22 settembre

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Davide Frattesi

Due labbra si posano sulle mie. Un viso si scontra con il mio. Delle mani mi stringono i fianchi, e dei capelli mi solleticano la fronte. Apro gli occhi, ed è tutto reale. Istintivamente, schiudo le labbra per consentirgli di baciarmi meglio, porto una mano all'altezza delle sue guance, accarezzandolo, un'altra tra i suoi capelli, e cerco di stargli il più appiccicato possibile. Se all'inizio del bacio avevo gli occhi chiusi, ora li ho aperti, e posso incrociare il suo sguardo, che sembra volermi dire tante cose. Continuo a guardarlo, un contatto che sembra non finire mai, così come quello tra le nostre labbra. Ci separiamo solo per necessità, e per una frazione di secondo lo osservo, per poi rituffarmi desideroso sulle sue labbra: non ne ho mai abbastanza. Si separa lui, dopo poco, per evitare che la situazione precipiti. Ma, del resto, è comprensibile, mi trovo davanti il ragazzo più bello del mondo.

Mi fa sedere, gambe incrociate ed intrecciate tra di loro, mi porta una mano sotto al mento, me lo solleva così che io lo possa guardare in faccia. Come se non volessi farlo, poi.

"Buon compleanno, amore mio" dice semplicemente, guardandomi fisso

"Ti amo alla follia" mormoro, perché sinceramente, davanti ad un'affermazione del genere, fatta con la serietà con cui l'ha fatta, non so bene cosa rispondere.

"Come tu ben sai io non sono il tipo che ti fa chissà che discorsi romantici o altro" sorrido divertito, perché lui è questo e non cambierà mai "però una cosa te la volevo dire" continua, ipnotizzandomi con le sue parole "sono orgoglioso di te. Ti sono stato accanto in almeno diciassette dei tuoi ventitré anni, quindi lo posso proprio dire. Non cambiare mai, Davide, perché davvero, sei stupendo, dentro e fuori"

Non mi accorgo di star piangendo finché lui non allunga una mano per asciugarmi delicatamente una lacrima

"Sono proprio un cretino che piange, vero?"

"No che non sei un cretino, vuol dire che sei sensibile, che ci tieni a me ed è una cosa bella questa, no?"

faccio segno di sì con la testa.

"E poi piangere ogni tanto fa bene"

"Disse quello che non piange mai perché non vuole mostrarsi debole. Lo sai che è la cosa più sbagliata"

"Lo so" dice lui "però quando sono con te sono diverso, mi fai sentire libero"

"Io ti amo proprio tanto, Gianluca Scamacca"

"Pure io, credimi. Spero solo di essere abbastanza bravo a dimostrartelo" abbassa lo sguardo, non prima, però, che io mi accorga dell'incertezza che vi è dentro

Gli afferro una mano e lo costringo a sollevare lo sguardo "Tu una cosa del genere non la devi neanche pensare, hai capito? Diamine, ma non lo vedi quanto sono felice quando sono con te? Tu mi rendi felice, non hai idea di quanto. Con te mi sento completo, e so che ci tieni a me. Ognuno dimostra le cose in modo diverso, ma fidati di me se ti dico che il tuo amore mi arriva tutto" vedo che vorrebbe piangere un po' anche lui, perché, come ha detto prima, ogni tanto fa bene

"Piangi un po', se vuoi" gli dico infatti e così fa "sono contento di festeggiare il compleanno con te" sussurro nel suo orecchio. Inizio a baciarlo quando improvvisamente il mio telefono inizia a squillare.

"E' tua madre" mi avvisa lui allontanandomi con difficoltà

"Chissene frega" mormoro io, preso dal momento

"Davide, è il tuo compleanno ed è tua mamma che ti sta chiamando"

"E va bene" sbuffo io staccandomi a malincuore da lui e afferrando il telefono "potevi semplicemente dirmelo che non ti andava di baciarmi" lui mi mostra il dito medio.

insieme, come sempre || Scamacca x Frattesi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora