Prologo.

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Come al solito non riuscii a dormire a causa dell'ansia per l'imminente viaggio. E infatti la mattina seguente, immersa nel sonno più profondo, non riuscii a sentire la sveglia e mi alzai con un'ora di ritardo. Stavo ancora preparando la mia valigia quando il mio Iphone squillò improvvisamente. Era Giulia, la mia migliore amica dall'infanzia. Cominciò a strillare e imprecare sul fatto che fossi in ritardo e che di questo passo avremmo perso l'aereo che ci avrebbe portate a Londra per un viaggio studio . Rispondendole con un solo "mantieni la calma, Giulia. Arriverò in tempo." riattaccai il telefono e continuai con i preparativi, prendendo velocemente gli ultimi indumenti rimasti. Scesi le scale in fretta e furia sballottando il bagaglio sui gradini; chiamai un taxi e 30 minuti dopo mi ritrovai davanti una Giulia furibonda; neanche il tempo di un saluto che cominciò a farmi le solite ramanzine sul fatto che fossi sempre in ritardo, e ammisi che aveva ragione. Passati i controlli e il gate salimmo sull'aereo, sistemammo le valige nelle apposite cappelliere e ci accomodammo sui nostri sedili. Dal piccolo finestrino potei vedere la mia città farsi sempre più piccola man mano che aereo prendeva quota; non potei trattenere un sorriso a quella vista, in più stavo per trascorrere 15 fantastici giorni a Londra in compagnia della mia migliore amica e quindi ero più che elettrizzata. Di certo ci saremmo divertite.

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