CAPITOLO 1

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Qualche ora prima...

Era una pessima idea? Sì.

L'avrebbero fatto ugualmente? Ovvio.

Solitamente, gli studenti della 2A erano tutte persone responsabili. O almeno quasi tutti. Però si sa, basta una minima parte per convincere tutte le altre, e questo è effettivamente ciò che era accaduto.

Mina e Kaminari, discretamente appoggiati da Sero e Kirishima, quella tiepida sera d'autunno avevano proposto di andare in un locale per festeggiare la recente riuscita di una missione che aveva coinvolto tutta la classe. Fin qui nessun problema, in fondo è normale che degli adolescenti vogliano andare a festeggiare, no? Il problema, tuttavia, si presenta quando questi adolescenti sono degli aspiranti eroi che vivono in una scuola circondata da altissime mura per tenerli al sicuro e allo stesso tempo non farli uscire senza autorizzazione. Mura che però non li avrebbero fermati.

Iida aveva provato a protestare contro quest'idea – a suo avviso pessima – ma alla fine anche il più responsabile della classe era capitolato. L'uno tira l'altro, e alla fine si erano tutti trovati a fluttuare oltre le mura grazie al Quirk di Uraraka.

Izuku era un concentrato di adrenalina. Se da un lato lui stesso all'inizio non era stato molto sicuro, una volta messi i piedi sull'asfalto della strada aveva improvvisamente capito che quell'uscita era proprio ciò che faceva a caso loro. Avevano bisogno di uscire e divertirsi come normali adolescenti almeno per una serata.

Fece strada Mina, che conosceva un locale discreto e non particolarmente frequentato, ma che a detta sua era uno sballo. Aveva promesso che nessuno avrebbe dato loro fastidio.

Durante il tragitto, senza rendersene conto, Izuku si trovò a camminare di fianco a Katsuki. Il ragazzo era rimasto particolarmente taciturno durante la discussione che c'era stata sull'andare o non andare. Magari gli altri potevano non averci fatto caso, ma Izuku lo conosceva troppo bene e sapeva che c'era qualcosa sotto.

<Ehi, Kacchan> lo chiamò, <cosa ne pensi di quest'uscita?>

Katsuki si voltò verso di lui e assottigliò lo sguardo. <Ma sei stupido? Mi chiedi cosa ne penso quando non siamo ancora nemmeno arrivati?>

Izuku rise. <Effettivamente hai ragione, però io intendevo cosa ne pensi del fatto che siamo usciti. Senza permesso.>

<Che cazzo vuoi che ne pensi, fottuto Deku!> sbottò. <Siamo usciti e basta.>

Izuku lo fissò qualche secondo, poi capì. Capì così bene che rise di nuovo. Katsuki gli lanciò un'occhiataccia. <Ma che cazzo ridi?>

<Oh, puoi nascondere le cose agli altri, ma non a me, Kacchan.> Lo guardò con lo sguardo di chi la sapeva lunga. <Il Kacchan che conosco io si starebbe lamentando da tutto il viaggio, ma la verità è che anche tu volevi a tutti i costi una scusa per andare a divertirti.>

<Hah?!> Katsuki lo guardò malissimo. <Cos'è, sei in vena di sparare minchiate? Io? Volere uscire a tutti i costi con voi comparse? Ma che cazzo ti sei fumato, un intero campo di droga?>

Izuku sorrise. <Come vuoi, Kacchan, come vuoi.>

Inutile dire che Katsuki passò tutto il resto del tragitto a lamentarsi.

***

Una volta arrivati fu il caos.

Come promesso da Mina, il locale era pressoché vuoto. C'era solo qualche coppia intenta a scambiarsi effusioni sui divanetti e un gruppetto di ventenni che ballavano in pista. La classe arrivò come una baraonda, e subito si divise tra chi voleva andare a ballare a tutti i costi e chi preferiva restare sui divanetti a sorseggiare qualche alcolico leggero.

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