Una Stella

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Angolo di Ash:
Quanti mesi sono passati da quando ho postato l'introduzione? (che a dir la verità non mi piace per niente?) Chissà... forse due.
Comunque a tarda notte ho deciso di postare il primo capitolo che non leggerà nessuno, ma godetevelo lo stesso.

Attenzione: scrittrice senza Beta e con una leggera dislessia.

Disclaimer: I personagg presenti in questa storia non appartengono a me, bensì a JKR e a chi ne detiene i diritti. Questa storia non è stata scritta per scopi di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è peraltro intesa.

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{CAPITOLO UNO}

La passione che tanto bramavamo, alla fine c'ha distrutto.
Ci siamo scoperti arte e, esposti in un museo affollato, su muri anonimi e bianchi, ci siamo scoperti dolore.
Come "La notte stellata" di Van Gogh: arte creata da pennellate dolorose, arte dalla finestra d'un manicomio.

✒️

Una passerella nera e lucida era l'unica cosa che Harry riusciva a distinguere in quella sala, spostando lo sguardo a destra il poveretto non riusciva a scorgere neanche un sol capello rosso fuoco di Ron, nonostante si trovassero ad un palmo dal naso, schiacciati come sardine su sedie ora troppo fredde, ora troppo calde, ora troppo scivolose.

La passerella era quindi l'unica cosa che si riusciva a vedere con chiarezza, l'unica cosa ad essere illuminata da diverse luci -i neon bianchissimi attaccati ai suoi bordi ed i fari da teatro al di sopra di essa, che creavano strane forme di luce sopra il piano rialzato- anche se la maggior parte degli spettatori lì presenti sospettavano splendesse di luce propria.

Harry e Ron avevano implorato il capo affinché non affidasse loro questo caso, erano arrivati addirittura a presentarsi puntuali e ordinatissimi alle 7:00 di mattina in ufficio, con una scatola di pasticcini a forma di lettere che formavano la frase: "La prego non a noi!".

Ambedue le cose erano alquanto bizzarre sia da parte del moro, abituato ad arrivare sempre in ritardo e con il completo Auror mezzo sgualcito e macchiato dai residui della colazione appena fatta; sia da parte del rosso, non abituato invece a comprare cibo e non mangiarlo subito dopo.
Purtroppo però, il capo era stato irremovibile, glissandoli con una frase già ripetuta milioni di volte per farli contenti o levarseli di torno: "Siete i più bravi qui dentro" sta volta aggiunse anche uno: "smettetela di piagnucolare", adorabile.
E s'era tenuto pure i pasticcini, lo stronzo (così Ron lo definiva).

Ed ora si trovavano in Francia, ad assistere ad una sfilata che per il momento ricordava più un qualche Strip Club di Las Vegas... non che Ron ed Harry fossero a conoscenza degli Strip Club americani, naturalmente!

Entrambi, disperati, si sentivano a disagio in mezzo a tutta quella classe, sentendosi quasi fuori luogo vestiti di quei colori così diversi dal nero, pregavano soltanto che i vestiti dei modelli avessero un minimo di colore almeno non avrebbero attirato troppo l'attenzione.
Harry quella mattina s'era infilato una pesante felpa rossa senza zip e dei jeans lunghi blu, una cosa alquanto fortunata dato che in quel luogo sparavano a mille il condizionatore impostato, secondo i due Auror, su "Gelo" o "Ghiaccio".
Meno fortunato era stato Ronald, con addosso una maglietta bianca attillata e dei pantaloncini cachi, Harry quasi riusciva a sentire i brividi del Rosso.

Il chiacchiericcio che aveva animato la sala si spense all'improvviso con l'arrivo di una donna bassina e con un colore di capelli così biondo da sembrare finto, quasi quasi a Ron venne da definirlo giallo.
La donna, fasciata dalla testa ai piedi da un completo nero, camminava lenta guardandosi piano intorno, elogiarsi da sola per il suo stesso successo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 29, 2022 ⏰

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