Capitolo 15

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"They're gonna push

until you give in, say when"


Louis' P.O.V.


Stavo benissimo sul letto con Harry di fianco a me che mi abbracciava, la sua fronte emanava calore sulla mia schiena e le sue braccia mi davano sicurezza. Il piumino si era riscaldato sotto i nostri corpi e un filo di luce entrava dalle persiane semi chiuse. Harry stava canticchiando e io sorrisi riconoscendo la canzone. Alla 'Casa' ci facevano occasionalmente ascoltare della musica e io avevo sempre adorato i Coldplay. Le loro canzoni avevano dei testi molto profondi e mi piacevano da morire. Harry alzò la voce e io mi resi conto di quanto questa fosse perfetta. Senza nemmeno accorgermene, mi unii a lui.

"Your skin, oh yeah, your skin and bones, turn into something beautiful, you know, you know I love you so, you know I love you so." continuammo a cantare, godendoci quel momento perfetto. Beh, io ed Harry dovevamo ancora parlare di Josef, ma non ci importava. In quell'istante tutto ciò che contava erano le nostre voci, io e lui. Nient'altro."Look at the stars, look how they shine for you, and all the things that you do."

"Non sapevo che sapessi cantare, Louis" disse Harry quando finimmo la canzone.

Mi strinsi nelle spalle, non ci avevo mai pensato seriamente anche perché non se n'era mai presentata l'occasione. Principalmente, cantavo sotto la doccia quindi non c'era nessuno che mi dicesse se me la cavavo.

"Nemmeno io, ma tu dovresti veramente provare a diventare un cantante. La tua voce è bellissima e penso che ti piacerebbe come lavoro" dissi chiudendo gli occhi. Perché Harry era così comodo?

"Grazie... ti stai addormentando su di me?" mi chiese e io annuii lentamente, ero davvero stanco. "Dai Louis, vorrei riuscire a parlarti" piagnucolò lui, io sorrisi scuotendo la testa.

"Sono stanco" mormorai.

Harry rimase tranquillo per un po' e io iniziai a pensare che mi avrebbe lasciato dormire in pace, ma ad un tratto cominciò a farmi il solletico. Mi sarebbe piaciuto poter dire che mi misi a ridere e la presi bene, ma io e il solletico non andavamo molto d'accordo, così lanciai un urlo un po' troppo femminile e iniziai a scalciare selvaggiamente.

Harry si fermò e grugnì. Lo guardai e vidi che aveva le mani là dove non batte il sole.

La mia stanchezza scomparve e io arrossii."Oh merda! Stai bene?" chiesi cercando di trattenere una risatina. Harry invece rise così tanto che sembrava stesse soffocando."Oddio... il tuo gridolino è stato magnifico" disse tra le risate e io arrossii ancora di più.

"Odio il solletico" mi difesi.

"Me ne sono accorto quando mi hai tirato un calcio nelle palle, tra l'altro ben piazzato."

"Eh, in effetti sono sempre stato un tiratore di calci nelle palle" scherzai facendogli l'occhiolino. Potrei giurare di averlo visto arrossire.

"Sei pronto a parlare adesso?"

Harry cambiò argomento drasticamente e io sospirai."Certo, chiedimi quello che vuoi cercherò di risponderti.""Okay, uhm... hai davvero fatto uso di metanfetamina? Non è tipo la droga peggiore che esista?"Mi morsi il labbro mentre pensavo a cosa rispondere."Non è la peggiore, ma ha degli effetti collaterali raccapriccianti. Non ne prendevo molta, ma quando non lo facevo stavo davvero male. E' un po' come se il tuo cuore smettesse di battere per un po' e tu devi farlo ripartire ad ogni costo.""Sei mai andato in overdose?""Una o due volte. In pratica sentivo come degli scarafaggi che mi camminavano sotto la pelle e mi dovevo grattare per poterli togliere. Una sensazione schifosa."Ripensare a quelle scene mi fece venire i brividi. Avevo solo quattordici anni e non mi rendevo conto di quanto fosse grave la cosa."Ugh, disgustoso. Hai sempre vissuto per strada o avevi una vera casa e una vera famiglia? Se non vuoi rispondere non c'è problema."

Cosa avrei dovuto fare? Tanto sapeva quasi tutto, perché non avrei dovuto rispondere?

"Avevo una famiglia. Una madre, un padre e quattro sorelle. Ma quando mia mamma ha dato alla luce le gemelle è morta, avevo sei anni. Un anno dopo, mio padre ha iniziato ad abusare di me e a tredici anni sono scappato. A sedici anni un tipo dello staff di questa Casa, mi ha trovato e così eccomi qui."

Harry mi abbracciò e sussurrò un "Perché questo mondo e così ingiusto?" prima di stringermi più forte.Risposi qualche minuto dopo, "Perché questa è la vita."

La vita non è mai stata facile da capire e purtroppo non lo sarà mai.

Stuck || L.S. (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora