E pensare che quella notte avrei voluto abbassare le difese, smettere di far finta di stare bene, smettere di fingere che non mi mancassi. Avrei buttato giu tutto quello che avevo costruito dal giorno in cui te ne sei andato, quella sera che abbiamo passato insieme. Pensare che ti stavo per dire che ti amavo ancora, che eravamo ancora in tempo, che eri ancora in tempo. Che saremo stati capaci di aggiustare tutto, ma non era possibile, tu mi stavo dicendo addio. Ad oggi quell'addio lo sento in tutte le ossa, scorre come un brivido che non vuole abbandonarmi, mi si accappona la pelle. Ma non eravamo più in tempo, ti pesava addosso un masso. Quel masso ad oggi è tuo figlio. Spero ne sia valsa la pena. Da un'altra parte, una parte molto piccola, spera che nel guardarlo negli occhi, nell'amarlo, nell'abbracciarlo tu ti possa ricordarti di me e di tutto il male che mi hai causato. Tuo figlio è nato su una menzogna, sul mio dolore. E spero che questa non sia la croce che dovrà portarsi addosso per sempre.
06/10/22
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Mio malgrado...
RomanceUna volta ti dissi che ti stavo scrivendo un libro, però avevo preso le parole di qualcun altro, forse è stato quello che non ti ha riportato da me.. Che sciocchezza, come se aver usato parole non mie avesse questo potere, non ti ha riportato da me...