A.A. io questa ciofeca di storia l'ho sognata .
Non è un granché ma spero vi piaccia lo stesso.
Ogni commento , stellina o consiglio sono ben accetti .
Enjoy the story
-Mena ♡Ma non lo vedi quanto è bello ?
1/2Quella mattina sulle scalinate dell'università La Sapienza -nel dipartimento di filosofia- due ragazzi correvano trafelati per arrivare in orario per inizio delle lezioni.
Un elegante Manuel in jeans, camicia bianca e tracolla in pelle marrone seguito da un annoiato Matteo che a stento riusciva a tenere su quella felpa nera che si ostinava ad indossare nonostante fosse vecchia e scolorita.
Manuel e Matteo erano amici dal liceo, il loro rapporto non è sempre stato idilliaco perché da adolescenti se ne davano di santa ragione soprattutto per i commenti poco carini del biondo dopo il coming out del riccio.
Col passare degli anni Matteo è maturato divenendo un confidente per Manuel e alle volte , nonostante non servisse , un valido difensore dai commenti poco carini che riceveva.I due amici stavano salendo la lunga gradinata dell'Università , era una giornata di sole di fine ottobre ed erano in procinto di partecipare ad una lezione importante per l'esame imminente per la fine della sessione.
Mentre salivano i gradini Manuel gli sciorinava, come ogni lunedì, le bellezze di questo ragazzo che frequentava da qualche settimana il loro corso:
"Mattè nu puoi capì è bellissimo! Alto, ha i ricciolini neri e due occhi da cerbiatto che nu te dico. Quanno sorride gli si formano due fossette ai lati delle labbra che me fanno vení voglia de metterci le dita dentro. Quando ride di gusto trattiene la lingua tra i denti,si porta la mano all'altezza dello stomaco e stringe gli occhi così forte che gli si formano le rughette."Matteo ascoltava il suo migliore amico recitare quel copione ogni volta che nell'orario dei corsi c'era segnato -Filosofia-
Il più piccolo dei due continuava a salire i gradini alzando gli occhi al cielo sorridendo alla sottonaggine dell'altro:"La sua voce è così sensuale che me faccio certi pensieri Mattè che te scioccherebbero. Poi però vedo che c'ha lo spazzietto tra i denti e me sciolgo!"
Matteo notava come il viso dell'amico si illuminava di una luce particolare quando parlava di quel ragazzo. Gli brillavano gli occhi e sorrideva così tanto che Matteo aveva iniziato a pensare che prima o poi si sarebbe slogato la mascella. Si vedeva che era cotto e non poteva non essere felice per lui soprattutto dopo la storia passata con l'innominabile.
Alice era stata , nella vita di Manuel, devastante quanto un uragano. All'inizio sembrava andare bene , lei felice e lui altrettanto ma il tradimento di lei fu un fulmine a cel sereno e Manuel ne era uscito distrutto. Era stato difficile far sì che si riprendesse, non usciva, non mangiava, non andava nemmeno al lezione.
Benedetto fu quel lunedì di 3 settimane prima quando Matteo, con non poche difficoltà, aveva convinto il suo amico ad andare a lezione. Lí aveva visto Simone, il suo angelo - così lo chiamava- ne era rimasto folgorato. Si era trasferito da Milano con suo padre e si era iscritto alla Sapienza.Manuel accese un cero per la grazia ricevuta.
"Per nu parla delle mani Mattè! Me farei fa de tutto da quelle mani! Dovrebbero essere illegali capisci?! Le dita affusolate ricoperte di anelli, le vene sporgenti che dalle mani si ramificano fino a quelle braccia toniche che il David de Michelangelo a confronto se mette vergogna. Io ormai sotto mille treni per quel Dio Greco. Però... " fece una piccola pausa mettendosi entrambe le mani sul viso:"Lui mica ce pensa a me" concluse Manuel con un sospiro triste.
Matteo divertito dalla drammaticità dell'amico gli risponde:" Manuè me lo ripeti ogni santo lunedì accanna n'attimo. Poi o so chi è, se ti ricordi io sto nella stessa aula con te e o vedo che je sbavi addosso! Se te piace ce devi parlà così me eviti sto strazio ogni volta. E poi te lo avrò ripetuto cento volte, non je sei indifferente"
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L'Angelo e Il Bel Filosofo
Fiksi PenggemarUna storia dove Manuel è un sottone imbarazzarte