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La giornata per Chris era iniziata abbastanza bene. La mattina si era svegliato ben riposato, per fortuna Felix quella notte non aveva avuto nessun incubo, aveva fatto una doccia calda e preparato la colazione: pancake con mirtilli e sciroppo d'acero con succo all'ananas. Finita la colazione era andato a vestirsi cercando di far più piano possibile, Felix dormiva ancora e non voleva svegliarlo. Prima di uscire di casa aveva baciato il suo ragazzo sulle labbra e gli aveva sussurrato un "Ti amo" all'orecchio anche se l'altro dormiva beato tra le lenzuola chiare. Era magnifico, davvero bellissimo anche mentre dormiva.
Una volta uscito di casa mandò un messaggio a sua suocera e nascose le chiavi sotto una finta piantina nel giardino.
Appena parcheggiata l'auto nel garage dell'azienda ChoiJung prese l'ascensore e salì al settimo piano diretto nel suo ufficio. Aveva iniziato da poche settimane a lavorare in quell'azienda, dopo la morte di Seo Changbin l'azienda decise di chiudere per quattro giorni in segno di rispetto per uno dei migliori avvocati, nonchè cugino di uno dei due capi Jung Wooyoung. 
Il segretario Yeosang, un ragazzo mingherlino dagli occhi chiari e i capelli biondi, gentile e ben educato, portava spesso il caffè al nuovo avvocato, in pochi giorni avevano stretto amicizia e spesso si facevano compagnia durante le pause. Yeosang era di buona compagnia, spettegolava spesso ma era anche un ottimo consigliere.
In una delle pause, Chris prese il suo pacchetto di sigarette che teneva nascosto nel cassetto della sua scrivania e ne prese una andando sulla terrazza in compagnia del ragazzo. Le nascondeva perchè al minore non piaceva quando Chris fumava, non che ne abusasse ma gli paceva il sapore del tabacco e la nicotina spesso lo rilassava e gli aiutava a schiarire le idee. Capitava davvero raramente che fumasse e quando lo faceva preferiva nascondere il puzzo lavandosi nel piccolo bagno dell'ufficio e cambiarsi i vestiti. Felix non aveva mai sospettato nulla.
<Mattinata stressante Avvocato Bang?> la voce calda di Yeosang gli arrivò alle orecchie. Sobbalzò dallo spavento e tossì.
<Cosa ci fai qui Segretario Kang?> si riprese dopo qualche secondo facendo un altro tiro alla sigaretta.
<Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda.> rise quando l'altro mise il broncio mentre cacciava il fumo dal naso. Agli occhi del segretario era sembrato davvero sexy.
<Sono carico di impegni minori da una settimana, le mie dita hanno bisogno di riposare.> un altro tiro alla sigaretta e quasta volta il fumo uscì lentamente dalle sue labbra schiuse, si divertiva a giocare col fumo. <tu invece?> l'altro tirò un sospiro togliendo gli occhiali da vista e si passò una mano sul viso.
<Choi ha intenzione di vedermi impazzire oggi, sono stato fermo solo per cinque secondi oggi, nemmeno una tazza di caffè.> si lamentò facendo ridere il maggiore. <Non è così divertente.> borbottò e l'altro rise ancora di più. <la prossima volta ci pensavi prima a sposare il fratellastro del tuo capo.> l'altro gli lanciò un'occhiataccia.
<Non è colpa mia se suo fratello da parte di madre è un dannato dio greco e dolce come una torta alla cannella.> si lamentò.
Kang Yeosang era sposato con il fratellastro da parte di madre di Choi San, Kim Hongjoong, si erano conosciuti dieci anni prima durante il militare in corea e finita la leva militare per entrambi decisero di trasferirsi in Australia e vivere insieme, trovare un buon lavoro e amarsi felicemente. Solo dopo mesi che Yeosang aveva scoperto, durante una cena di famiglia che uno dei fratellastri del suo futuro marito era proprio il suo capo. Da quel giorno San lo teneva d'occhio riferendo a suo fratello maggiore ogni mossa di suo cognato. I tre fratellastri Kim Hongjoong, Choi San e l'ultimo Song Mingi erano molto uniti nonostante i padri diversi.
<Beh fossi in te non mi lamenterei troppo, visto il tuo stipendio e le tue aggevolazioni.> lo stuzzicò. Finito di fumare buttò il filtro spento nella sabbiolina posta sul secchio d'acciaio della pattumiera.
<Aggevolazioni? Essere costretto ad andare agli eventi della famiglia di Hongjoong non è un'aggevolazione, è stress.> sbuffò facendo ridere ancora una volta il moro.
<Era per prenderti in giro mio caro amico..> rise ancora di più quando l'altro gli fece il medio.
Entrambi rientrarono nella struttura, prendendosi ancora ingiro come se fossero amici da anni. Chris dopo aver salutato il segretario Kang, ritornò nel suo ufficio ma prima di rimettersi a lavoro decise di lavarsi i denti nel suo piccolo bagno privato e di sciacquarsi la faccia.
Si sentiva più sicuro lavarsi qualche ora prima di tornare a casa in modo che la puzza di fumo si togliesse del tutto. Una volta asciugato il viso si specchiò, aveva l'abitudine di guardare i suoi stessi occhi allo specchio, a lui non piacevano affatto, erano così strani e poco attraenti che si domandava come Felix lo trovasse sexy.
Spostò lo sguardo dai suoi occhi ai suoi capelli dandosi una sistemata, un'ombra passò alle sue spalle, vide con la coda dell'occhio.
<Segretario Kang hai dimenticato qualcosa?> urlò fermo ancora sul suo posto, intento ancora ad aggiustare un ricciolo ribelle sulla fronte. Non ricevette risposta.
Sospirò e si arrotolò la camicia bianca fino ai gomiti ed allentò il nodo alla cravatta sentendosi improvvisamente soffocare. Uscì dal bagno chiudendo la porta dietro di se e si buttò sulla scrivania, la testa persa nei pensieri. Si ricordò di Felix e che mezz'ora prima sua madre se ne era andata da casa loro. Decise di chiamarlo e dopo due squilli la voce profonda del suo ragazzo lo tranquillizzò.
<Amore mio.> Christopher sorrise addolcendosi.
<Come è stata la giornata con tua madre tesoro?> il suo sguardo vagò per l'ufficio distrattamente.
La porta dell'ufficio era chiusa, il divano pulito e i quadri tutti ben ordinati.
<Mia madre mi ha insegnato a preparare il kimchi come lo faceva la nonna..> continuava a parlare ma la mente di Chris era ritornata apochi istanti prima, l'ombra che aveva visto allo specchio, non aveva sentito nessuno aprire la porta o chiuderla e solitamente si sentiva essendo fatta di metallo e vetro.
<Chris mi stai ascoltando?> percepì a stento questa domanda ma fu fortunato a realizzarla subito svegliandolo dalla sua trance.
<Si si scusami, stavo aggiornando delle cartelle, puoi ripetere l'ultima parte?> rise imbarazzato, sentì l'altro insultarlo amorevolmente.
<Cosa vuoi per cena..> borbottò poi. L'altro sorrise intenerito.
<Che ne dici di pollo fritto?> chiese sapendo che all'altro piaceva.
<Mh è da quando ci siamo traferiti che..> un movimento sospetto venne di nuovo catturato all'angolazione dello sguardo di Chris, la porta del bagno che si aprì, da sola. Giurò a se stesso di averla vista muoversi visto che l'aveva chiusa.
<Christopher..> borbottò infastidito ancora Felix.
<Li prendo io appena stacco da lavoro okay tesoro? Ora scusa amore ma devo ritornare a lavoro.> lo liquidò poi con un "ti amo" e staccò la telefonata. Si alzò dalla scrivania e si affacciò alla porta del bagno, controllò l'interno trovando tutto vuoto come si aspettava. Frustrato si rimise seduto sulla sedia e continuò il suo lavoro, cercando di non dare peso a tutto quello che era accaduto, credendo fosse solo suggestione.

<Amore sono a casa!> urlò Chris con un sorriso mentre si toglieva le scarpe e le posava nell'armadietto delle scarpe all'ingresso.
<Sono in cucina!> urlò di rimando Felix, voce stanca arrivava alle orecchie del maggiore.
<Tutto bene Lixie?> entrò in cucina e posò la busta contenente il pollo fritto sul tavolo mentre guardava il corpo minuto del fidanzato all'impiedi accanto al frigorifero aperto. Cercava sicuramente la coca-cola.
<Bene, solo un po' stanco. Tu?> dopo aver preso due lattine chiuse l'anta del frigo e posò le lattine sul tavolo.
<Un bacino me lo merito no?> la voce dolce di Christopher fece intenerire Felix che sorrise ma non gli si avvicinò.
<Non penso proprio.> ghignò e l'altro lo guardò come se fosse un cucciolo bastonato in cerca di coccole, o forse lo era. <Va a farti una doccia puzzi.> lo prende in giro e l'altro sospira piagnucolando ed esce dalla cucina per poi andare in camera loro.

Il calore della doccia inondò il bagno. Chris si svestì velocemente e s'immerse sotto il getto caldo dell'acqua. Rilassò i muscoli aiutato dal calore dell'acqua. Sospirò sonoramente mentre si massaggiava la cute sotto il getto.
<Dio ci voleva.> borbottò con voce roca. Stava godendo in quel  momento.
Prese lo shampoo e s'insaponò i capelli velocemente, poco dopo li sciacquò. Passò al bagnoschiuma e si insaponò il corpo. L'anta di vetro della doccia si aprì lentamente e la figura di Felix gli si presentò. La sua testa era bassa e Chris non riuscì a vedere i suoi bellissimi occhi.
<Oh sei qui? Vuoi unirti?> chiese malizioso.
<No grazie. Muoviti è pronto.> borbottò a voce bassa.
<Mi insaponi la schinea?> chiese ancora, solitamente facevano la doccia o il bagno insieme quindi glie la lavava lui.
<Girati.> ordinò.
Christopher mise il broncio ma si girò. Il tono di Felix era freddo e autoritario, sembrava arrabbiato per qualcosa. Che si fosse accorto della puzza di fumo dall'alito? Eppure non si era mai accorto di nulla.
Passò il bagnoschiuma al minore e quest'ultimo lo prese. Chris lo sentì smanettare poi le sue mani si posarono sulla sua schiena e massaggiò le spalle finendo per scendere lentamente.
<Hey dove vai?> rise, ma la sua risata si arrestò quando le mani di Felix lo spinsero con forza in avanti.
<Cristo Felix che diavolo ti prende?> urlò arrabbiandosi subito. Aveva per poco sfiorato il muro con la testa. Poteva farsi male per la forza che ci aveva messo.
Si girò verso il fidanzato cercando di fronteggiarlo ma di lui nessuna traccia.
<FELIX!> urlò. Si era sciacquato velocemente ed era uscito dal bagno con l'asciugamano in vita.
Il ragazzo arrivò, la sua espressione preoccupata confuse ancora di più il maggiore..
<Tesoro, che succede?> chiese Felix, anche lui confuso e preoccupato. Non aveva mai alzato la voce con lui.
<Che diavolo ti prende?> chiese poi calmando la voce. Felix lo guarrdò confuso.
<Che intendi?> si avvicinò all'armadio e tirò fuori i vestiti comodi per la casa e glie li porse.
<Perchè mi hai spinto in doccia?> Felix sembrava più confuso che mai. L'altro si vestì velocemente.
<Che stai dicendo? Non sono mai entrato in bagno negli ultimi venti minuti!> sbraitò alterandosi. Iniziava a stancarsi del comportamento strano di Felix, e Chris pensava lo stesso.
<Sei serio? Mi hai lavato la schiena e mi hai spinto dopo che mi hai detto che era pronto. Dannazione Felix..> sospirò. Felix stufo sbuffò. Uscì dalla camera e si diresse in cucina seguito dal maggiore.
Si sedette sulla sedia dove era stato fino a pochi minuti fa. Il computer era acceso e la telecamera segnava in pausa di registrazione. Chris era ancora più confuso.
<Stavo registrando un video, volevo prepararti qualche salsa per condire il pollo fritto visto che non hai preso nessuna salsa.> fece partire il video e solo in quel momento si rese conto delle scodelle nel lavandino e altri utenzili usati e sporchi.
<Sto per caso impazzendo?> mormorò passandosi una mano tra i capelli ancora bagnati.
Felix dopo aver fermato il video si perse a guardare il vuoto. Stette così per più di un quarto d'ora, poi finalmente si smosse e guardò dritto negli occhi il fidanzato.
<Chris dobbiamo andarcene da qui.> annunciò. Chris ricambiando lo sguardo capì tutto.
Entrambi ripresero le valige e il più infretta possibile le riempirono dei loro beni primari. Lì in quella casa non c'è più niente da capire, qualcosa di maligno voleva dividerli o forse anche di più.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 22 ⏰

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