Io e la fantascienza... un rapporto strano

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Salve gente, era da molto che non scrivevo una riflessione e per questo mi scuso ma avevo poche idee per la raccolta ultimamente. Ma bando alle ciance e parliamo dell'argomento di oggi... la fantascienza e di come abbia uno strano rapporto con il genere. Fino a un paio d'anni fa la mia idea di fantascienza era Star Wars quindi: Spade laser, alieni, droni e navi spaziali, quindi credevo che anche i libri di tale genere sarebbero stati così. Il primo libro del genere che lessi fu "Ma gli androidi sognano pecore elettriche" di Philip K. Dick. Il libro non era assolutamente brutto, anzi... Il "problema" era la sua complessità e anche adesso credo di non averlo capito appieno. Cercai quindi opere che potessero essere al mio livello, in quanto lettore che preferisce opere d'intrattenimento rispetto a testi profondi e filosofici. Scoprii quindi i libri di fantascienza distopica come Hunger Games o Divergent, bei libri ma non erano la fantascienza che intendevo io. Io volevo l'aspetto della tecnologia o degli alieni ma trovavo solo opere che mi sembravano complesse oppure dei libri lunghissimi la cui vista mi scoraggia sempre dal volerli iniziare. Poi arrivò la soluzione... Gli Urania! Scoprii quelle opere che contenevano quegli elementi che volevo, senza essere troppo complesse e posso dire finalmente di poter apprezzare la fantascienza. Se ve lo chiedeste mi sono piaciuti:

Chiusi dentro di John Scalzi

Starplex di Robert J. Sawyer

Abissi d'acciaio di Isaac Asimov

Il ciclo del Lupo dei cieli di Edmond Hamilton

Riflessioni di un AspergerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora