winner taco

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"This cage was once just fine"



"Tu sei vergine?"

"Mh?" Infilai i bicchieri nella lavastoviglie, inclinando la testa per via della sua domanda bizzarra. "Come, prego?"

Dopo aver finito di asciugare il Lago Michigan che si era formato nella mia casa, Carl aveva insistito per scendere alla tavola calda lì sotto a prendere cheeseburger per tutti, e come avrei potuto impedirglielo? Più dicevo no, più per lui significava sì, ormai avevo imparato.
Così era tornato poco dopo, con un sacchetto di carta marrone tra le mani che emanava un profumino delizioso, rendendo Maze la persona più felice del mondo. Una volta divorato il suo panino, si era fiondata a letto, mentre lui mi stava dando una mano a sparecchiare, come se non avesse già fatto abbastanza.

"Ti ho chiesto se sei vergine. Quando Dom si è presentata a casa mia col preservativo e mi ha chiesto di fare sesso, l'altro giorno, diceva che era rimasta l'ultima a non averlo fatto tra le sue amiche, e so che voi siete molto legate. Glielo hai mai fatto pesare?"

"Cristo, no." Fermai i miei movimenti, in modo tale da risultare il più convincente possibile, nonostante stessi sorridendo, data l'assurdità di quel discorso. "No, non sono vergine, e no, non glielo avrei mai fatto pesare. Pesava a lei, si sentiva indietro, e anzi, io non facevo altro che ripeterle che non c'era fretta, che sarebbe successo e basta. E infatti, eccoti qua." Lo indicai, col palmo della mano aperto. "Sei successo tu, e ora anche lei può raccontarmi tutto della sua vita sessuale, evviva."

Capii mezzo secondo dopo aver completato la frase, di aver parlato troppo. Gli si accese quella scintilla negli occhi, tipica di quando iniziava a fare il cretino, mentre uno dei suoi angoli della bocca scattava verso l'alto.

"No, no, no no no no no no" Lo fermai, prima che parlasse, scuotendo l'indice. "Carl, zitto, non dire niente e non cominciare con le tue battute del cazzo."

"Stai ridendo," Mi fece notare, il che mi portò a coprirmi la bocca con le mani. "Ti vedo."

"Perché conosco le tue espressioni ormai, e sei stupido." Mi giustificai, arresa.

"Io sono stupido? Ti aspetti davvero di lasciarti scappare che parli con la mia ragazza di come scopo, e pretendere che non sia curioso di sapere cosa vi dite?"

"Io non ti dirò niente." Fermai il labbro inferiore con i denti, per evitare di mettermi a ridere di nuovo, mentre mi appoggiavo con la schiena al lavandino.

"Tu mi dirai quello che sai, invece."

"Io so tutto, Gallagher. Ti conosco molto più a fondo di quanto tu creda. Ti basta?"

"Mi stai guardando il cavallo dei pantaloni?"

"Cercavo di capire se quello che racconta Dom è vero." Incrociai le braccia sotto il seno, divertita, mentre lui sembrava scioccato sempre di più ad ogni parola che pronunciavo. Quella situazione era così maledettamente comica senza alcuna regione. "Lo vuoi un Winner Taco? Sono in freezer."

"Eh?"

"Winner Taco, il gelato. Prendine un paio dal freezer e andiamo fuori a fumare."

"Perché mangiamo gelato e fumiamo all'aperto a gennaio? Vuoi congelare?" Domandò, mentre prendeva posto sulla sdraio accanto alla mia.

"Non c'è una stagione per il gelato, è buono e basta." Spiegai, scartando il mio. "E non voglio che la casa puzzi di sigarette, Maze non deve ancora respirare questa merda, ha tempo."

"Cazzo, mi sembri Fiona."

"Fiona... la maggiore?" Cercai di ricordami ciò che mi aveva raccontato sulla sua famiglia.

guilty as sin?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora