Il pre-ciclo è una vera bastardata, ti rende fottutamente vulnerabile e suscettibile. Puoi essere anche la persona più insensibile e fredda del mondo, ma ti ritroverai comunque a piangere guardando il video di un gattino che balla.
Alterni momenti di vuoto e sonnolenza, a rarissimi slanci di felicità; ed è con questa prima sensazione che mi sono svegliata questa mattina, svegliata è un eufemismo, per essere più accurata e sincera, dovrei dire che mi hanno tirato fuori dal mio bellissimo e caldo letto a urla e calci in culo, e poi ci credo che mi alzo incazzata.
Dopo aver mollemente lasciato la fonte della mia felicità, ho iniziato a prepararmi, vorrei dire con calma e tranquillità, ma mentirei di brutto, a meno che queste parole non vogliano dire correre da una parte all'altra della casa, vestendoti, mangiando e pettinandoti nello stesso momento, con tua madre che ti urla di muoverti e ti minaccia in tutti i modi che conosce, menomale che non conosce nessuna lingua oltre all'italiano, se no mi coccherei insulti doppi ogni benedettissima mattina.
In tutto ciò, ignorando la fonte della mia rara fortuna, spesso riesco a non beccare ritardo.
Oserei pure dire di avere una dedizione scolastica ammirevole, 14 ritardi in due mesi, che non superano mai i 30 min, sono una bella vittoria. D'altronde, come si fa ad avere voglia di andare a scuola? Con perenni verifiche e interrogazioni, l'inutile divieto di fumo che non rispetta neanche il cavallo ormai ( e si abbiamo un cavallo a scuola ), l'obbligo di studiare e di applicarsi, le urla manco fossimo in una giungla e punto saliente: "non c'è manco un letto!!".
Com'è umanamente possibile trovare la voglia di abbandonare il letto a orari improponibili per varcare la soglia di suddetta scuola? Ovvio che arranco, sabbie mobili al posto del pavimento e uva nei lobi delle orecchie, l'una mi sfianca e suggerisce di abbandonare la strada per giungere finalmente a qualcosa, e l'altra mi aiuta semplicemente ad attutire le urla di mia madre.
Ah le mattine, specialmente quella del lunedì, i momenti in cui vorresti ammazzare qualcuno piuttosto che produrre qualcosa o anche semplicemente parlare, ammazzeresti pure tuo fratello, che, innocente sta facendo colazione e non si accorge di respirare troppo rumorosamente per le tue orecchie sensibili.
Preciso che questo è un piccolo testo ironico e la scuola, che spesso sembra un qualcosa di inutile e insormontabile, è necessaria e ci prepara al futuro o comunque è obbligatoria ( almeno fino ai 16 anni ) e bisogna andarci, tutti, anche chi preferirebbe amputarsi un piede, piuttosto che usarlo per varcarne la soglia.
Anima in pena
STAI LEGGENDO
Pensieri e riflessioni di un anima in pena
AlteleSemplici pensieri che affiorano, giorno dopo giorno, dall'eremo più profondo del mio cuore. La storia di una ragazza semplice e invisibile, una vita difficile come tante altre, profondi desideri incolmabili e vuoto costante.