Detective Douma

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Douma's pov:

Era da un giorno che non vedevo Akaza e, da quello che mi hanno detto, neanche le altre lune.

Così decisi di andare ad investigare sulla sua scomparsa, tutto da solo.

Nakime mi disse che era andato dietro alla montagna vicino alla fortezza, lo aveva visto allontanarsi.

Andai lì e vidi il fianco posteriore del rilievo danneggiato.

Riconobbi l'altezza dei pugni e la forza con cui erano stati lanciati; erano di Akaza.

Lì vicino c'era anche un bosco che, guarda caso, finiva direttamente davanti al giardino dei pilastri.

Se gli hanno fatto qualcosa giuro che li ammazzo!

Andai da loro e, una volta aggirati gli alberi di glicine, entrai.

Per fortuna lì dentro non c'era nessuno e potevo muovermi libero: erano fuori a fare una riunione.

C'erano tutti nel giardino tranne Shinobu.

Improvvisamente sentii un urlo di dolore.

Riconobbi la voce di Akaza all'istante.

Il rumore proveniva da una porta di legno scuro, forse rovere, con la maniglia dorata.

A vederla sembrava uno sgabuzzino, ma in realtà era una sala torture.

Vidi la maniglia girarsi e subito mi nascosi nella stanza vicino a quella.

Quando il pilastro degli insetti uscì per prendere parte alla riunione, mi intrufolai nella stanza.

Una volta entrato neanche mi accorsi dei fiori che mi bruciarono la pelle, ero troppo impegnato a correre da Akaza.

Era tutto sanguinante e senza occhi.

Molto probabilmente glieli aveva cavati la farfalla maledetta.

-Akaza! Tranquillo, ci sono io- gli dissi.

-Douma, sei tu?- mi fece.

-Sì, sono io-

-Cosa ci fai qui? Hanno catturato anche te?!-

-No, tranquillo. Sono qui per te, per salvarti-

Rigenerò gli occhi e, dopo avermi inquadrato un attimo, mi chiese:

-Perché ti importa così tanto di me? Ti ho fatto soffrire, ti ho abbandonato e tu vuoi salvarmi?-

-Akaza, quello è il passato. Ora siamo nel presente, dove tu ti sei pentito di quello che hai fatto e sei stato torturato in un modo orribile-

A quel punto feci diventare di ghiaccio le catene che lo imprigionavano e lo liberai.

Lui scoppiò a piangere e mi abbracciò.

-Scusami per quello che ho fatto, non merito un amico come te- disse tra un singhiozzo e l'altro.

Gli accarezzai i capelli e lo strinsi forte a me. Nulla e nessuno ci avrebbe diviso di nuovo.

-Ora torniamo a casa- gli dissi, ma non appena aprii la porta mi trovai Shinobu davanti che mi iniettò qualcosa.

Dopo qualche secondo caddi a terra incosciente.

Shinobu's pov:

Era entrato un altro demone che misi al tappeto con il mio veleno speciale.

Non mi resi conto che dietro c'era il mio amico punk  che mi tirò un pugno allo stomaco.

In mio soccorso arrivò Rengoku che diede il veleno anche all'altro che cadde subito.

Incatenammo entrambi e, una volta svegliati, li avrei interrogati.

Nel frattempo spiegai la situazione agli altri pilastri e a Kagaya, il capo famiglia.

Ero emozionatissima solo all'idea di poter torturare due lune crescenti.

Non ti ho mai odiato veramenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora