Il crepuscolo ed il fiocco di neve

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«C'erano solo due categorie di persone nella nostra cittadina: gli stupidi e gli ingabbiati»
- Beautiful Creatures

"Sorridi per la fotocamera"... ecco una di quelle frasi che danno per scontato che moriamo dentro, e che dobbiamo fare di tutto per nasconderlo.
Ed io mi sforzo, ancora e ancora ad essere la figlia perfetta, la reginetta della scuola, il destino già segnato e tutto il resto... provo a sorridere per la fotocamera, e per un pò ci riesco.
Poi però vedo lui.
È al di là della finestra, come sempre.
Ed io non voglio più sorridere, fingere di respirare, fingere di esistere. Perché io non esisto, vivo la vita che gli altri vogliono che io viva.
Però vedo lui.
Allora smetto di fingere; smetto di fingere di respirare, fingere di sorridere... e mi ritrovo a respirare e sorridere perché lui è lì.
Al di là della finestra.
Ma non lo raggiungo mai.
Il flash della fotocamera è soffocante e troppo veloce.
Ed io non riesco più a respirare. Nemmeno per la fotocamera.
Questa volta è diverso però. Io lo vedo. È lì. Con quei suoi capelli biondo cenere scompigliati, il taglio degli occhi che sembra fatto apposta per sfidarmi... ad aspettarmi. Con il crepuscolo che dietro di lui si fa sempre più vicino... e i fiocchi di neve che, nonostante la luce abbagliante del sole ormai calante, cominciano a cadere.
Ed i fiocchi, diventano pioggia all'inevitabile contatto con il sole.

Mi ritrovo distesa nel mio letto, come ogni mattina. I capelli ad incorniciarmi il viso per via del sudore, le mani alzate come a voler afferrare l'aria.
Inspiro e, come ogni mattina, l'aria mi riempie i polmoni.
Lo stesso sogno mi tormenta dall'inizio dell'estate: e no, non siamo in Beautiful Creatures, niente magia, amori impossibili e tutto ciò che ti fa invidiare di non vivere in un libro. Solo una piccola città del South Carolina, dove madri pettegole crescono figlie con il destino già segnato da prima del loro concepimento.
Questa è stata la mia vita ieri, lo è oggi e lo sarà domani. Un vero sballo, vero?
Siamo a Novembre, eppure ogni notte sempre lo stesso sogno.
Non posso fingere che qualcosa di diverso non ci sia. Per mesi ho sognato quella che ora scopro essere solo una parte del sogno, ed oggi è diverso invece.

"Questa volta è diverso però. Io lo vedo. È lì. Con quei suoi capelli biondo cenere scompigliati, il taglio degli occhi che sembra fatto apposta per sfidarmi... ad aspettarmi. Con il crepuscolo che dietro di lui si fa sempre più vicino... e i fiocchi di neve che, nonostante la luce abbagliante del sole ormai calante, cominciano a cadere.
Ed i fiocchi, diventano pioggia all'inevitabile contatto con il sole"

Dusk Walker.
Ho sempre saputo che si trattasse di lui, lui che mi tormenta nella vita come nei sogni.
Il che è tremendo, mi sento come se da cinque mesi io stessi invadendo la sua vita, e lui la mia.
Sì, se c'è una colpa qui quella è la sua.
Io non penso, o meglio non pensavo, mai a Dusk Walker: sarcastico, cinico e con un odio incondizionato verso di me, Snowflake Robinson.
Crepuscolo e Fiocco di neve: il suo gioco è quello di farmi avvicinare a lui per poi farmi sciogliere.
C'è il suo zampino. Lo sento, ed è abbastanza inquietante da ammettere: è come se qualunque cosa in questi ultimi tempi riguardi lui.
Okay, tutto ha sempre condotto a lui. Mi ha sempre dato la caccia, sin da bambini. Essendo nuovo in città non avrebbe mai avuto alcuna speranza nello schivare il titolo di "emarginato" (qui i cattivi ragazzi piacciono solo nei libri), ma trasferendosi nella casa accanto alla mia avrebbe potuto però averne una, di amica.
Ma lui è il tramonto, ed io il fiocco di neve... lo ha messo in chiaro da subito.
Andava tutto bene, prima di lui.
Ed ora ho diciassette anni, e nei sogni e nella realtà c'è sempre colui che non vorrei nemmeno incrociare per strada.
Peccato che lo incontri sempre. La finestra della sua camera è proprio di fronte alla mia.
Dopo anni di liti e molteplici sorrisetti da parte sua e occhi al cielo dalla mia, eccoci qui.
"Pensa ad altro" è ciò che mi ripeto in un loop infinito, buttandomi giù dal letto.
Ieri sera è stata la serata perfetta, un bel falò illuminava l'atmosfera: io e i miei amici a festeggiare senza un vero motivo, forse il fatto di poterlo fare era proprio il tema della festa. Evelyn ed Ellen, le mie splendide migliori amiche; il mio flirt con Henry, il ragazzo che conosco da sempre. Alcol, risate, amici...
Eppure, mi ritrovo a guardare la sua finestra.
"Lui ha solo un obiettivo: sciogliermi. Come il sole fa con la neve" rifletto frustrata. Vorrei poter dire che il ghiaccio blocca il sole, ma non è così. È lui... o meglio, il sole, che scioglie la neve.
Lui però non è il sole. Lui è quello che viene prima della notte e dopo il giorno. Greenville lo odia. Si, è possibile che una città odi una persona: Greenville ne è la dimostrazione. Alcune volte mi chiedo come sia possibile che posti tanto grandi siano abitati da menti tanto chiuse.
Non sto difendendo Dusk Walker, anzi credo di avere spesso fantasticato sul creare un club "Anti crepuscolo", ma poi mi sono rivista in mia madre, in mia nonna, e in tutte le persone che vivono qui, ed è proprio questo che odio: pensare di essere destinata ad essere qualcuno, qualcuno di già prestabilito.
"Non ti sto difendendo, Dusk. Difendo solo i diritti che tutti meritano di avere" sussurro sotto voce come se potesse sentirmi.

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