Atto 1º

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Disclaimer: La storia è stata registrata su Patamu, e dispone quindi di un proprio copyright certificato. Qualsiasi copia, parziale o totale, sarà segnalata con conseguenze legali.

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"Io non credo a questo genere di cose, sono solo cazzate!" mi limitai a dire, mentre ero intento a strofinare l'ultimo bicchiere del gruppo.

Harry, il mio migliore amico, aveva invece appena finito di tirare a lucido tutti i tavolini. "Però la collana la indossi eccome" mi fece notare, avvicinandosi al bancone e prendendo posto proprio di fronte a me. Sul suo volto perfetto trionfava uno sguardo complice, che in qualche modo riuscì a mettermi a disagio. "E poi non ho potuto fare a meno di notare che, anche oggi, eri un po' troppo occupato a fissare il nuovo bagnino".

Istintivamente il mio sguardo volò oltre la sua spalla, verso la grande finestra a vetrata che si affacciava direttamente sull'oceano, in direzione dei bagnanti e dei vari addetti alla sicurezza. "Senti chi parla" alzai gli occhi al cielo, asciugando le mani sulla prima pezza pulita che mi era capitata a tiro. "È da circa tre estati che ti fai scopare da Louis. Devo dedurre che tu sei più tipo da veterani, quindi".

Harry mi fulminò con uno sguardo truce, prima di sospirare e di afflosciarsi contro lo schienale del piccolo sgabello su cui era seduto. "Credi davvero che siano tutte cazzate?" soffiò, girandosi tra le dita il ciondolo che gli pendeva dal collo e riprendendo il discorso di poco prima. "La vecchina sembrava abbastanza convincente sul loro potere".

"Quella era solo una povera venditrice ambulante che probabilmente passa in rassegna tutte le spiagge di Seattle, o forse addirittura dell'intero stato, nella speranza di tirare al suo amo dei baccalà come noi" dissi. "Sicuramente i due ciondoli con le perle sono pure finti".

Lui si rabbuiò, sbuffando sonoramente. "Forse hai ragione, non esiste nessuna collana dell'amore..."

"Proprio così" decretai. "Però sono ben fatte a carine da indossare, questo devo ammetterlo". Anche perché era categoricamente escluso che io, Liam Payne, la persona più razionale sulla faccia di tutta la West Coast, dessi adito a certe cretinate legate al mondo della superstizione. E poi il moretto, il nuovo bagnino, non mi piaceva affatto... beh, si, era carino. E anche molto, ma non avevo testa per quel genere di cose: ogni soldo di quel maledetto lavoretto stagionale e tutti i miei pensieri erano rivolti verso il college. Puntavo tutto sull'Ivy League, Yale e Harvard prime fra tutte, ma senza una buona borsa di studio sarebbe stata dura... probabilmente mi sarei dovuto accontentare di una semplice università pubblica.

***

Anche in quella afosa mattina di inizio giugno lo stabilimento balneare Angel Eyes brulicava di persone, dando inizio ad una nuova - estenuante - giornata lavorativa sotto il sole cocente di Seattle.

Ormai ci avevo preso gusto ad andare in giro soltanto con il mio costumino a slip, rigorosamente rosso sgargiante, mentre controllavo che nessuno finisse per annegare nell'oceano: avevo sempre avuto un buon rapporto con il mio corpo, dopotutto ero ben consapevole di essere di bell'aspetto, ma la prima settimana - quella appena trascorsa - era stata dura. Sentirsi perennemente gli occhi addosso, in tutti i sensi, e la costante responsabilità a gravarmi sulle spalle rendeva il lavoro del bagnino l'esperienza più lusinghiera ma allo stesso tempo stressante che avessi mai sperimentato in vent'anni di vita.

Infatti "sono esausto" mi lamentai, alla fine del mio turno durato otto lunghissime e calda ore, rivolgendomi a Louis.

Lo conoscevo dall'infanzia, venivamo entrambi dal New Jersey, e tutto mi sarei mai aspettato dalla vita... tranne che, dopo tre anni dalla sua partenza, lo avrei seguito a ruota fino alla West Coast nella speranza di raccattare un lavoro. Lo stato di Washington, dove ci trovavamo, distava soltanto poche ore dalla California, ed era quella la mia meta: ogni centesimo sarebbe stato destinato al torneo di skate di Los Angeles. E non c'era niente, assolutamente nulla, che amassi di più al mondo dello skateboard. Forse soltanto la mia famiglia, ma dovevo ancora rifletterci per bene sopra.

Angel Eyes | ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora