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Taehyung iniziava a sentire una rabbia cieca montargli dentro. Era stufo! Tutto questo non era giusto. Lui non aveva sbagliato nulla e Jungkook continuava ad infierire.

Lo aveva ripreso per un errore non suo e non se l'era meritato. Lo aveva voluto punire la sera prima per quella che aveva creduto una bugia, trattandolo come una puttana, e non se l'era meritato. Questa sera lo voleva licenziare e non se lo meritava. E adesso gli stava urlando contro solo per aver chiesto di andarsene con dignità, e nemmeno questo si era meritato, dannazione!

Strinse i denti e fissò con rabbia lo sguardo in quello del corvino "Va bene allora, faccia come vuole lei, Mr. Jeon. Ed io farò altrettanto, credo proprio accetterò la proposta di Jimin hyung di lavorare alle sue dirette dipendenze."

Girò su sé stesso per andarsene ma Jungkook lo afferrò saldamente per le spalle e se lo attirò al petto "Non ci provare neppure Taehyung! Non te lo permetto."

Il castano sbuffò irritato puntandogli le mani contro i pettorali sodi e cercando di respingerlo con scarsi risultati "Non può nemmeno impedirmelo."

"Lo vedremo!"

"Non toccarmi Jeon, da stasera non lavoro più per te, quindi non sognarti mai più di avvicinarti a me. Sarai anche il co-fondatore e proprietario di questa azienda ma non sei onnipotente e Jimin hyung ha già detto che mi terrà lontano da te e da quella squilibrata della tua amichetta. E ora lasciami e vattene a fanculo!" Taehyung si liberò dalla sua presa con un movimento brusco e cercò di uscire di nuovo, ma Jungkook non glielo permise, parandoglisi davanti.

"Levati dal cazzo, Jeon!" tuonò Taehyung ormai al limite della sopportazione, accorgendosi solo in quel momento di aver iniziato a dargli del tu e aver smesso di usare l'onorifico. Per non parlare degli improperi... Ma accidenti non gli interessava più. L'unica cosa di cui gli importava davvero in quel momento era che se Jungkook avesse cercato di umiliarlo ancora non avrebbe resistito molto a lungo e lo sapeva, quindi doveva dimostrarsi distaccato. Non gli avrebbe mostrato di nuovo la sua fragilità.

"Non ti sto toccando Taehyung, ma ora mi rispondi."

"No."

"No?" lo guardò stralunato e preso in contropiede il corvino.

"Cos'è sei diventato sordo? Ho detto che non voglio parlare con te. Spostati."

Jungkook assottigliò lo sguardo prima di avvicinarsi pericolosamente al maggiore "Ascoltami bene, Taehyung. Punto primo piantala di chiamare Jimin per nome. Punto secondo... se mi vuoi dare del tu almeno chiamami con il mio nome." concluse arrossendo, leggermente in imbarazzo per il controsenso appena pronunciato. Jimin per nome no, ma lui sì... sembrava bipolare, che cazzo!

Taehyung non era aveva più voglia né motivo di sottostare ai capricci e cambi d'umore del suo capo "Per quanto riguarda il primo punto continuerò a chiamare Jimin hyung per nome perché me lo ha chiesto lui. Per quando riguarda il secondo... io non ti devo più nulla, Jeon."

Vide la rabbia negli occhi di Jungkook e per un attimo ebbe paura di aver esagerato a parlargli in quel modo.

"Jimin è felicemente fidanzato con Yoongi, non farti strane idee Taehyung! E per quanto riguarda me, fino a prova contraria sono ancora il tuo capo e mi devi rispetto perciò, se proprio non vuoi chiamar-"

"Rispetto! Rispetto?? -quasi urlò il castano interrompendolo- Io non ti devo più niente! Mi hai trattato con rispetto tu, finora? Rispondimi, stronzo!"

Sentì gli occhi riempirsi di lacrime, ma ormai che senso aveva cercare di nascondersi ancora? Era stanco di fingersi più forte di quel che era, non gli importava più. Così come non gli importava del fatto che Jungkook fosse palesemente sbiancato "Non hai mai riconosciuto le mie capacità, mi hai sminuito e basta in questi mesi! E non appena hai pensato avessi fatto un errore mi hai aggredito, non credendo neppure per un istante che non ti avessi mentito e che forse fosse stata davvero la tua amichetta ad aver fatto qualcosa di sbagliato e aver abusato della sua posizione. -ignorò le lacrime che gli rigavano il viso- E dopo aver scopato con me mi hai trattato come fossi una puttana! Mi hai detto di ripulirmi e andarmene c-come se ti f-facessi schifo." Sentì la propria voce incrinarsi e iniziare a balbettare. Non gli importava neppure più di questo. Era lui, era fatto così e basta, e se a qualcuno creava problemi, beh affari suoi. Ormai aveva intenzione di tirare fuori tutto. "Mi hai mai rispettato tu, Jungkook? Anche adesso vuoi licenziarmi senza nemmeno darmi modo di andarmene con dignità, dando io le dimissioni! Anzi mi urli in faccia. Beh allora sai cosa? Io non me ne andrò affatto! Lavorerò per Jimin e-"

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