SYBIL
Sei mesi dopo...
Strinsi la porta di casa tra le dita e risucchiai l'aria tra i denti. Gli occhi scuri della ragazza che stringeva la valigia con così forza da farmi temere me la volesse spaccare in testa, iniziavano a mettermi a disagio. Avevo rinunciato a forzare un sorriso cinque minuti prima o altrimenti avrei rischiato una paralisi facciale.
Inclinò di lato la testa, i capelli neri pece le coprivano l'intero fianco destro e quando serrò la mandibola, cercai di sembrare il più risoluta possibile, ma iniziavo a considerare, seriamente, l'idea di essere in pericolo di vita. Roxie mi aveva avvisato in effetti: lei era convinta che forzare la convivenza con sua sorella Rowena sarebbe stata la peggior idea di tutti i tempi. Mio fratello, Wallace, aveva risposto che, secondo lui, avremmo tratto degli insegnamenti l'una dall'altra.
Deglutii rumorosamente. Sarei morta e basta, nessun insegnamento: mi avrebbe soffocata di notte con il mio cuscino preferito.
«Quando pensi di andartene da casa mia?» sbottò inarcando le sopracciglia.
Oh, ecco cosa aveva aspettato per tutto quel tempo... «Roxie non te lo ha detto o sei solo abituata ad ignorare le brutte notizie?»
Assottigliò lo sguardo, il che mi fece rabbrividire. Come diavolo poteva essere la sorella di Roxie? Lei non incuteva paura. Anzi, sì... Roxie faceva un certo sguardo assassino quando gli estranei tentavano di toccare la figlia, Margarita, di appena un mese.
«Non parlo con Roxie da novembre.»
Considerando che erano i primi di giugno... «è tanto tempo.»
«Mi ha lasciato le chiavi di casa nella cassetta postale e nessun bigliettino mi avvertiva che avrei avuto un animaletto domestico.»
Mi accigliai «non ci sono animali qui...»
Lei fece un sorrisetto sghembo.
Oh, si riferiva a me. Bene.
«Quindi quando sloggi? Lo capisco se Roxie ha voluto affittare l'appartamento aspettando il mio arrivo, ma ora sono qui e tu...» proseguì con un tono di voce più basso «...sei di troppo.»
Quell'aria da spocchiosa iniziava a stancarmi e fu molto soddisfacente guardare la sua faccia mutare mentre la informavo dei nuovi risvolti. «Temo dovrai abituarti a me dato che saremo coinquiline.»
Nel primo momento sfoderò una faccia sorpresa, poi elaborò l'informazione e qualche istante dopo affilò lo sguardo, gli occhi che bruciavano dalla rabbia. «Ma che cazzo!» sbottò mettendosi le mani sui fianchi. «Quella stronza... non ha avuto nemmeno il coraggio di dirmelo!»
Mi morsi il labbro, un po' mi dispiaceva per la situazione. Io e Wallace avevamo un legame esemplare e non riuscivo a immaginare come potevano due sorelle non parlarsi per così tanto tempo. Roxie aveva promesso a Rowena l'appartamento interamente per sé perché voleva assicurarsi che avesse possibilità migliori e la sorella minore aveva accettato a patto che le loro vite fossero rimaste due linee parallele. Potevo solo immaginare la delusione di quest'ultima nell'apprendere che Roxie aveva omesso qualche dettaglio. Tipo me.
«A sua discolpa,» spalancai la porta per lasciarla passare nel caso avesse deciso di entrarvi «non è stata una decisione di Roxie.»
Scrollò le spalle «e di chi?»
«Di mio fratello.»
Chiuse gli occhi sussurrando imprecazioni. «E ovviamente lei non ha lottato per fargli cambiare idea...»
«In realtà l'ha fatto.»
Sbuffò «certo come no» si coprì il volto con le mani, rifletté e sospirò prima di riabbassarle «senti... non devi per forza mentire per difenderla, siamo solo noi due qui.»
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Mostrami l'intesa (#4 Nightmares Series)
ChickLitDopo la fine di una relazione in grado di lasciare cicatrici non visibili, Sybil Roe è costretta a ricominciare la sua vita da zero: nuovi amici, nuova città e un nuovo appartamento dove è costretta a vivere - o meglio sopravvivere - con un'irascibi...