-capitolo 4-

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"Sam apri subito questa fottuta porta!" urlò in lacrime Jake.
Io non risposi.
Erano le 13:15, alle 13:30 non sentii piú bussare alla porta.
Jake era andato via, menomale.
Entrò Kate, sapeva già tutto.
Mi abbracciò fortissimo, ne avevo proprio bisogno.
"Hey senti, io devo andare alla caffetteria per incontrarmi con il mio migliore amico, vuoi venire?" mi chiese Kate.
"No grazie, non mi sembra il caso, non sono dell'umore giusto" risposi io.
Lei capii che ero triste, perciò mi lasciò un bacio stampato sulla guancia e se ne andò.
Pochi istanti dopo, entrò Jake dalla finestra.
Cazzo, perché non la avevo chiusa?
"Sam fammi spiegare, ti prego" mi implorò.
Cercai di andarmene ma lui si mise davanti alla porta e la chiuse a chiave.
Ero in trappola.
"Senti, era un obbligo di Marcello, un mio amico" mi spiegò.
"Non me ne fotte un cazzo!" urlai in lacrime.
Lui mi afferrò i polsi e mi sbatté contro il muro.
"Sam, perdonami" disse.
"Sti cazzi!" urlai.
"Sam io..." disse abbassando lo sguardo.
"Tu...tu sei un coglione!" gli urlai.
"No Sam ti prego..." disse con le lacrime agli occhi.
"Kate tornerà tra 15 minuti, vedrai poi!" urlai sicura di me.
"Ho parlato io con Kate, e non tornerà, oggi starò io con te, anche alla sera" disse guardandomi negli occhi.
"C-cosa? No! Non se ne parla!" urlai ancora cercando di liberarmi.
"Non ce la farai a liberarti" disse calmo.
"Ah davvero?" dissi tirandogli un calcio nelle palle.
Lui si chinò per il dolore, e io mi staccai dal muro, rimanendo a fissarlo alle sue spalle.
"Adesso basta!" urlò lui.
Mi mise le mani nella vita e iniziò a baciarmi appassionatamente.
Cazzo, era stupendo, era come se tutti i problemi fossero spariti.
Mi rilassai.
Lui si staccò e se ne andò.
Non doveva restare?
Infatti, tornò con una valigia.
"Ho parlato con la preside, e ha detto che ci sarebbe stato uno scambio tra i dormitoi femminili e quelli maschili" mi disse.
"Spiegati meglio" dissi.
"Un ragazzo va abitare nei dormitoi femminili, e una ragazza nei dormitoi maschili, e io e Kate ci siamo offerti" disse avvicinandosi.
"N-no, non é possibile!" dissi disperata.
"Sam..." disse mettendomi le mani sui fianchi.
"Sam no! Io ti odio okay? Mi stavo innamorando di te, in cosí poco tempo, già. Ma dopo quello che hai fatto...io tu...mi fai schifo! Un gesto veramente nauseante! Non me lo sarei aspettata da te!" urlai.
Mentii sul fatto che lo odiavo.
"Sam io ti amo, in cosí poco tempo, già. E mi dispiace per quello che ho fatto" disse lasciandomi un bacio sul collo.
Lo allontanai.
Lui era davanti a me che stringeva i pugni, e io ero davanti a lui che lo guardavo.
Mi buttò sul letto, si mise sopra di me e iniziò a baciarmi dolcemente sul collo.
Era magnifico, ma non potevo dirglielo.
"Sei bellissima" sussurò nel mio orecchio.
Lo buttai sul pavimento e gli bloccai le braccia.
"Questa é la mia mossa" disse sorridendo.
"Non mi importa" dissi facendo una smorfia e lasciandolo.
Erano già le 14:00.
"Vado a prendere un pò d'aria" dissi cercando qualcosa di piú comodo nell'armadio.
"Vengo con te" disse prendendo il cellulare.
"No" dissi fredda.
"Vogliamo vedere?" disse lui avvicinandosi a me con un sorriso malizioso.
"Eh va bene" dissi con un sospiro.
"Perfetto" disse contento.
"Aspetta che mi cambio" dissi.
Presi una t-shirt arancione a buchi dei Chicago Bulls, dei pantaloncini di jeans e una felpa nera.
Andai nel bagno a cambiarmi e sistemarmi il trucco colato per le lacrime.
Pronta.
Uscii dal bagno che erano le 14:30.
Jake era stanco, sdraiato sul letto, dormiva. Perciò me ne andai da sola.
Ero in mezzo a un parco, vuoto e pieno di fiori.
Pensavo a Jake, pensavo solo a lui, ogni ora, minuto e secondo.
Sentii dei passi, mi girai, era lui.
Corsi via a nascondermi, a lui piace quando faccio la difficile.
Sentivo che mi rincorreva.
Andai a nascondermi dietro ad un cespuglio molto folto.
Mi sporsi per vedere dov'era, e quando tornai al mio posto, era davanti a me.
"Sam ti amo, e so che anche tu ami me" disse.
"Jake io..." tentai a dire, ma ero senza parole.
Mi baciò, uno di quei baci che sembrano non finire.
Quei baci che ti fanno brillare gli occhi, che ti fanno esplodere il cuore dalla felicità.
Cazzo, cazzo, cazzo.
"Anche io ti amo" dissi.
Parlammo tutto il pomeriggio, tra baci, abbracci e carezze.
É incredibile come, in poco tempo, nemmeno un giorno, due persone si innamorino cosí tanto.
Erano già le 17:00, merda.
Tornammo nella nostra stanza.
"Grazie per il bellissimo pomeriggio Piccola" mi disse abbracciandomi.
"Grazie a te tesoro" dissi accarezzandoli il viso.
"Ti amo" disse baciandomi.
"Anche io" dissi ricambiando il bacio.

Io con te e tu con me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora