21 settembre

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Davide Frattesi

Un piacevole senso di calore accompagna il mio risveglio, ci metto un attimo a realizzare il tutto, abbassando lo sguardo su due mani che mi cingono la vita, due mani tutte tatuate che riconoscerei ovunque. Gianluca sta ancora dormendo, così mi giro verso di lui cercando di non svegliarlo, per poterlo guardare indisturbato.

"Non mi sembra vero che sei qui con me" mormoro, anche se nessuno può sentirmi

Do una rapida occhiata all'orologio, e decido di svegliare Gianluca.

"Era un po' che non avevo un risveglio così bello" bofonchia lui, mentre strizza gli occhi per abituarsi alla luce del sole che filtra dalle persiane.

"Due mesi e nove giorni, per la precisione" ridacchio io, prendendolo per le mani per farlo mettere a sedere davanti a me.

Si piega impercettibilmente e mi bacia; non credo che riuscirò mai ad abituarmi a questa cosa. Un misto di felicità, eccitazione perché sembra quasi di fare una cosa proibita, e amore. Tanto amore.

"Ma è possibile che non ti sei ancora abituato a questo?" sbuffa lui, facendo un gesto vago alludendo a noi due "guardati, sei rosso come un pomodoro" mi prende in giro

"Non posso farci niente" mi lamento io "mi fai questo effetto. Me lo farai per sempre, credo" lo vedo gongolare, come se gli avessi dato chissà quale soddisfazione. Lo sa benissimo come stanno le cose, è inutile che finge, il cretino.

Decidiamo quindi di alzarci per andare a fare colazione, anche perché sennò la situazione sarebbe velocemente degenerata, perciò ci prepariamo e raggiungiamo la sala dei pasti.

Evidentemente siamo stati abbastanza mattinieri, perché ci sono solo Bryan Cristante, Giacomo, Leonardo Bonucci che però sta parlando a telefono e Giovanni Di Lorenzo. Auguriamo un allegro

"Buongiorno!" generale e prendiamo posto, vicini, di fronte a Bryan e Giacomo.

"Toh, Gianluca è risorto" scherza quest'ultimo, anche se non capisco bene cosa voglia dire. Gianluca lo incenerisce con lo sguardo e inizio a farmi un po' di domande su cosa sia accaduto in mia assenza. Cerco sostegno nel centrocampista della Roma, che non è mai stato un tipo particolarmente loquace e lo dimostra anche oggi, osservando con interesse la scena, come se stesse formulando chissà quali pensieri.

"Sei completamente rinato, non appena è arrivato Davide" sorride ancora Giacomo, risultando, secondo me, anche abbastanza patetico. Dovrebbe essere naturale, però, dato che lui non ha la minima idea, o almeno lo spero, di come stiano realmente le cose tra di noi.

"Ehm...già" balbetta imbarazzato Gianluca, mentre vedo la bocca di Bryan stirarsi in un sorriso, altra cosa rarissima dato che lui non sorride quasi mai "l'amicizia fa miracoli...:" aggiunge, in un borbottio che non convince neanche lui e devo seriamente trattenermi per non scoppiare a ridere.

"E meno male" parla ancora Giacomo "che dicevi che non ti importava nulla di lui e che non volevi neanche vederlo"

La mano con cui mi stavo portando alla bocca un pezzo di pane si blocca a mezz'aria, e mi volto di scatto verso Gianluca, che ha gli occhi al cielo.

Bryan tenta di intervenire, da buon centrocampista, ora che ha capito che la situazione si è incasinata, ma io non gli presto attenzione

"In che senso, scusa?" chiedo rivolto a Gianluca. Lui evita il mio sguardo, si da una botta sulla fronte e scuote la testa

"Proprio così" continua imperterrito Giacomo "quando gli ho chiesto perché non ti avessero convocato, Davide, lui ha risposto con testuali parole: non lo so e non lo voglio sapere; poi, quando gli ho chiesto il perché, ricordandogli che siete migliori amici, si è arrabbiato moltissimo e mi ha urlato di lasciarlo stare. Così pensavo aveste litigato o chissà che altro e ora vi ritrovo qui tutti carini sempre insieme come al solito. Beh, sono felice per voi" termina il suo discorso l'attaccante, orgoglioso come se avesse espresso chissà quali riflessioni.

insieme, come sempre || Scamacca x Frattesi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora