Tutta colpa del glicine!

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Douma's pov:

Eravamo lì, uno abbracciato all'altro.

La mia faccia era rigata dalle mie lacrime, che non riuscii a trattenere.

Allora non mi odia del tutto

-Akaza, ti voglio bene- volevo dirgli tutto quello che provavo, ma non era il momento, non ancora.

-Anch'io te ne voglio-. Rimasi sorpreso.

Questo vuol dire che ho davvero una possibilità!

Lo strinsi più forte.

Volevo che quel momento durasse per sempre, ma purtroppo non fu così.

Arrivarono gli altri demoni che, una volta rimessi in viaggio, mi sottoposero ad un interrogatorio.

-Che fine avevi fatto?-

- è successo qualcosa?-

-Ti eri perso?-.

Mentii su tutto.

Anche se erano miei amici, alcune cose non dovevano saperle.

Arrivammo alla fortezza e andammo tutti nelle nostre camere.

Il giorno dopo 

Rengoku's pov:

La tregua era finita e noi pilastri dovevamo stare in allerta.

Mi assegnarono una missione:

era stato avvistato un demone, la terza luna crescente.

Il mio compito era quello di catturarlo, portarlo al quartier generale di noi pilastri e torturarlo per farci dire dove si trovasse Muzan.

Era notte fonda, ed io mi trovavo in una steppa nascosta da una montagna.

Ero nascosto dietro ad un cespuglio secco e, dopo qualche minuto di attesa, vidi il demone.

Cominciò a prendere a pugni una montagna per allenarsi ed io provai ad avvicinarmi più che potevo, ovviamente senza farmi notare.

Shinobu aveva realizzato un narcotico per demoni ai fiori di glicine che avrei dovuto iniettare alla luna crescente.

Feci uno scatto felino e diedi la sostanza al demone.

Non fece in tempo a realizzare cosa fosse successo che cadde a terra.

Lo presi in braccio e lo portai da Shinobu, colei che avrebbe dovuto torturarlo.

Quando siamo stati informati della missione, lei non vedeva l'ora di prendere a calci il demone.

Avevamo creato un metallo misto ai fiori di glicine che avrebbe trattenuto il demone rendendolo più debole e ci creammo delle catene e delle manette.

Una volta bloccato il mostro, lo lasciammo a Shinobu.

Shinobu's pov:

Rimasi sola con quel mostro che sembrava un ragazzo appena uscito da un raduno di punk.

Appena si svegliò vidi i suoi occhi uscire fuori dalle orbite.

-DOVE SONO?! CHI SEI TU?!- stava andando nel panico più totale.

Dopo che gli spiegai il mio piano, gli chiesi di collaborare.

-Non ti dirò nulla!- mi rispose.

Allora presi il mio veleno al glicine e iniettai nel suo corpo una dose abbastanza sufficiente a farlo contorcere dal dolore, ma non abbastanza per ucciderlo.

Sentii la sua sofferenza, che cercava di nascondere.

Era uno spettacolo fantastico! E non avevo ancora cominciato!

-Quindi, dove si trova Muzan?- gli richiesi, ma anche quella volta non mi rispose.

Presi la mia katana e gliela conficcai dentro lo stomaco. Sputò sangue, e io ero entusiasta di continuare.

Andammo avanti così per un'intera nottata, fino alle cinque di mattina, ma lui non disse una parola.

-A presto, caro mio amico punk- gli dissi, mentre lui stava provando a rigenerarsi.

Akaza's pov:

Quando quella nana mi disse "a presto" , capii che le torture non erano ancora finite.

Mi trovavo in una stanza piccola che aveva solo una porta, affiancata da qualche fiore di glicine appeso là vicino.

Provai a rigenerarmi le ferite, ma ci impiegai una decina di minuti. Tutta colpa del glicine.

Era colpa sua se non potevo muovermi, se ero debole.

Cosa penserebbe Douma se mi vedrebbe così debole....? 

Quello era l'unico pensiero che mi ronzava in testa.

Perché mi importava tanto della sua opinione? E poi, perché proprio in quel momento?

Sarà il glicine che mi darà alla testa .

In quel momento ero quello che ho sempre odiato, un debole.

Le persone (o demoni) deboli non meritano di stare su questa terra, eppure in quel momento anche io ero impuro.



ANGOLO AUTRICE

Scusatemi tanto per la mia assenza, è che i prof si divertono a dare compiti.

Mentre sto scrivendo questa parte di storia mi sto anche ascoltando Mary on a cross di ghost.

Oh, è appena finita.

Vabbè, comunque, vi ringrazio per tutto il supporto che mi state dando! Vi prometto che mi impegnerò a pubblicare più spesso!

Detto questo, al prossimo capitolo!

Non ti ho mai odiato veramenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora