridenti e dall'aria affascinante: uno aveva i capelli bianchi e gli occhi di un azzurro indescrivibile, simile a cristallo, l'altro l'esatto opposto, occhi scuri come voragini e capelli neri come la notte con orecchini tondi come lune nere che dilatavano leggermente i lobi, sorridevano e stavano tutti e tre abbracciati. Il suo telefono squillò ma solo la vibrazione la fece sobbalzare, allungò la mano, lo afferrò ,sorrise teneramente,quando lesse il nome sulla rubrica e rispose alla chiamata. Aveva le mani piene di cerotti colorati che coprivano tagli e punture fatti chissà come "Eih…che succede? Stai bene?... Oh cavolo, finisco di mangiare e sono da te, tu stai bene?" L'interlocutore rispose alla sua domanda e lei si imbronciò, sentendo la voce dall'altra parte della cornetta "non è una domanda scema!Mi manchi,ultimamente ti hanno sbattuto un po' ovunque per la questione di Sukuna. Mi dispiace che dobbiamo vederci in un momento brutto, immagino ci tenessi al ragazzo. Cazzo, se me lo ritrovo tra le mani gli mastico la faccia a quel leccaculo che li ha mandati al macello.Lo hanno fatto di proposito, mi hanno mandata in culo al Fujiyama per uno spiritello che ho ammazzato sputandogli sopra,no, non scherzo, gli ho veramente sputato addosso" Altra pausa, la ragazza ridacchiò nascondendo i dentini con una mano, prese un sorso dal suo bubble tea ascoltando l'interlocutore con attenzione, il suo viso si illuminò all'improvviso, taglio’ con la forchettina un pezzo di torta e se la spinse contro la lingua,tornando a parlare con la bocca piena "Eddai! dove li hai trovati?? Che dolce sei, l'ho sempre detto che sono una ragazza fortunata.Allora più tardi passo a prenderli, stiamo un po ' con quel poveretto e andiamo a prenderci un gelato, ok? A dopo cucciolo, mwah!" Scoccò un bacio al telefono tornando poi a mettersi le cuffie, per riprendere la visione del film, taglio’ un’altra fetta e se la mise in bocca con gusto. Non si mosse, quando un uomo alto e dai capelli corvini, identico al ragazzo nella foto, entrò nel locale,seguito da tre strambi esseri dalle forme simili a quelle di Yokai. Solo lei alzò gli occhi verso di loro ,un istante solo per guardarli, prima di tornare al suo anime,mentre la cameriera offriva al nuovo cliente un posto per un solo consumatore. L'uomo passò davanti alla ragazza, che però non alzò lo sguardo dal computer, lui la osservò con calma, soffermandosi sulla sua figura con l'aria serena “noi ci sediamo di la’, se ti compiace…” Sussurro’ con dolcezza,ma dato che lei non alzava lo sguardo, decise di sedersi a chiacchierare con i suoi ospiti. La ragazza continuava a guardare il suo anime, postando reazioni di tanto in tanto su Twitter e scrivendo alla sua amica sul telefono, ridacchiando come se nulla fosse. Non si mosse, nemmeno quando,dopo una decina di minuti, attorno a lei, la gente iniziò a prendere fuoco, sembrava combustione spontanea, che aveva colpito non una, non due, ma un intero locale. La ragazza dai capelli rosa prese un sorso dal bubble tea e termino’ la sua fetta di torta.Sentì la voce del mostro che stava chiacchierando con l'uomo dai capelli corvini chiedersi come mai lei non stesse ancora andando a fuoco, a quel punto, la ragazza chiuse il portatile, si alzò in piedi e rimise tutto nel suo zaino rosa pastello, se lo mise alla schiena e si avviò col suo tè ancora in mano, il peluche nell'altro braccio. Si incamminò verso il tavolo dell'unico uomo rimasto in vita a parte lei, con la mano cacciò via la polvere che si era levata nell'aria ,l'aria infastidita mentre tossiva via quelle persone dai polmoni. Si fermò davanti a lui incrociando le braccia al petto, sorrise gentile, per tutto quel tempo, non aveva fatto altro che concentrarsi incredula sull’energia malefica che sprigionava ed i suoi dubbi divennero certezze, che le strinsero in silenzio il cuore e le fecero scuotere le viscere, ma dal suo viso non trapelo’ nulla di quelle sensazioni,almeno finche’ lei non parlo’ ed una nota di dolore tradi’ la sua voce "Ciao, Suguru…" L'uomo le sorrise di riflesso, dolcemente. Aveva un'aria elegante e complicata, una gentilezza tagliente, pericolosa, di un predatore dopo il banchetto. Ma lei sembrava a suo agio in sua presenza e senza dire altro, prese posto accanto a lui come se nulla fosse, sotto lo sguardo esterrefatto delle creature, l'uomo le accarezzò la testa, mentre con noncuranza, la ragazza prese un sorso di tè dalla cannuccia, accavallando la gamba e masticando le perle di tapioca come se fosse stata invitata alla riunione, lo sguardo rimase puntato su Geto "Ciao,Hoshiko.. Non pensavo di vederti qui,temevo ti fossi scordata di me " lei ridacchio’ “figurati io,l’ultima volta che ci siamo visti, non e’ stata una bella scena,pensavo fosse uno scherzo di qualche maledizione, o almeno, ho avuto in parte ragione...” Sussurro' osservandolo con cautela, am era indubbiamente lui "Ma… cosa significa?? Lei chi é?? " Il mostro con la testa a forma di vulcano sembrò alternarsi nel vedere quella giovane interrompere la loro riunione, perché non era bruciata? Perché non era terrorizzata? Perché era seduta con loro? Era una dannata ragazzina con un peluche di Shiba in braccio. Geto trascinò lo sguardo su di lui, i suoi occhi affilati come lame, era elegante in ogni suo gesto, un lupo che non si preoccupava di mostrare le zanne "La devo ammazzare??" lo sguardo di Geto saetto’ su Jogo "Se provi a toccarla, Jogo, mi supplicherai di farti morire..o lo farà lei" Lo spirito tacque intimidito, gli altri non avevano proferito parola. Hoshiko sorrise al mostro con la testa strana, aveva incenerito lui quegli esseri umani "Sei un po' troppo plateale per i miei gusti" Commentò la ragazza riattizzando subito il fuoco in testa alla creatura, che fremette adirato guardandola
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Falling stars
FanficErano il trio perfetto: Hoshiko, Geto e Gojo, avevano iniziato insieme il corso all'accademia ed erano tre degli stregoni piu' potenti e con piu' potenziale dell'accademia, il fiore all'occhiello dei difensori dell'umanita', ma poi, tutto crollo' do...