CAPITOLO VENTISEI

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SIERRA

Una delle sue lezioni preferite era erbologia. Era semplice, in realtà. Niente magie, niente combattimenti, niente cose troppo complicate, solo studio. E lei era sempre stata più brava nella teoria che nella pratica. 

E poi trovava le piante estremamente affascinanti. Soprattutto quando erano magiche. 

Beh, forse magiche non era proprio la parola corretta. La maggior parte delle piante non erano magiche di per sé… lo diventavano. Le si potevano usare per fare pozioni, elisir, medicine dagli speciali poteri curativi persino. 

Poi certo, c'erano quelle con determinate capacità magiche, ma erano più rare. Ad esempio, c'era una pianta chiamata Scurtia. Aveva la capacità di aumentare le emozioni. Nel senso che se eri triste ti sentivi mille volte più triste o se eri felice non riuscivi a smettere di ridere, o ancora se eri arrabbiato… beh, niente di buono probabilmente. 

Era pericolosa, infatti. La magia si basa sulle emozioni. Sull'abilità, ovviamente, ma in gran parte sulle emozioni. Più un sentimento è forte, più lo è la magia. Perciò un'emozione negativa troppo forte poteva avere effetti negativi anche sui poteri.

Ma molti maghi usavano la scurtia in circostanze occasionali quando avevano bisogno di aumentare i propri poteri, per avere una magia più potente. Ma bisognava usarla con molta, molta prudenza ecco. 

Sierra la trovava davvero affascinante. 

Stavano studiando proprio quella pianta quel giorno a lezione di erbologia. Fecero anche un piccolo test. Prima prepararono un infuso con le foglie. Poi l'insegnante li divise in coppie e tutti ne mangiarono un minuscolo pezzettino. Talmente piccolo da essere facilmente contrastabile con un antidoto. 

Quello che sentí Sierra fu… solitudine. E paura di non essere accettata. 

Non aveva idea di provare delle emozioni così forti. 

In realtà non si sentiva sola. O meglio, credeva fosse così. Passava un sacco di tempo con Kai e Damian. Un po' persino con Eyla, che sembrava aver sviluppato un particolare interesse per lei. E poi ovviamente con Xenia. Con lei ci era un po' costretta, ma aveva imparato ad accettarla. E aveva la sensazione che anche a Xenia facesse piacere passare del tempo con lei. Perciò non poteva dire di essere sola. Non più di quanto non lo fosse nelle altre scuole. 

Beh, forse stava proprio qui il problema. Era sempre stata sola. Non aveva mai avuto un vero amico. Una persona su cui poter sempre contare. Una persona con cui ridere in ogni momento. Una persona con cui piangere.

Poteva capitarle un giorno di particolare malinconia o tristezza. Da chi sarebbe andata a sfogarsi? Da Damian? O Xenia? Certo che no. Forse da Kai, ma si conoscevano da così poco. Non avevano ancora legato così tanto. Al contrario di lui e Damian, invece, che sembravano già inseparabili. 

Non sarebbe andata da nessuno di loro, anzi probabilmente sarebbe rimasta nella sua camera a piangere. Da sola. 

Certo, aveva suo padre, ma a lui non poteva dire tutto.

Perciò fu proprio grazie alla scurtia che si rese conto di tutto questo. Come se improvvisamente avesse aperto gli occhi. Non so era mai soffermata troppo a pensare alle sue emozioni. Allora quella pianta aveva davvero poteri magici. 

Persino mentre il suo compagno di banco esultava per chissà cosa (a quanto pareva su di lui l'infuso aveva avuto un effetto positivo) Sierra continuava a pensare che forse doveva essere meno chiusa in sé stessa e cercare di aprirsi un po' agli altri. Doveva almeno provarci. 

Ci avrebbe provato

******

Quello stesso pomeriggio si trovava fuori dalle porte del campo di hockey. Non aveva detto a Kai che sarebbe andata lì e non era sicura che a lui avrebbe fatto piacere. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 28, 2022 ⏰

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