-capitolo 2-

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Io lo guardavo. Lui guardava me.
"Ehm potresti lasciarmi?" dissi con un filo di voce.
"S-si scusa" disse imbarazzato.
Lui arretrò e io scesi dall'autobus seguita da lui.
"Se vuoi possiamo andare a scuola insieme, tanto siamo nella stessa classe" chiese sorridendo.
"Volentieri" risposi ricambiando il sorriso.
Dopo 10 minuti di camminata arrivammo davanti alla scuola.
Era enorme, piú di quanto mi sarei aspettata.
C'erano due strade: una che portava ai dormitoi femminili, e l'altra a quelli maschili.
"Beh, allora ci vediamo a lezione" dissi con lo sguardo basso.
"Certo" rispose.
Mi abbracciò.
Cazzo, non volevo piú staccarmi, mi sentivo in paradiso.
No Sam, tu non puoi innamorarti.
Non puoi innamorarti dei suoi occhi in cui ti ci perdi, del suo sorriso che fa invidia ai cristalli, delle sue labbra che sono da stuprare di baci.
Smettila!
Quando ci staccammo tornai alla realtà, ci salutammo e me andai.
Camera 159.
Entrai e c'era già una ragazza sulla parte superiore del letto (era un letto a castello), sdraiata col computer.
Quando sentii chiudersi la porta, si alzò di stacco e scese tramite la scala.
"Ehi, io mi chiamo Kate, sono la tua compagna di stanza" disse sorridendomi.
"Ciao, io sono Sam, piacere" dissi ricambiando il sorriso.
Sembrava una ragazza simpatica e dolce.
"Se preferisci la parte superiore dimmelo che mi sposto" mi informò.
"Stai tranquilla, la parte inferiore va benissimo" dissi sistemando la mia valigia sul letto.
Erano le 08:05, la lezione sarebbe iniziata alle 08:30.
Prima ora: aritmetica.
Oddio, io odio aritmetica.
Misi nell'armadio i vestiti e sistemai il resto.
Si erano fatte le 08:15.
Perciò decisi di rilassarmi 10 minuti e leggere un libro.
Mi ci perdevo in quel libro: un bellissimo romanzo d'amore.
Erano già le 08:25, perciò uscí dalla stanza.
Aprii la porta e mi ritrovai lui davanti.

Io con te e tu con me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora