Parte Due

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Buonasera a tuttx,
Vorrei fare una piccola (spero) premessa.
Questa os non doveva avere una parte due, infatti la prima parte doveva finire diversamente, ovvero con loro che tornavano nel locale.
Avendo paura di cadere nel cringe (cosa che mi preoccupa sempre in realtà) e nel no-sense ho evitato proprio di scriverla.
In questi giorni ho letto alcuni commenti a questa os e, anche se non so come faccia a piacervi, vi ho volutx ascoltare e mi sono fatta coraggio per scrivere la parte mancante.
Spero di non deludere nessuno e di non aver scritto una schifezza totale.
Detto questo, grazie mille per tutti i commenti che ho letto su tw, mi hanno portato davvero tanta tanta gioia.
❤️

Erano in coda da quasi due ore, c'era molta più gente rispetto al giorno prima. Forse perché è sabato, genio del male! Pensò tra sé e se Manuel.

La fila si stava accorciando in fretta, e non perché stavano facendo entrare molta gente anzi, la donna bionda, che li aveva fatti entrare senza problemi il giorno prima, quella sera sembrava più selettiva del solito, forse proprio per tutta la gente che c'era in coda fuori dal locale.

Simone si girò guardando la fila che si era formata dietro di loro e non riuscendone a vedere il fondo visto che arrivava fino a dietro l'angolo - e chissà quanto oltre.

Quella sera erano andati preparati, pronti a tutto quello che si celava all'interno di quel club. Erano andati anche a comprare altri vestiti e accessori che, rispetto alla sera prima, erano ancora più a tema con quel luogo.

Si erano fiondati nel primo negozio che avevano trovato in giro per Berlino e, grazie alla ragazza alla cassa - alla quale avevano dovuto dire dove sarebbero andati per farle capire lo stile - che si era impegnata al massimo a trovare gli outfit perfetti per quel luogo, erano usciti molto soddisfatti.

Vestirsi a casa prima di uscire era stato più... come dire... complicato. Non tanto per gli abiti in sé, ma per l'eccitazione che vedere il proprio ragazzo vestito in quella maniera aveva scatenato in entrambi.

Manuel non riusciva proprio a tenere le mani a posto. Vedere Simone con quella camicia nera completamente trasparente e quei jeans attillati e lucidi era già difficile per Manuel, poi Simone - ovvero quel pazzo incosciente del suo ragazzo - aveva pensato bene di finire il tutto con dello smalto nero sulle unghie e della matita nera a contornare quei grandi occhi color nocciola.

Grazie ar cazzo che nriesco a tene' le mani al posto proprio, è tanto che riesca ancora a respira'.

Non che Simone non fosse stato messo in difficoltà dai pantaloni di pelle - si, esattamente, quelli della sera prima - e dal petto nudo di Manuel.

Si, nudo. L'unica cosa che spiccava sul petto costellato da tatuaggi era una catena che partiva da dietro il collo per poi scendere giù sul petto e finire sotto i pettorali.

Simone non lo aveva visto prima al negozio, non sapeva come Manuel era riuscito a chiedere una cosa del genere alla commessa visto il suo scarso inglese. Quando era rientrato in camera aveva visto Manuel di schiena con due catene che gli circondavano il collo e il busto. Appena si era girato, Simone si era sentito mancante l'aria nei polmoni.

Simone guardò verso il più grande, notando la sua impazienza. Dio, quanto è bello. I cerchi e i pendenti che arricchivano quel accessorio argentato rendevano il corpo di Manuel ancora più bello e imponente. Infatti Simone non era riuscito a trattenersi e, quando era passato accanto al ragazzo, non era riuscito a fare a meno di prendere il lobo dell'orecchio tra i denti per poi sussurrare, «Non sai quanto vorrei leccare ogni singola parte di te in questo momento.»

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