prologo

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Iniziamo il nostro secondo viaggio con questa storia______________

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Iniziamo il nostro secondo viaggio con questa storia
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"L'imbarco per il volo 15:30 direzione New York avverrà tra 15 minuti, grazie"

Avevo un cornetto ai frutti di bosco in mano, seduta in una delle sedie del bar davanti il gate in cui dovrei entrare tra un po "quasi come sei anni fa" dissi sospirando felicemente, io e Melissa eravamo in ritardo quel giorno, sorrisi a quei pensieri, il cuore mi batteva forte al pensiero di ricontrare di nuovo Melissa, Alex e chi può saperlo, pure Ozge, James, e anche Kevin, ma non credo di poter salutare anche Adrian, forse in questi cinque anni si sarà anche sposato, mentre io ero qui, con ancora lui con tutti i suoi bizzarri tatuaggi nel mio cuore, di notte lo sognavo spesso, i suoi occhi ipnotici, il suo corpo, le sue mani su di me, le sue labbra sulle mie, mi mancavano... mi mancavano da morire.

Ero sempre rimasta single da allora, forse perché gli altri si vantavano sempre dei loro soldi dalla quale io li superavo a grandissime quote, Adrian invece non l'aveva mai fatto, forse era quella la cosa che lo rendeva ancora più unico...

Quando finì il mio gustosissimo cornetto passai le dita sulle labbra per togliere delle briciole secche, vi rispondo subito: volevo solo rivivere tutto questo.
Non tutti, fortunatamente, sapevano che io fossi una Boss mafiosa, così avevo deciso di concedermi questo lusso da persone normali.

Il telefono squillò "Ila! strillò la mia migliore amica attraverso la videochiamata "ma ciao!" le dissi ridendo "quando parti? Mi manchi da morire!" guardai l'ora sul mio orologio da polso "tra cinque minuti entro in aereo" le risposi "ma che ore sono in America?!" dissi ricordandomi il fuso orario "è notte cara mia e non riesco a dormire a causa tua" si giustificò "Alex è lì?" chiesi "si... Sta dormendo come un ghiro" rispose ridacchiando lentamente "allora mettiti tra le sue braccia e fai passare il tempo dormendo, ti ricordi? Come il nostro primo viaggio" "ahhhh, come dimenticarlo" disse "anche quel beauty-case" aggiunse "lo stavo pensando da quando avevo messo piede qui" risposi alzandomi per tirare dalla borsa di Dior il biglietto che mi serviva mentre annunciavano l'apertura dei gate "ora devo andare, E. Tu. Dormi." le obbligai possiamo dire "si ho sentito l'annuncio, buon viaggio mafiosetta" disse "ti ricordo che pure te lo sei" le ricordai questa 'piccola' parentesi "cazzo, me lo dimentico sempre" rispose mentre io risi "ah! Aspetta!" sospirai "cosa?" risposi "a che dovremo venirti a prendere?" chiese elettrizzata "oh-" mi bloccai "non ce ne bisogno, appena arriverò dovrò svolgere dei lavoretti con Jerry" la sentii sbuffare "forse verso le 13:00 potremo uscire per pranzo, solo noi due" e lei accettò subito senza un'esitazione "allora ciao" le dissi "ciao" rispose anche lei.

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L'aereo era partito da un paio di ore, sotto di me c'era solo acqua e pesci sguizzanti...

Libera... nessuna guardia del corpo, nessun ragazzo che mi seguiva, niente armi, nessun piano di distruzione letale, niente corpi giacenti sui pavimenti bianchi imbrattati del loro sangue, niente e nessuno, questo era il mio momento preferito: il niente e nessuno.

The bad boy is back -2-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora