You're the smell before rain, you're the blood in my veins

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La pioggia cade fitta sulle strade incasinate di New York. Tutti, come se niente fosse, corrono da una parte all'altra della strada e si coprono la testa con la prima cosa che gli capita a tiro: un giornale, una ventiquattrore o, semplicemente, una mano. Certo, se qualcuno avesse ascoltato le previsioni del tempo, probabilmente avrebbe pensato di afferrare l'ombrello prima di uscire di casa, ma nella frenesia di una città che non riposa neanche di notte, non c'è da stupirsi.

Harry guarda il traffico newyorkese dalla grande vetrata che ha spesso assistito ad ore di riflessioni e paranoie da parte del riccio, sospira e chiude gli occhi per qualche secondo; ama il suo lavoro più di qualsiasi altra cosa al mondo ma, molte volte, si ritrova a pensare che la sua vita sarebbe più semplice se non avesse a che fare, tutti i giorni, con Serial Killer e psicopatici che, presi da chissà quale assurdo problema o malattia, si mettono in testa che uccidere sia una cosa giusta. I suoi pensieri lo hanno spesso portato ad una conclusione: certi individui avrebbero bisogno di cure serie, non di qualche anno in prigione o dentro qualche centro riabilitativo.

"Harry?" una voce calda lo riporta alla realtà, costringendolo a girarsi per guardare in faccia l'interlocutore.

"Oh, ciao Luke." il ragazzo dai capelli biondi e incasinati gli sorride e poggia una mano sulla sua spalla. È sempre stato carino nei suoi confronti e gliene è grato, sotto un certo punto di vista. Harry ha sempre potuto contare sul Detective Hemmings e, in più di una occasione, si è trovato sul divano di casa sua a parlargli dei propri problemi e a lamentarsi di tutto il lavoro che, ultimamente, riempie le sue - e di chiunque là dentro - giornate.

"Hood vuole vederti." dice Luke indicandogli l'ufficio del capo.

"Solo me?" Harry lo guarda con un sopracciglio alzato e sbuffa, consapevole che, se Hood lo manda a chiamare, può significare solo due cose: un nuovo caso, oppure un richiamo. E lui non ha mai fatto uno sgarro, mai un errore, mai un ritardo, niente di niente. Perciò scuote la testa e cerca di mantenere la calma. Non gli dispiace lavorare, indagare e scervellarsi per risolvere i casi, però vorrebbe tanto rilassarsi o andarsene in vacanza, magari dalla sua famiglia o in una di quelle isole Caraibiche di cui tanto parlano nelle pubblicità in televisione.

Annuisce e ringrazia il suo collega con un sorriso e, lentamente, si sposta lungo il corridoio che lo divide dal piano superiore. Sale le scale a braccia conserte e nel frattempo si domanda cosa sia successo di tanto grave da convocare tutti a quest'ora della sera. Il loro ultimo incarico è terminato giusto quel pomeriggio, tutti avrebbero dovuto avere la serata libera.

Sbuffa sonoramente e si ravviva i capelli passandoci in mezzo le dita affusolate, prima di bussare lievemente alla porta di Hood ed entrare senza aspettare una risposta.

"Styles, aspettavamo solo te." dice il capo, facendogli segno di prendere posto accanto a Payne, Irwin e Malik sull'enorme divano situato al centro dell'ufficio. Harry si è sempre chiesto a cosa, effettivamente, servisse tutto quel comfort se, più o meno, in quelle quattro mura ci passasse solamente due ore. Non glielo ha mai chiesto, però, e forse non sono nemmeno affari suoi. Sua madre glielo ripete sempre, "sei troppo curioso, Harold", e forse è proprio per questo che ha scelto di studiare Criminologia anni addietro; la curiosità, il suo essere sveglio e perspicace, il suo giungere ad una conclusione prima di chiunque altro e, sì, anche il suo sapersi rapportare con persone non propriamente sane di mente.

Ricorda tutte le volte che, alle tre del mattino, si è ritrovato nel salotto di casa sua a cercare di dividere suo padre e sua madre quando, più fatto ed ubriaco che mai, l'uomo provava a mettere le mani addosso alla donna che lo ha messo al mondo, faceva di tutto per portarla giù con sé nel suo schifo. Ma la sua prontezza di riflessi ed il suo saper parlare e raggirare le persone, sono stati la salvezza sua e del resto della famiglia.

You're the smell before rain, you're the blood in my veins ⚓︎ l.s. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora