Il bauletto era stato rubato, il bauletto, il prezioso bauletto, la metafora della propria passione, dedizione, sofferenza e ammirazione era stato rubato. Mi fiondai immediatamente fuori dal bar, la luce parve ai miei occhi come acido alla pelle: era fastidiosa, era pungente.
Misi involontariamente la mano sugli occhi, mi abituai. Vidi il soggetto che aveva rubato il prezioso tesoro
Questa cosa è impossibile.
Ero io: un me stesso stava scappando via.
Mi svegliai di soprassalto, il vibrato dei raggi di luna passava attraverso le lamelle e colpiva con estrema precisione diverse parti del mio corpo, comprese le pupille.
E' stato un brutto sogno? mi chiesi. Sì, lo era stato, era stato il sogno di un'adolescenza idealizzata, era stata la vita vista e descritta da un ragazzo quindicenne che scriveva storie per sfuggire dalla sua realtà che ai suoi occhi appariva ingiusta, depressa, senza senso, ma che con il senno di poi si sarebbe rivelata ben peggiore, il piedistallo dell'eterno sottofondo di una crisi esistenziale.
Adolescents, le storie, i capitoli, erano il viaggio idealizzato percorso al limite di un affascinante strapiombo. Vidi me stesso in quel sogno, ed il me stesso fu investito brutalmente da un camion che passava per la strada. Lo vidi bene quell'episodio, mi stava guardando in faccia mentre portava via il bauletto.
Mi alzai dal letto, aprii il cassetto di un piccolo mobiletto in legno che si trovava proprio di fronte; c'era una corda. Il nodo lo feci con facilità, mi ero preparato con estrema precisione a quel momento, su internet si trova di tutto. Preparai una scala. Attaccai un'estremità della corda ad una trave del soffitto. Poggiai la mia collana di morte al mio collo.
Mi apparve il volto di Alessandra, asciugava le mie lacrime, era bella come al solito, mi abbracciò e sentii le sue parole che risultarono nette ai miei timpani:
"Se fossi esistita, ti avrei voluto bene"
Spinsi via la scala. Il mio corpo attratto dalla forza di gravità contribuì a stringere il nodo alla gola che avevo sapientemente adattato alle mie forme. Ogni arto, ogni parte, ogni organo, ogni cellula del mio corpo si opponeva alla mia decisione, le mie mani andavano al collo, il mio cervello cercava disperatamente una soluzione a quella situazione che lui stesso aveva progettato, attuato, eseguito.
Luca morì il 14 settembre del 2019. L'unica nota scritta lasciata da questo fu un piccolo manoscritto, era disordinato, stropicciato e pieno di sbavature. Erano cinque capitoli e sulla prima pagina compariva, in grande, il titolo: Adolescents.
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Adolescents
HumorAdolescenza, quella fase della vita in cui il cazzeggio è più importante di qualunque cosa ci sia intorno. Luca, è proprio un ragazzo vittima di questa fase di crescita, ma lui ha qualcosa in più, cioè 3 migliori amici che, molto probabilmente, han...